La poesia di Kevin Wren non è cronaca e non è diario, nulla di più lontano da lui del flusso psichico o viscerale che alimenta nei nostri tempi postumi tante scritture ininterrotte, replicanti, filamentose. Le sue basi, i suoi modelli, rigorosamente distanziati con dolore e con rimpianto, stanno nel grande simbolismo, nella costruzione immaginosa e visionaria del mondo, dei paesaggi naturali e interiori, che fu di Yeats e dei...