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Orizzonti perduti, orizzonti ritrovati – Eric Salerno (Il Saggiatore)

Estratto dal capitolo: Libia e Camerun   «Assaggia» intimava allungando il braccio con un sorriso, quasi una sfida. La giovane, minuta, mi fece tornare alla mente un’altra donna incontrata sui monti del Darfur, in Sudan, che anni addietro mi aveva offerto e fatto gustare per la prima volta una cavalletta appena catturata e affogata in un secchio d’acqua. Qui, nel profondo Sud della Libia, la donna, abbondantemente coperta salvo i piedi...

Genocidio in Libia – Eric Salerno

Genocidio in Libia Le atrocità nascoste dell’avventura coloniale italiana (Manifesto Libri)   INTRODUZIONE ALLA TERZA EDIZIONE   Nel 1979 Genocidio in Libia fece conoscere al grande pubblico e, per una parte importante, anche al circolo ristretto degli studiosi le atrocità nascoste dell’avventura coloniale italiana nel paese nord-africano. Stragi, l’uso dei gas contro le popolazioni che lottavano per difendere case e accampamenti nel deserto, processi-farsa e impiccagioni, l’estesa rete di campi di concentramento saltarono fuori...

Torturarli a casa loro? Io sto con Samed

di Andrea Inglese Certo che vorrei essere un rappresentante della classe media durante le sue due settimane ufficiali di vacanza da passare in modo spensierato e certo che vorrei mantenere lo spirito anarchico che non vuole né patria né padroni, ma le notizie che inevitabilmente leggo sulle nuove strategie messe in opera dallo Stato italiano con il solidale sostegno dell’Unione Europea per risolvere il problema del flusso di migranti dalla...

Ricordi propri e d’altri. Burri e i prigionieri italiani in Texas

di Elena Frontaloni  Della difficile amicizia tra Alberto Burri e le “parole” dice l’artista stesso con le sue poche dichiarazioni e interviste – 3 pubblicate nel corso dell’intera sua vita  –, e dicono anche le testimonianze di critici e conoscenti (meno quelle degli amici intimi e della gente di Città di Castello, con cui pare fosse molto più ciarliero). Per l’ufficialità, in ogni modo, Burri fu uomo orgoglioso e fiero,...

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi* I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno. La strada per la quale voglio accompagnarvi...

Sulle tracce dei fantasmi di Portopalo

(Questo racconto-testimonianza è apparso il 20 agosto 2010 sul sito Melting Pot Europa in una versione più lunga. Lo riproponiamo oggi nel contesto della discussione che abbiamo aperto intorno alla questione del diritto di asilo.) di Filippo Furri Risaliamo in macchina, prendiamo il bivio per l’Isola delle correnti e guido lentamente verso il campeggio dove viene in vacanza quasi ogni estate. È una notte di luna bianca, più avanziamo verso il...

Morte ad Abu Salim / Marco Benedettelli

Sul cortile  del carcere di Abu Salim c’è un gruppo di uomini e di ragazzini. Sono sporchi di fuliggine nera, sulle guancie, sulla fronte e anche intorno agli occhi. Nelle pupille hanno qualcosa di feroce, una luminescenza rancorosa che mi fa sentire assediato. Siedono sotto una  gigantografia del rais dipinta su un grande pannello di ferro, issato nel mezzo del cortile. Nel penitenziario di Abu Salim venivano rinchiusi i...

La Nato e le vite umane (una notizia pubblicata ieri dal «Guardian»)

Unità della NATO hanno lasciato morire di fame e di sete 61 migranti africani alla deriva nel Mediterraneo, non ieri o l'altro ieri, ma a fine marzo. La notizia è stata pubblicata solo ieri in esclusiva dal Dal Guardian. Di seguito pubblico la traduzione che ne ha fatto Maria Adele Cipolla che così scrive sul suo blog nel sito «Accamuora»: «Mi scuso per la mia traduzione, frettolosa e forse imprecisa...

Libia: parlare chiaro

di Rossana Rossanda Al manifesto non riesce di dire che la Libia di Gheddafi non è né una democrazia né uno stato progressista, e che il tentativo di rivolta in corso si oppone a un clan familiare del quale si augura la caduta. Non penso tanto al nostro corrispondente, persona perfetta, mandato in una situazione imbarazzante a Tripoli e che ha ...

Nient’altro che il dovere di essere calabresi, cioè italiani, ovvero parte di un territorio infinitamente più esteso

di Giuseppe Zucco   Laggiù tutte le forme conservano intrecciateun'unica espressione frenetica di avanzata.Federico Garcia LorcaIl sottosegretario alle infrastrutture Roberto Castelli meriterebbe di più, sicuramente un premio. Ci sarebbe tutta una lunga enciclopedica lista di gente da premiare, persone a cui stringere la mano dopo avere appuntato sulla loro divisa istituzionale il profilo dorato di una medaglia al valore. Tuttavia, questa è la volta del sottosegretario alle infrastrutture Roberto Castelli, e...

Sillabario indiano: A come amicizia

di Giacomo Sartori (fotografie di Giorgia Fiorio) Andrea mi chiede della Corsica sta cercando un posto bello e alla mano per quest’estate nella veste di padre si prende per tempo e anche il piglio è più maschio io sciorino il poco che so nel nuovissimo cordless sforzandomi di presagire dove potrebbero essere felici lui e la meticcia dai fianchi larghi e la sfingettina dell’ospedale (a guardare bene qualche grinza restava) Mentre parla Andrea fa strane pause anche in mezzo alle frasi anche molto brevi pozzi nei quali collasso sempre...

La mia sconfitta, la nostra salvezza

di Farid Adly Vivo questi momenti con angoscia. Sono convinto antimilitarista, pacifista e nonviolento. Vivo la guerra libica come una sconfitta personale. La mia generazione di libici è fallita. Non abbiamo fatto abbastanza per sconfiggere politicamente la dittatura gheddafiana. L'opposizione era frantumata in mille rivoli, dai monarchici fino ai socialisti, ma tutti regolarmente all'estero e uno contro l'altro. Perché all'interno del paese c'erano soltanto Abu Selim (eccidio di 1200 detenuti politici,...

Pace a responsabilità limitata

da «il Fatto Quotidiano» - giovedì 24 marzo 2011 Ancor più dell’intervento militare, sconcerta la noncuranza con cui siamo disposti ad affrontare una crisi che sconta l’ennesimo fallimento delle politiche nazionali di Evelina Santangelo In Sicilia, il secondo giorno dell’operazione «Odissea all’alba», una pacifica domenica semiprimaverile. Ma sarebbe bastato affacciarsi da qualche terrazza lontana dai rumori della strada per sentire il rombo ininterrotto degli aerei militari attraversare il cielo. Così, dopo aver...

Andiam, andiam, andiam a guerreggiar

di Antonio Sparzani Ormai è così: le parti della nostra Costituzione più innocue si tengono senza problemi, quelle che servono per una qualche lotta politica interna si usano per l’appunto per questa lotta, quelle che sono scomode per tutti gli schieramenti “importanti”, sono cioè scomode bipartisan come orribilmente si dice ormai, semplicemente si trascurano di comune accordo, si trascurano bipartisan, e morta lì. Mi riferisco al famoso ma ormai di comune...

Sulla spiaggia di Ez Zauia

di Natalia Castaldi La conta dei morti nella piazza di Ez Zauia sfidava il rosso dei pomodori allineati nel cortile le mosche ronzavano il canto funebre delle carogne . cercavo di dirti una parola ma correvano forte troppo forte e gridavano via anche la mia voce che si spegneva corta sul tuo viso . avrei voluto trovare fiato da soffiare al sangue pomparti il cuore dirti che ancora dovevi lottare . mi trascinarono via ancora in ginocchio uno per braccio vedevo solo polvere [polvere e rumore . sono...

di Stefano Chiodi ( da doppiozero) La mancata elaborazione della memoria coloniale è stata ed è una delle più vistose lacune della coscienza collettiva italiana. Non che siano mancate analisi e riflessioni sulle avventure africane del nostro paese tra la fine dell’Ottocento e gli anni quaranta del secolo scorso: da tempo ormai la storiografia ha denunciato le comode mitologie del colonialismo umbertino e fascista, la sua violenza, il suo rapace...

Non si disturbi il massacratore

  Bacheca libica Questo è un "post-in-progress". Siete tutti invitati a lasciare commenti, segnalare materiali d'approfondimento, riportare testimonianze, elencare dati, ricordare la storia criminale del colonialismo italiano in Libia, prima e durante il fascismo.  "Eni, Unicredit, il Gas, il Petrolio, la Juventus: metà della nostra economia è in mano a un dittatore che spara sulla folla. Menomale che l'altra metà è in mano alla mafia che almeno spara uno alla volta..." Maurizio Crozza, "Ballarò",22.2.2011. «La processione degli...

Attacco alla nazione

di Evelina Santangelo Ennesimo attacco frontale allo spirito e ai fondamenti della nostra nazione. Esiste più la nostra nazione? L’Italia si può ancora considerare un paese membro della Comunità di Stati che si riconoscono nel «diritto delle genti»? Con il «respingimento» in Libia dei 227 immigrati si è consumato l’ennesimo sprezzante attacco ai principi, ai doveri, ai diritti, ai rapporti etico-sociali, economici e politici fissati dalla nostra Costituzione, la Costituzione della...
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