di Loriana D'ari
Primo atto (Kāngdé)
c’è voluta intera la vita a divenire un uomo
appreso il peso del corpo perdere i fili uno a
uno, del fantoccio ammucchiato all’angolo
rimane il sorriso sghembo, lo slargo dell’occhio
scucito dalla luce. quanto tutto è reale, adesso
che anche l’aria potresti toccarla, e nulla
più a lungo trattenere.
la frana dei sensi cede calore alla terra
ne drena la linfa, non rimargina
Secondo atto (Volodja, 1924)
fa musica la pioggia, di questo cristo...