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Sopra (e sotto) Il tempo ammutinato

di Marco Balducci
Leggere queste pagine-partiture è in realtà un perdersi nei suoni: suonano nel ritmo delle sillabazioni, nelle pause degli spazi bianchi

Lettere dall’assenza #5

di Mariasole Ariot
Cara L. Seduta sulle ginocchia dell’alba ho il volto rivolto ad est, ho sempre capito i segni cardinali, li sento nell’esofago, ti scrivo mentre la casa è un temporale.

A Mario Guaraní Galzigna

di Mariasole Ariot  Ricordo la prima volta che ci siamo parlati: ero appena rientrata a Vicenza dopo gli anni trentini, abitavo in una casa buia. Ho una memoria vivida per i dialoghi, debole per le immagini, ma ricordo sempre i luoghi precisi e la posizione dei corpi quando si parlano. Me ne stavo seduta sul divano con un gatto, la luce accesa e troppo forte, e ti immaginavo da...

E molto vi è oltre. Un saluto per Rubina Giorgi

Cara Rubina, «Molto c’è da trovare, e di grande, e molto vi è oltre» dicevi con Hölderlin, e io non so come fare appello a questa vastità che lasci spalancata, e di cui tutta la tua vita è stata -credo- un formidabile indizio. Non è nostra abitudine scriverci a quest’ora, senza la chiarità della notte gonfia di frammenti, e di messaggi. Oggi, queste poche righe nascono gelate, fanno voto all’incompiuto,...

Il tuffatore

di Jacopo La Forgia Procul recedant somnia, Et noctium phantasmata Cara Alice,   oggi è il 7 ottobre e sono seduto in un bar di Venezia. Davanti a me ho il ponte dell’Accademia. L’ultima ora l’ho trascorsa a pensare al prisma che hai tatuato sull’avambraccio. Ricordo molto bene quanto fosse spesso l’inchiostro nero dei contorni. La forma del disegno, invece, non la riesco più a evocare. Ho sforzato la memoria a lungo perché ne...

La luce prima, il turbamento poi

Lettera a Emanuele Tonon scritta da Alessandro Chiappanuvoli   Caro Emanuele, è quasi un mese ormai che ho finito di leggere La luce prima, ma finora ho aspettato a scriverne, seppure una reazione me l’abbia scatenata il tuo libro. Ho aspettato perché ho avuto un po’ di paura, lo confesso. Molti occhi in questo momento sono puntati su di te e il tuo nome circola sempre più spesso sulle bocche di esperti del...

Atlantide, Il Grande Dittatore e un dubbio capitale sulla scrittura collettiva – Una lettera a Vanni Santoni

di Giuseppe Zucco Caro Vanni, domenica scorsa incontro un tuo lungo articolo su La Lettura del Corriere della sera, e affrontando quest’ultimo lo strano caso della scrittura collettiva, un argomento e una modalità di composizione letteraria che affiora ciclicamente nei punti più disparati dell’oceano della letteratura, un’isola tipo Atlantide, con i suoi fasti e le sue cupole dorate che balenano negli occhi di qualche avventuriero per pochi istanti prima di inabissarsi...

Irpinia tumefatta

di Franco Arminio Caro Latouche, quando ero bambino aspettavo con ansia la neve. Ero, come tutti i bambini, desideroso di non andare a scuola. Il mio maestro non era un tipo mite, ma a quei tempi era normale che un maestro maltrattasse i suoi allievi. E allora la neve era una delle poche speranze che avevo, oltre alle malattie, per non andare a scuola. Quando nevicava c’era un altro motivo per...

Il Sole 24ore, i poeti e la poesia

Pubblico molto volentieri questo post di Azzurra D'Agostino ed il link ad una sua lettera sulla poesia indirizzata al caporedattore del Sole 24ore. Ho chiesto ad Azzurra se potevo dare visibilità a questo su gesto su Nazione Indiana, e lei ha acconsentito, per questo la ringrazio. Del suo discorso condivido tutto, e le riconosco una pacatezza e ragionevolezza dei toni necessarie, ma che, io, ad esempio, non sarei...

Caro Papà

una possibile lettera di risposta del figlio di Celli immaginata da Piero Sorrentino Caro papà, grazie dei complimenti per la carriera universitaria che mi fai dalle pagine di uno dei principali quotidiani di questo Paese. È una fortuna non da poco. Non tutti i figli hanno il privilegio di leggerli, e non tutti i padri di scriverli. Per esempio il papà del mio compagno di corso Cesare, un metalmeccanico di Latina...

La volpe (15 luglio 1997-15 luglio 2009)

di Francesca Matteoni a S. Tulse Hill, dicembre 2007 I Ti scrivo da quest’ultimo mese, in cui ci si raccoglie. Si richiama il freddo dall'esterno, a palme schiuse, si strizzano gli occhi nel sole di ghiaccio: il vento taglia le bocche, indurito contro il pensiero. Ormai vivo di partenza, tra l'Italia e Londra. Abbandono le montagne tutte attorno alla provincia toscana, il senso di un mondo protetto, per la metropoli di tempi fagocitanti,...

Una lettera dei genitori di Pistoia sulla scuola

Questa lettera che pubblico molto volentieri mi è stata inviata da Vasco Tesi a nome del Comitato dei Genitori di Pistoia, di cui è parte. f.m. “La scuola è aperta a tutti” Articolo 34 della Costituzione Italiana Il decreto-legge della Gelmini sulla scuola ha, come possiamo vedere e leggere ogni giorno, innescato polemiche e proteste accese un po’ ovunque nel nostro paese. I rappresentanti dell’attuale governo insistono nel parlare di strumentalizzazione politica...

Lo stato delle cose in Occidente

di Massimo Rizzante Amo le stazioni termali. Immergermi nelle loro acque calde e rigeneratrici. Nuotare lentamente in una grande piscina blu. Al mattino, soprattutto. Prima delle nove, quando l’allegro «Avanti, muovetevi!», lanciato da un robusto insegnante in costume da bagno, dà inizio alla lezione di water-gym programmata per una clientela alla ricerca dei suoi glutei perduti. I glutei, tuttavia, non sono vecchi e cadenti ! E neppure solo femminili! Sono glutei...

La bellezza andrà all’inferno? Lettera a Ornela Vorpsi

di Massimo Rizzante 1 Cara Ornela, ho letto Il paese dove non si muore mai (2004). Ho letto anche la tua seconda opera, Buvez du cacao Van Houten! (2005), che non è ancora stata pubblicata in Italia. Infine, La mano che non mordi (2007). Nel primo romanzo, dedicato interamente al tuo paese d’origine, l’Albania, il paese in cui la parola «paura» è priva di significato – mentre la parola «umiltà» è perfino assente...

L’emozione della politica

  di Franz Krauspenhaar Giorgio Almirante Via della Scrofa, 43 Roma Caro onorevole, sono passati quasi vent’anni da quando lei si dimise dal Tutto. Era estate, me lo ricordo. Un brutto agire, ricordare la morte al morto. Non c’è nulla da ricordare, per lei, onorevole, lo so. Ma io le devo scrivere questa lettera, è un obbligo che mi sono dato, dopo un ventennio di silenzio nelle parole e nei pensieri. Ne è passata...

Fuori stagione

  di Simona Baldanzi                                                     Amarilli, dal tuo nome solo può cominciare questa lettera, perché mi ha colpito sulla lista, perché un nome così non l’avevo mai sentito. Deriva dal fiore? Dall’Amarillis? Come è che ti hanno dato questo nome? Questa è stata la prima cosa che mi son chiesta, sfogliando il giornale la mattina sull’autobus prima di arrivare a lavoro. E poi ho cercato il tuo volto su internet e l’ho trovato. Mi...

Amare contro

di Tina Nastasi Ci sono pidocchi attorno a me, e muri. Ci sono ginocchia che si incriccano a ogni piè sospinto e occhi pesti e ricuciti per le cadute. Ci sono schiavitù e vecchiaia sotto il mio cielo: maledetto istinto alla sopravvivenza! Che posso fare? E' così. E’ la legge delle cose qui sulla Terra. E però - ché c'è sempre un però da qualche parte -, se davvero potessi dire a...

Mio caro Josif

di Linnio Accorroni Mio caro Josif, dunque, ieri, t’ho sognato. T’ho sognato perchè, magna cum voluptate, m’è accaduto di rileggere il tuo amato Orazio. È accaduto un po’ perché l’ininterrotta frequentazione del ‘novismo’, pur nella mutevolezza delle sue forme (film nuovi, dischi nuovi, libri nuovi), genera in me sempre più spesso sazietà e noia piuttosto che entusiasmo. E poi perché, riordinato lo scaffale dei Meridiani, ne è uscito fuori quel volumetto rosso...

A Karen

di Franz Krauspenhaar Mia cara, fino a pochi giorni fa non sapevo nemmeno chi tu fossi. In un pomeriggio di agosto, nel marasma di una vita sempre indietro e in ritardo, nella ricerca di qualcosa che allontanasse per un poco la grigia noia, ho visto un film porno, Fuga dall’Albania, nel quale apparivi proprio tu. Facevi la parte di una giovane che lascia clandestinamente quel paese per sfuggire alle violenze del padre, finisce...

La commovente lettera del marchese de Sade alla venditrice di pistole

di Alessandro Ansuini  Carissima, avrei bisogno di pistole in numero di tre, pagamento alla consegna con l’aggiunta della serie di maschere asiatiche che le avevo promesso e non portato l’ultima volta, mi permetta di offenderla con questo dono che non compensa minimamente il servigio che lei offre a noi tutti, anche adesso, che la immagino sdraiata a testa in giù sul letto come un pipistrello; avrei bisogno di pistole in...
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