di Andrea Inglese
Sì, pare proprio che per evidenza tangibile la poesia esista, si scrivono ancora libri, e se ne pubblicano, anche se il lamento funge da sottofondo costante così come il senso apocalittico di scomparsa del genere, di sparizione della letteratura, di svaporazione del libro. E invece libri di poesia circolano ancora come uno strano, ingiustificato avanzo, e viene pure voglia di leggerli, e anche di fornire un minimo...
Denique in aethere non arbor, non aequore in alto
nubes esse queunt nec pisces vivere in arvis
nec cruor in lignis neque saxis sucus inesse.
certum ac dispositumst ubi quicquid crescat et insit.
sic animi natura nequit sine corpore oriri
sola neque a nervis et sanguine longius esse.
quod quoniam nostro quoque constat corpore certum
dispositumque videtur ubi esse et crescere possit
sorsum anima atque animus, tanto magis infitiandum
totum posse extra corpus durare genique.
quare, corpus ubi interiit,...
8 spunti lucreziani
di Andrea Inglese
5.
Tum porro locus ac spatium, quod inane vocamus,
si nullum foret, haud usquam sita corpora possent
esse neque omnino quoquam diversa meare;
(I, 426-428)
Se non fosse il tuo posto, un falso posto,
un porto illusorio, un utero bucato, un miraggio,
ci potresti anche stare, giacere, a carponi,
a quattro zampe, in piedi, come un obelisco,
una statua, lo status, in una gerarchia mentale
e senza tempo, ma perché tu ci metta
piede,...
8 spunti lucreziani
di Andrea Inglese
4.
Inter saepta meant voces et clausa domorum
transvolitant, rigidum permanat frigus ad ossa,
(I, 354-355)
Ora che senti le voci, che non puoi
non sentire le voci, sempre le voci
si fanno sentire, nei muri le voci
di nuovo tornano udibili, attraverso
tutta la fasciatura d’intonaco, la fibra
di mattone, di ghiaia, di calce, persino
il cemento pieno, armato di ferro
in trame parallele, lascia scivolare
le voci, sono quelle sottili che...
8 spunti lucreziani
di Andrea Inglese
2.
At nunc per maria ac terras sublimaque caeli
multa modis multis varia ratione moveri
cernimus ante oculos, quae, si non esset inane,
non tam sollicito motu privata carerent
quam genita omnino nulla ratione fuissent,
undique materies quoniam stipata quiesset.
(I, 340-345)
Si vede, nel video, come se ne vanno,
come vengono, e partendo ritornano,
e poi lasciano, si ritrovano, convergono
in altri moti divaganti, sparpagliati
o compatti, sono masse fluenti, sono
flussi umani, ma senza salvifica
orbita, ognuno...
8 spunti su Lucrezio
di Andrea Inglese
1.
Nec tamen undique corporea stipata tenentur
omnia natura; namque est in rebus inane.
(I, 329-330)
Nella cosa c’è il vuoto, il difetto, lo strappo.
C’è il tappo, lo scolo, il beccuccio, il forato.
C’è la porta, la finestra, l’uscita e l’entrata.
C’è il vano, la fessura, l’oblò, il cassetto.
C’è il buco del cesso, la crepa murale,
la falla nel sistema nervoso centrale.
C’è il baco di Palo Alto
nella rete telematica mondiale.
C’è quella...
Martedì 13 settembre 2011, alle ore 21
presso la Libreria Popolare (via Tadino 18, Milano)
Presentazione di:
La fisica delle cose. Dieci riscritture da Lucrezio
a cura di Giancarlo Alfano
con testi di Andrea Inglese, Letizia Leone, Laura Pugno, Giulio Marzaioli, Vincenzo Frungillo, Andrea Raos, Vito M. Bonito, Sara Davidovics
Giulio Perrone Editore (2011)
Partecipano alla serata: Giancarlo Alfano, Andrea Inglese, Vincenzo Frungillo, Italo Testa
di Antonio Sparzani
Sono stato l'altra sera al Teatro di Verdura, a Milano, Biblioteca del Senato, via Senato 14, dove ho ascoltato con inaspettato piacere Antonio Zanoletti, accompagnato dalle musiche di Salvino Strano, (insieme anche qui, su testi di David Maria Turoldo, tutt’altra ispirazione) recitare con passione ed efficacia una silloge di passi del De Rerum Natura di Lucrezio (Tito Lucrezio Caro, prima metà del I° secolo a.C.). Non...