di Laura Mancini
Non so quando fu che iniziai a pensare ai branchi di cani. Branchi, di, cani, sarei tentata di scandire per ricordare come singoli elementi possano compattarsi in un simbolo monolitico e depositarsi nella mente fino a produrre calcare e ruggine, fino al totale squagliamento in un immondo pantano.
di Laura Mancini Se a ossessionarmi non fosse la morte ma l’enigmistica troverei gustosa Termini senza mezzi. Prenderei nota della coincidenza idiomatica – che cos’è, una crittografia, un indovinello, un’inversione? – e scatterei una foto di piazza dei Cinquecento nella sua inconsueta nudità
di Laura Mancini La voce brusca dello zio e quella fioca del nonno riscossero Adamo dalla sua beatitudine. Si voltò e li vide sbracciarsi oltre il cancello mentre un uomo vestito di lenzuola sbatacchiava il lucchetto. Adà, sfiatava il nonno, Adamo! tuonava lo zio. Adamo fece un nodo al respiro.
di Laura Mancini
There will be time to murder and create,
And time for all the works and days of hands
That lift and drop a question on your plate;
Time for you and time for me,
And time yet for a hundred indecisions,
And for a hundred visions and revisions,
Before the taking of a toast and tea.
T.S. Eliot
Lei è in fila? Da trenta, trentacinque anni, la nostra risposta è sì. Chi è l’ultimo? Noi,...