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Jack Spicer: “una poesia non è mai soltanto sé stessa”

      «Più che d’opera aperta (e in effetti non v’è opera più chiusa di questa) viene ideato dal poeta un lettore aperto, un organismo da attraversare per generare, nel reale, una realtà poetica» scrive Andrea Franzoni nella sua introduzione a Un rosario di bugie. Il volume, stampato da Argolibri per la collana Talee, riunisce tre raccolte – Ammonimenti, Un libro di musica, Quindici false proposizioni contro dio – composte da Jack Spicer nell’anno 1958. Ospitare...

“Il modo in cui noi morti ci scriviamo”. Su Jack Spicer

di Andrea Raos Non doveva essere male fare il poeta a San Francisco tra la fine degli anni 50 e i primi 60. A farmelo pensare è Jack Spicer (1925-1965) perché è uscita la prima traduzione italiana integrale del suo primo libro, del 1957: After Lorca. Con un'introduzione di Federico García Lorca, a cura di Andrea Franzoni e Fabio Orecchini, traduzione e note di Andrea Franzoni, postfazione di Peter Gizzi, edizioni...

INTATTI FANTASMI CHIEDONO IL REALISMO: JACK SPICER

UN’INTERVISTA A NATHALIE QUINTANE a cura di Andrea Franzoni In occasione della prima pubblicazione in italiano di After Lorca, di Jack Spicer, presso Gwinplaine edizioni, ho chiesto a Nathalie Quintane ― scrittrice, intellettuale di rilievo e autrice della prefazione all’edizione francese delle opere complete di Spicer ― di tornare su alcuni dei punti più rilevanti, a mio avviso, della poetica spiceriana e della parabola che ha attraversato nella poesia americana ed...

After Lorca, di Jack Spicer – una prima traduzione italiana

Caro Lorca, Vorrei poter fare poesie di oggetti reali. Che il limone fosse un limone che il lettore possa aprire o spremere o assaggiare – un limone reale, come un giornale in un collage è un giornale reale. Vorrei che la luna nelle mie poesie fosse una luna reale, che all’improvviso possa essere coperta da una nuvola che non ha niente a che fare con la poesia – una luna...

«Ceci n’est pas une traduction» (1)

di Éric Houser Chaque nouvelle traduction (d'ampleur) amène à se reposer, en grandes largeurs, la question de la traduction. Pourquoi ? Parce qu'il est bien évident qu'une telle question dépasse de loin le problème technique de la traduction en particulier, de tel texte A de langue A' (langue-source) en tel texte B de langue B' (langue-cible). Problème technique au demeurant passionnant, qui n'a pas fini de faire écrire. Des tombereaux...
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