di Antonio Francesco Perozzi ... il lavoro del poeta può interessare la sfera collettiva non come portatore di verità ma come luogo pragmatico di manipolazione e interrogazione del senso, che è sempre una costruzione collettiva. Questo si può fare anche liricamente, nel momento in cui viene mantenuto un margine di presenza soggettiva ...
di Marilena Renda ...Personalmente trovo molta più verità poetica nei saggi e nei romanzi che nella poesia, e più ancora nella forma del saggio narrativo; ci trovo spesso una verità al grado zero, non inquinata dagli sfarfallii e dalle sovrastrutture estetiche che spesso usiamo per raccontare la verità con il risultato a volte di evitarla, di nasconderla.
di Fabrizio Maria Spinelli
Nonostante la ricchezza e la varietà delle voci che costituiscono l’orizzonte proteiforme della poesia degli ultimi cento anni, pare ancora non del tutto tramontato uno dei miti più duraturi della modernità letteraria: che tutta la poesia sia da considerare poesia lirica e che la lirica sia, sostanzialmente, liricità, un’accezione tonale più che un genere letterario.
A fondamento di tale mito convergono numerose ricostruzioni storiche dello scorso secolo,...
di Antonio Maggio
Le mie parole scorrono sul mare
indifferenti a voci della vita
ma l’onda si assottiglia sulla strada
come una piaga chiusa dalla luce
l’immagine minuscola di un uomo
che cerca fra le nubi un altro sogno.
Non ha più senso credere in un sogno
che scorre fra le lacrime del mare
nel vuoto che precede l’ombra d’uomo
rifrangersi in frammenti di una vita
chiamata alle lusinghe della luce
lontano, dove termina la strada.
E i dadi che ho gettato...
CONCERTO AL MINIMO
hai scavalcato il pianoforte fino alla sua coda- fino a tastare le corde che tese a capestro con un pizzico o più di follia davano la morte sospesa nel nastro fatto scorrere al collo che pendendo una nota sul petto fanno il cuore maiuscolo più dello spazio- stella nana- stellina di ottave in colonne di marmo sonoro- e cerchi- dall’alto scorgo e cerco dalla cupola quanto di...
2.
“C'è nell'aria una specie di contorno
mai pronto a superare il paesaggio
piuttosto passaggio stretto dove si filtra
un dolore dentro, che fatica a respirare.
In questo, perdono le cose la trasparenza
il loro tacere l'ombra nell'abbandono
al dono del colore sbiadendo per inerzia
quando l'oggetto si assomiglia troppo al luogo
e dove tutto ha un peso per eccessiva mancanza
se lo si bilancia cadendo, nel rovescio della materia”
Di cosa possiedi l'anima se manca
fiato in mezzo al tempo...
Da Girini
(Napoli, Edizioni d'if, 2012)
poesia a bocca aperta
sono passata all’alta voce (chè l’altra
non me la sento)
mi metto un cuore in pace senza senso
e tuona e sbatte e trema il tono tenta tutto
e tace poco
ghigno ogni tanto a vuoto
(ma senti mi senti?) la voce che ho qui dentro
mi è un ordigno
e fuori campo dice che Tartaglio un po’ la corda
che trito le parole senza sosta
e faccio...
da Brónse e seménse (scàmpoi de diaèto)*
Chéa ladra de a miseria!
Co passo in càe Nariti, o pa e stradèestréte, drio i cavassai che tàja i campi– quée fora man, co e case picoéte,basse a do stanse, impiturie de rosao rancion che ‘l xe un rosso scoeorio,o co i matoni a vista, de na volta –strucae torno da do gombine de órto,co ‘l pósso e un fosso sofegai, tombai,eóra me...
di Daniele Ventre Intanto che le mani si rimboccano,la strada non si scopre divinabile,per nebulose dal futuro labileche per lancette sterili rintoccano.I giorni lungo fiumi che non sboccanodal flusso d'una sorte poco amabilesi piegano a quel dio minore e inabileche giochi d'usurai ti infilastroccano.E dopo, se li senti, si stupiscono,se il mondo si disintegra e va a rotolinon già per qualche volvolo astronomico.In tanto borbottio diseconomicoi giorni della fine si...
di Andrea Inglese
Alessandro Broggi fa parte di quel drappello di autori che, in questi ultimi anni, hanno riflettuto criticamente sulla nozione di genere poetico e hanno approntato delle strategie per neutralizzare molte delle sue pretese tematiche, stilistiche e lessicali. Broggi, per utilizzare una metafora del poeta e teorico francese Jean-Marie Gleize, è uno scrittore intento ad “uscire” dalla poesia. Questa scelta appare già evidente nella predilezione per le prose...
di Andrea Inglese
Che genere di discorso è la “prosa in prosa”? Questa espressione è frutto dell’invenzione del francese Jean-Marie Gleize, teorico e scrittore, che attraverso di essa gioca ambiguamente a proporre un sobrio manifesto e, nel contempo, a descrivere una nuova tipologia di testi apparsi intorno agli anni ottanta del secolo scorso. La formula, ovviamente, reca da un lato traccia di quella più consuetudinaria di “poesia in prosa”, ma...