di Gianni Biondillo
Curzio Malaparte, Il buonuomo Lenin, Adelphi, 2018, 311 pagine
Sembra non si riesca a fare a meno di Curzio Malaparte. Come un fiume carsico, non ostante ostracismi e amnesie, la sua opera torna, riaffiora, si mostra nella sua pienezza. Scrittura, diciamolo subito, di qualità indiscussa. “La miglior penna del regime” ebbe a dire di lui l'amico/avversario Piero Gobetti.
Malaparte, l'individualista, l'arcitaliano, fascista della prima ora, anarchico e liberale, comunista convertito...