di Fabio Rodda
La catena fa sglang, sglang, sglang. Comincia con una sirena, un rumore aspro che risuona troppo a lungo nel capannone ancora silenzioso. Poi, si accendono gli ingranaggi ed è sglang, sglang, sglang che non smette più. Sglang, il colpo della pressa sulle lamiere: passano, sfilano sui rulli e arrivano alla postazione di Martino.
di Yàdad de Guerre Mi chiedo quanto sia difficile uscire dai processi interpersonali di manipolazione nel mondo della competizione capitalistica, quanto triste sia non vedere facilmente alternative, sottrarsi.
di Paola Ivaldi
Tutto sommato, crepare prima della pensione sarà molto meglio per tutti, e sotto certi tragici aspetti potrebbe giungere a rappresentare il male minore
di Alba Coppola
Il tema del lavoro è nodale nell’opera di Gadda, sì che, anche quando non sia l’argomento specifico, ma resti laterale o sottotraccia, il linguaggio che ad esso rimanda è pervasivo in tutti i suoi scritti, e si tratta di lavoro operaio, meccanico o artigianale, di lavoro contadino, di lavoro intellettuale, fin almeno dalla Meditazione milanese, del 1928, nata intorno al tema della gnoseologia di Leibniz, in cui si...
di Davide Orecchio
Stiamo diventando “tutti più poveri”. È questo il sottotitolo di Lavoretti, l’ultimo libro (pubblicato da Einaudi a inizio 2018) di Riccardo Staglianò, giornalista del Venerdì di Repubblica, esperto di nuove tecnologie e, da diversi anni, molto attento alla loro relazione col mondo del lavoro. La sedicente sharing economy (economia della condivisione), foraggiata da piattaforme digitali e social media, elevata a mito e propaganda di vita negli anni...
di Andrea Inglese
C’è tra gli esseri umani, almeno quelli fuoriusciti dall’egemonia del pensiero magico o di quello religioso, la credenza che una buona diagnosi sia indispensabile per una cura efficace. Fuor di metafora, se abbiamo capito cosa è successo a Macerata e dintorni, potremmo cercare di situare l’evento specifico in uno scenario che gli fornisca maggiore intelligibilità. Non so poi, in realtà, se un tale tentativo possa favorire in...
di Andrea Inglese
Intorno agli anni Novanta, storicamente parlando, io stavo finendo di studiare, o mi ero già laureato, conseguendo (fuori corso) un’accurata laurea in filosofia, quindi con alcuni amici, che stavano anch’essi conseguendo, o avevano conseguito lauree in giapponese, psicologia, o storia della medicina medievale, si andava a caccia di lavoretti, che erano molto necessari, ma non tanto influenti sul nostro destino economico, e neppure su quello del paese,...
di Giulio Milani
Dal Corriere Fiorentino Online:
La costa apuo-versiliese rappresenta da sempre, per i toscani e non solo, una terra tanto frequentata quanto enigmatica. Il romanzo d'inchiesta di Giulio Milani uscito in questi giorni per Laterza, “La terra bianca”, ci fa conoscere una realtà complessa, che parte dalla famigerata esplosione del serbatoio di pesticidi della Farmoplant del 17 luglio 1988 – evento ribattezzato dalla stampa di allora “la Caporetto del...
di Davide Orecchio
I - RICORDARE IL LAVORO
Qualche anno fa. Anzi molti anni fa. Anzi moltissimi. Insomma nel 2003. Mi trovavo in Molise. Nelle campagne di quella regione piccola. A poca distanza da Campobasso. Condotto a borghi terremotati da strade avvolte come cime. Sorvegliato da eserciti di pale eoliche. Spinto verso storie escoriate, crepe sulle mura delle chiese, campanili in frantumi, case butterate; a comunità sfollate e in lutto. Pochi...
(Gli amici di Doppiozero hanno un progetto in testa che mi sembra molto interessante e condivisibile. E' per questo che vi chiedo di leggere il post che ne parla. G.B.)
Nel 1999 la radio americana NPR invitò Paul Auster a raccogliere “storie vere”, scritte dagli ascoltatori, e a raccontarle con la sua voce. Nasceva così il National Story Project, presto composto da alcune migliaia di lettere tra cui Auster scelse...
Di Ornella Tajani
Da qualche tempo ormai penso che la difficoltà principale di un’attività free-lance non stia tanto nel procacciarsi i lavori, e nemmeno nell’esigere un contratto, negoziando tariffe che convengano a entrambe le parti. Queste due indiscutibili e considerevoli fatiche sono soltanto seconde al problema davvero decisivo, e cioè fare in modo che il contratto in questione sia rispettato.
Poniamo il caso che un traduttore debba essere pagato per dei...
Milano, Biblioteca Comunale Chiesa Rossa, 17-18 maggio 2014
Comitato scientifico
Luigi Ballerini, Michele Corti, Pasquale la Torre, Stefano Mayr, Laura Zanetti
Sabato 17 maggio 2014
Ore 14.00 Stefano Parise, Direttore Settore Biblioteche Comune di Milano.
Saluti
Presiede Michele Corti, Docente di Zootecnica Montana, Università degli Studi di Milano
Ore 14,10 Antonio Carminati, Sindaco di Corna Imagna (BG)
Il recupero della cultura del latte.
Intervento in diretta della casara Celina Carminati sulla lavorazione...
di Gianni Biondillo
Da buon dietrologo, quando cadde il muro di Berlino mica ci avevo creduto. D’altronde non ci avevano detto che lo sbarco sulla luna non era mai avvenuto, che era tutta una finzione della propaganda yankee? Non sapevo bene cosa volessero inculcarmi con quelle immagini girate in chissà quali studios hollywoodiani che mostravano gente festante che ballava sui resti del muro, ma di certo da qualche parte c’era...
È da poco disponibile l’ultima, doppia uscita della rivista di poesia comparata Semicerchio, dedicata al tema “Poesia del lavoro”.
La sezione della testata riservata all'Italia, curata da Fabio Zinelli, include un'antologia di 29 poeti chiamati a mandare un loro testo sull'argomento.
L’indice e la prefazione del numero sono leggibili a questo link.
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Per chi fosse interessato, una prossima presentazione della monografia - con interventi critici di Niccolò Scaffai, Andrea Sirotti, Fabio Zinelli e Paolo...
di Sandra Burchi e Teresa Di Martino
Il testo riportato qui di si seguito è l'introduzione al libro collettaneo Come un paesaggio. Pensieri e pratiche tra lavoro e non lavoro, Iacobelli Editore 2013. Le curatrici ed altre studiose ne discuteranno questa sera, mercoledì 18 dicembre dalle 18.30 alle 21.00 in un incontro organizzato da Agorà del lavoro-Primum Vivere presso la Sala Vitman, Acquario Civico di Milano viale G. Gadio 2...
di Giuseppe Granieri
Giornate passate ad aspettare il nulla. Sempre lì ad attendere che succeda qualcosa, qualsiasi cosa, e invece nulla. Tutto fermo. Immobile. Se anche piovesse ogni tanto, ci sarebbe di che parlare. E invece nulla. Ti alzi, fai quello che c’è da fare, poi pranzo, giro in paese, cena e notte. Così negli ultimi sei mesi. Che merda. “Vediamo se ci sono offerte di lavoro per un esodato...
di Gianni Biondillo
Alfonso abitava al sesto piano della torre a stella dove vivevo anch’io da ragazzo, a Quarto Oggiaro. Era un operaio dell’Alfa Romeo; si divertiva a raccontarmi di quando era partito da Napoli neppure ventenne e appena sceso alla stazione Centrale di Milano guardandosi attorno si disse, convinto: “questa è la mia città”. Trovò quasi subito lavoro in fabbrica. Il suo caporeparto gli parlava in dialetto milanese e...
di Fabio Franzin
Il cassintegrato culla la sua emicrania
vestendo il nulla delle ore con la pelle
rossa del divano, contando con l’alluce
destro le stecche oblique della tapparella.
È tutta nelle tempie, oggi, l’angoscia,
un pulsare ovattato dall’analgesico,
soffuso dalla penombra. È tutta esterna
alla realtà, adesso, in un torpore che è già
sonnolenza e altrove, un imbuto d’assenza
dove il futuro, scivolando via, si ingorga,
crea un tappo di melma e paure, segatura
e rimorsi ormai lontani. Quando ora...
di Renata Morresi
Per l'esame della prima sessione quelli del terzo traducono la pubblicità di uno studio legale di Milano, dall'italiano all'inglese. Oggi faccio sorveglianza, all'incirca dieci ore, ho tempo per pensare. Non che mi paghino, ma, si sa, fa parte del lavoro. In realtà lo slogan iniziale è già in inglese: “Labour is a hard job”. I ragazzi non hanno dovuto tradurlo, l'hanno lasciato tale e quale. È in inglese...
di Silvia De March
Diciamo subito i meriti prima di prendere le distanze dal mainstream acclamatorio.
Francesco Targhetta si inserirà serenamente in un filone di letteratura originariamente industriale, che risale a Ottonieri, Bianciardi, Parise, e che trova poi forme di aggiornamento rispetto ai cambiamenti economici, con esiti alterni, con Aldo Nove, Murgia, Venturini, etc. Il suo romanzo in versi è una fotografia precisa di alcuni status generazionali, riconducibili all'evidente attrito...
di Helena Janeczek
“Ma fatemi capire: perché abolire l’art.18, per far cosa, se il lavoro non c’è?”. L’ha detto M., la mia estetista, che sarebbe una piccola imprenditrice, anzi persino un’”imprenditrice di se stessa”, secondo la formula magica del pensiero neoliberista. Raccontava che per ora lei se la cava, mentre le amiche che hanno investito in centri più grandi saranno costrette a mandare a casa l’unica dipendente se, con la...
di Giacomo Sartori
Quello che mi piacerebbe sarebbe un lavoro che finisce alle cinque. Uno si dà da fare tutta la mattina, a mezzogiorno fa la pausa pranzo, e poi tra una cosa e l’altra vengono subito le diciassette, e ha finito di sgobbare. Uscendo dalla sede lavorativa inspirerei profondamente. Guarderei le case e mi direi: questa è la città dove abito, la città dove lavoro. Questa è la mia...
di Andrea Bottalico
Le parole di Peppino ostentano una calma tradita a tratti dalla collera. Un vago sentimento di orgoglio attraversa il suo volto mentre divaga sui vecchi ricordi, ma cerca di reprimerlo guardando fuori alla finestra, al di là della banchina desolata. Ai suoi occhi non c'è niente di più affascinante della costruzione di una nave. I nonni erano maestri d'ascia e suo padre era fabbro artigiano, artefice dei...
di Marco Rovelli
(il manifesto, 1/5/2011)
Dice il giovine sindaco di Firenze Matteo Renzi che il primo maggio è una “festa di libertà”, e questo significa, nel concreto, che “chi vuole lavorare deve poter lavorare e chi preferisce non farlo è giusto che non lavori”. Quindi, su le serrande negozi aperti, e a laurà (del resto nelle sue trasferte ad Arcore avrà pur imparato qualcosa, no?). La libertà dei Renzi...
di Marco Rovelli
Che la guerra agli immigrati ci sia, è un fatto autoevidente. Si tratta di chiarirne la natura. La guerra agli immigrati non è solo un fatto italiano, né solo europeo: è un fatto globale, parte di quel complesso processo che si semplifica col termine di “globalizzazione”. In questo processo gli immigrati sono oggetto privilegiato di una guerra che però non riguarda solo loro, ma la ridefinizione dei...
A Roma "Siamo tutti libici, siamo tutti egiziani, siamo tutti tunisini", corteo alle 16,30 da piazzale Aldo Moro, fino a piazzale Esquilino.
A Milano alle 18 in piazza Duca d'Aosta.
E in cento altre città.
Altre notizie qui.
di Nadia Agustoni
In un testo apparso a suo tempo in Nazione Indiana parlando della fabbrica scrivevo: “C’è una calma barbarica negli stabilimenti ed è dovuta al loro essere luoghi che non cambiano. Luoghi senza mutazione. La loro geografia è stabile. Un accumulo rimasto sul terreno, uguale a se stesso. Anche la corruzione del tempo non li cambia. Lascia intatto l’essenziale: quel senso di perdita e di pesantezza, una gravità...
Gli amici di Pietro in Toscana insieme al Teatro Corsini Barberino di Mugello (FI) organizzano
7 dicembre 2010 ore 21.00
In ricordo di Pietro Mirabelli, minatore calabrese
Ingresso: 8 euro (studenti e disoccupati 5 euro). L’incasso sarà devoluto in un fondo a memoria di Pietro Mirabelli per azioni e studi per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Info: Teatro Corsini 055/ 841237 055/ 331449.
www.pietromirabelli.it
Lo scorso 22 settembre è morto sul...
di Simona Baldanzi
Quando ho letto che i 33 minatori del Cile erano ancora vivi dopo 17 giorni dal crollo della miniera ho interrotto i miei appunti. Da aprile mi stavo segnando le notizie apparse sulla stampa internazionale con al centro il lavoro in miniera.
Aprile 2010. Crolla miniera di carbone in Virginia. Venticinque morti e dieci dispersi. Aprile 2010. Cina, trovati cinque cadaveri nella miniera del "miracolo. I soccorritori hanno...