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linguaggio

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Il poeta e lo storytelling

di Andrea Inglese
Il demonio si avvicina per dirti: “C’è in realtà un enorme bisogno di poesia!” o “È incredibile quanto la nuova generazione s’interessi di poesia!” o “C’è una sorprendente rinascita della poesia!” Io non ci credo ovviamente.

La lingua caduta del dire (a margine della scrittura)

di Mariasole Ariot
Affacciata all'interno di un mondo in forma di cassa toracica, vago alla ricerca della lingua spezzata, un taglio netto che segna l'impossibilità dell'essere: la congiura, dunque, arriva con la caduta della voce. Non avere più memoria se non della memoria stessa...

La guerra e la Champions League

di Pasquale Palmieri
Perdi l'ultimo brandello di speranza quando ti accorgi che la guerra è raccontata come se fosse una partita di Champions League. Accade sui giornali, in televisione, sui social, al bar o al mercato.

Spirdu

di Orazio Labbate
Dietro i bambini si ammonticchiava un buio ammalato dove il calore delle persone mancu c’era mai stato.

L’uovo del cielo

di Mariasole Ariot    Cade un mondo dalla testa, amplifica la velocità del tremendo, quando si china e non mi chiama, un capo abbassato conficcato nella terra, quando resta la parte clandestina che non apre, quanto preme, quanto muore e se non muore: vedere il bosco uscire dalle labbra, una pelle scorticata per le attese, il silenzio che muove, il vento di aprile, il frutto acerbo delle età immobili, e...

La versione di Alessio

di Stefano Zangrando   C'è una forma del male che nasce nel linguaggio, ed è quando quest’ultimo abdica alla sua funzione più necessaria e labile: la condivisione della verità. Dell’uso distorto del concetto di fake news si parla già abbastanza nel dibattito pubblico, ma è nel privato che il “tutto è relativo” si presta all’edificazione dell’incubo.   Alessio, laureato quarantenne, separato e con un figlio, conosce Gaia, di poco più giovane, nubile e...

Della liquefazione del “tu”

di Mariasole Ariot "Un senso di decadenza ci deprime, se opponiamo allo scatenamento senza misura, all'assenza di paura, il calcolo." G. Bataille Esiste una zona vuota, in perdita, all’interno della quale i soggetti si muovono attraverso la parola – nella quale i soggetti muovono e sono mossi dalla parola, incisi, marchiati, tracciati, modificati dalla parola, parola che proviene dalla propria bocca, come dalla bocca dell’altro. Il presupposto quindi per cui un soggetto venga...

Da che mondo è mondo

di Francesca Fiorletta Paolo Morelli ci ha da tempo abituati a una vivace sperimentazione linguistica, e il suo stile - pure cangiante e multiforme - resta sempre, di fatto, ben riconoscibile, puntuale, particolarmente attento alla descrizione di un altrove, fisico o allegorico che sia, quanto pure ottimamente radicato nella società e nel tempo in cui stiamo vivendo. Così era nel Racconto del fiume Sangro (edito da Quodlibet nel 2013), in cui una...

A debita distanza

Prosegue la pubblicazione di interventi sul tema “scrittura non assertiva”. Il primo intervento di Mariangela Guattteri è qui, quello di Marco Giovenale qui, quello di Andrea Inglese qui, quello di Michele Zaffarano qui. di Italo Testa Dicono che l’asserzione sia il gioco linguistico centrale. Forse non l’essenza del linguaggio. Forse il linguaggio è fatto di molti quartieri. Ma l’asserzione, il gioco degli enunciati dichiarativi, tenderebbe a occupare il centro di questo spazio....

SCRIVERE BENE, SCRIVERE MALE (Autismi mitografici # 5)

di Giacomo Sartori  dedicato a Andrea C.  (ma anche a Pippo D.B. e a Francesco  D.B., con un grande augurio)  Naturalmente ben scrivere non vuol dire scrivere bene, e anzi equivale piuttosto (può equivalere, nei fatti finisce per equivalere, molti esempi dimostrano che nei fatti equivale) a scrivere male, o anche molto male. Parlo beninteso dell’italiano, lingua che lascia libertà infinitamente più grandi di tante altre, meno normalizzata e meno normativa, meno...

Latte e linguaggio – Seconda edizione

Milano, Biblioteca Comunale Chiesa Rossa, 17-18 maggio 2014 Comitato scientifico Luigi Ballerini, Michele Corti, Pasquale la Torre, Stefano Mayr, Laura Zanetti Sabato 17 maggio 2014 Ore 14.00 Stefano Parise, Direttore Settore Biblioteche Comune di Milano. Saluti Presiede Michele Corti, Docente di Zootecnica Montana, Università degli Studi di Milano Ore 14,10 Antonio Carminati, Sindaco di Corna Imagna (BG) Il recupero della cultura del latte. Intervento in diretta della casara Celina Carminati sulla lavorazione...

Castoriadis e il vocabolario dell’autonomia

di Andrea Inglese All’inizio degli anni Ottanta, in un libro dedicato in gran parte allo studio dell’Unione Sovietica, Cornelius Castoriadis rifletteva sugli effetti perversi che quel peculiare regime di dominio e di sfruttamento della popolazione aveva prodotto anche sulla lingua, e non solo su quella russa, ma anche su tutte quelle ad essa contemporanee nell’Occidente cosiddetto democratico. L’Impero Sovietico e le altre dittature comuniste erano riuscite a mettere fuori uso...

(D)istruzione pubblica. Una questione di linguaggio

di Vincenzo Fatigati Il rifiuto è sempre stato un gesto essenziale. I santi, gli eremiti, ma anche gli intellettuali. I pochi che hanno fatto la storia sono quelli che hanno detto di no, mica i cortigiani e gli assistenti dei cardinali. Il rifiuto per funzionare deve essere grande, non piccolo, totale, non su questo o quel punto, «assurdo» non di buon senso.                                                                                                  P.P. Pasolini Quando   sei  giunto al termine di un...

Il linguaggio è la prosecuzione della Conquista con altri mezzi

di Malcolm Lowry I sedili erano disposti longitudinalmente sui due lati della corriera e Hugh guardò l’uomo dall’abito blu che, seduto di fronte a lui, aveva parlato fino a quel momento tra sé con voce rauca e ora, ubriaco, drogato, o tutt’e due le cose, sembrava sprofondato nel torpore. Non c’era bigliettaio sulla corriera: forse sarebbe salito uno più avanti oppure il biglietto lo si pagava all’autista al momento dello...

Su “Coffe-table book” di Alessandro Broggi

di Andrea Inglese Alessandro Broggi fa parte di quel drappello di autori che, in questi ultimi anni, hanno riflettuto criticamente sulla nozione di genere poetico e hanno approntato delle strategie per neutralizzare molte delle sue pretese tematiche, stilistiche e lessicali. Broggi, per utilizzare una metafora del poeta e teorico francese Jean-Marie Gleize, è uno scrittore intento ad “uscire” dalla poesia. Questa scelta appare già evidente nella predilezione per le prose...

The Monti Lessons

di Helena Janeczek Forse è stato quando da Fazio ha elogiato la ricchezza meritata che ho avuto un lampo. Non è solo questione di stile o di classe - il fascino discreto della borghesia a cui non siamo abituati. Nemmeno la stravaganza di chi riassume in purezza quel liberalismo che era stato lo slogan rivoluzionario su cui si è edificato il Nouveau Régime berlusconiano di corti, privilegi e monopoli....

La performatività vuota di Berlusconi – idee per un nuovo discorso di sinistra

di Christian Raimo All’inizio del secolo scorso Wittgenstein nelle sue Ricerche filosofiche sosteneva l’impossibilità di uscire dai limiti che il linguaggio stesso ci impone. Cinquant’anni dopo John Austin mostrava come questo linguaggio in cui siamo immersi comprende anche molte delle azioni che compiamo (come promettere, minacciare, testimoniare...). Nell’era della comunicazione che stiamo attraversando sempre di più dovremmo aver presente questa prospettiva di riflessione sul linguaggio, proprio per renderci costantemente conto...

Le parole e i giorni

Leggere, scrivere, parlare, ascoltare, giocare: tutto questo appartiene al mondo delle parole. E a questo mondo, è dedicato il festival ‘Le parole, I giorni’, un appuntamento annuale avviato nel 2008 a Poggibonsi. Due giorni fatti di incontri, giochi, laboratori, spettacoli pensati per tutti. E con tutti, perché molte sono le iniziative in cui da pubblico ci si può trasformare in protagonisti. Partecipando ai giochi o ascoltando le voci di...
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