di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
Lorenzo. La cosa che mi ha più colpito dell’intervista a Titti Brunetta è stata questa frase: "Non ho giocato, ero io con il mio animo, le mie passioni politiche, il mio impegno civile e i miei rapporti di affettività. Io sono Bea e porto nel cuore questa esperienza…". Sembra una specie di brevissima ode all’autenticità. Ma è anche qualcosa di formulare, sembra quasi che Titti dica...
di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
Anatole. So che ci eravamo ripromessi di parlare del tema forse nodale attorno al quale ruotano i ragionamenti sul consenso nell’epoca della postverità veicolata dai social media, ma non so resistere al richiamo complottistico della storia di questo account twitter intestato a una certa Beatrice di Maio, denunciata per diffamazione da Luca Lotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, scopertosi appartenere a...
di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
Anatole. Forse si può riprendere la questione del complottone per elaborare qualche idea su come funzioni la verità del discorso corrente, cioè per ragionare su cosa significa oggi dire una cosa vera. Disponendo sull’asse delle ordinate un gradiente di menzogna/verità e su quello delle ascisse populismo e democrazia, il complottismo si situa al punto di intersezione. È un po’ il grado zero di...
di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
Lorenzo. dopo l’uscita dell’ultimo pezzo ho dovuto fare un po’ di controcomplottistica, cioè il corrispettivo digitale della prepugilistica. Mi sono dedicato a un esercizio complesso: combattimento cinguettante. Che la forma dialettica naturale di Twitter sia la bagarre è evidente: quel social non è fatto per dialogare e articolare un ragionamento complesso in una serie di pensierini da 140 caratteri è semplicemente impossibile. Dunque è un’ottima palestra: sono...
di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
Anatole. Avremmo adorato continuare ad ignorare la questione del complottismo, ancorché informi senza ombra di dubbio gran parte dello Zeitgeist contemporaneo, ma troppi fatti coincidenti la chiamano in causa in maniera veemente e non più eludibile.
Lorenzo. Sì, è chiaramente un complotto di Loro contro di Noi. Non ci possiamo più sottrarre. Dobbiamo parlare!1!!1 Dopo vent'anni circa, poi: pensavamo compiuta la missione quando spiegammo la celebre...
di Giuseppe Cossuto
Con questo articolo, inizio a trattare alcuni argomenti, più o meno noti, legati alla presenza dei “nomadi” (e di coloro considerati tali) in Europa. Inauguro con gli “Zingari Bianchi” (i Jenisch) e le politiche di sterminio dei nazisti riguardo costoro, considerati “primitivi” e portatori del “gene del nomadismo”, capace di “infettare e degenerare” le popolazioni stanziali.
I nazisti, “Il gene del nomadismo” e l'eliminazione degli “Zingari Bianchi”
I “nomadi”...
di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
Lorenzo. Gli ultimi eventi, che si sono puntualmente verificati in un tempo ovviamente brevissimo ci danno forse l'occasione per mettere al vaglio alcuni nostri ragionamenti. La domanda è: ha ragione Libero quando scrive più immigrati uguale più attentati? Seconda domanda: ricordare - come hanno fatto a suo tempo alcune organizzazioni - che il 40% dei profughi ha problemi mentali è buonista?
Anatole. In effetti...
di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
Lorenzo. Avevamo detto che ci sarebbe sembrato il caso di approfondire la questione del complottismo ma l’allarme continuo sta determinando un prevalere della cronaca su qualunque spazio di ragionamento, quindi si tratta di reagire in modo rapidissimo ad un concatenarsi di eventi che rende impossibile seguire un filo non emergenziale. Si vorrebbe svolgere un pensiero approfondito, costruendo categorie che possano servire a demistificare l’idea che...
di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
(Il dialogo aiuta. Ci siamo messi a parlare, ci siamo dati una grammatica. Che poi da piccoli volevamo essere Wu-Ming pure noi. Di recente abbiamo scoperto che invece eravamo Arya Stark, ma non ci abbiamo più l'età per fondare un collettivo)
Lorenzo. Stavolta l'assassino ha detto “Allah akbar” proprio alla fine, prima di venire ucciso. Beveva, amava la salsa, non faceva il digiuno, nessuno l'ha mai...
di Lorenzo Declich
C'è stato un momento, lo scorso 27 gennaio, in cui tutte le testate online dei giornali italiani più importanti aprivano con la notizia delle "statue coperte" per l'arrivo di Rohani. In quasi tutti i titoli compariva la dichiarazione del Ministro della cultura, Franceschini, che definiva "incomprensibile" il gesto. In seguito si è appreso, anche, che sia lui che Renzi "non erano stati avvertiti" di cosa stava succedendo....
di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas. Ils étaient...
di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell'attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull'uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.
Sarebbero in questo caso fonti militari statunitensi ad affermarlo.
Le due cose non sono connesse fra loro. O meglio, potrebbero essere connnesse fra loro in una forma non intuitiva, non facile,...
Lorenzo Galbiati, Fouad Roueiha, Alberto Savioli
Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti. Che...
di Alberto Savioli*
Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.
Doveva essere un breve distacco di soli tre mesi, ma purtroppo è diventata un’assenza di...
di Cristiano Tinazzi*
I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.
La strada per la quale voglio accompagnarvi...
di Lorenzo Trombetta
Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle...
di Giuseppe Cossuto
Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell'Islam approfittando delle regole dell'ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po' dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.
Le storielle, a volte astute, a volte argute, seguono generalmente uno schema preciso:...
di Lorenzo Forlani
In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro - assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a "giustificarsi" o...
di Lorenzo Declich*
Andrò a braccio, cari lettori, interpretando questo mio commentario, a suo tempo promessovi su FB, in ottica "defatigante".
Sì, perché cercare di capire le cose implica fatica, impegno, concentrazione e io, dopo giorni a cercare di capire cosa è successo a Parigi, sono un po' stanco.
Spero che la cosa mi aiuti a essere meno velenoso, a far scivolare via le cose con leggerezza, ché di leggerezza in questi...
di Lorenzo Declich
Ci sono volte in cui la semplice esposizione di cose presenti lancia messaggi molto chiari. In principio, dunque, vi racconterò cosa ho nel mio computer, nella cartella “hero boy”, dove ho messo diversi video scaricati da YouTube. Aggiungerò a questa descrizione alcuni dettagli, facilmente reperibili in rete.
Nel primo video un bambino si trova sotto il fuoco dei cecchini. Fa finta di cadere, colpito, poi si rialza e...
di Lorenzo Declich
E' venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto "Controcorrente.it".
Trattasi di un editore che promuove in questi giorni "Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica" di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.
L'ultimo evento promosso da Controcorrente.it è il “XXII Convegno Tradizionalista della Fedelissima Città di Gaeta”.
Com'è di moda presso una certa qual destra, questo editore...
di Lorenzo Declich
La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.
A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell'Esercito Siriano Libero.
A poche centinaia di metri dai luoghi dello scontro, in territorio turco, erano appostati diversi mezzi blindati dell'esercito regolare turco.
La maggior parte dei civili a Kobane era...
Care lettrici e cari lettori,
siamo lieti di condividere con voi una grande novità. Ci stiamo moltiplicando, anzi ci siamo già moltiplicati. Per dieci. Dieci (piccoli) indiani sono arrivati a portare una ventata d’aria nuova in Nazione Indiana.
La cifra tonda è casuale; lo è altrettanto che, sommandovi la graditissima “indiana di ritorno” ⇨ Francesca Matteoni, si giunga a coprire l’esatto arco temporale della nostra storia. Dieci anni - più quello...
di Lorenzo Declich
Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.
1. l'U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:
The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.
Aggiunge che, oltre ad...
di Lorenzo Declich
Le cose, sul campo, erano già molto chiare all'inizio.
La violenza del regime ha iniziato a manifestarsi subito, anzi, la rivolta nasce simbolicamente come risposta "civile" a un atto di violenza: un gruppo di ragazzini, picchiati e torturati per aver scritto su un muro quello che pensavano di Bashar al-Asad.
La macchina della propaganda, allora, era già ben oliata, ma nessuno che avesse un po' di senno pensò che video...
Il ciclo della primavera araba: nascita, morte e oblio mediatico
di Lorenzo Declich
Siamo nel 2010. Conosciamo le “masse arabe” per due motivi. Il primo: protestano quando appare qualche cosa che offende l’Islam. Il secondo: protestano quando Israele massacra i Palestinesi. I tiranni, nel primo caso, prendono i manifestanti a fucilate. Il loro ruolo, accettato e benvoluto, è tenere a bada l’anima nera dell’estremismo islamico: fanno bene a reprimere, anche...