di Gilda Policastro
Nomina sunt consequentia rerum. Se un critico rinuncia alla possibilità di parlare dei libri, o di riferirsi direttamente agli scrittori di cui viene sostenendo la rilevanza, considerando i vituperati nomi argomento di pettegolezzo o da “questura”, la critica si consegna ancora più inerme alla marginalità e inessenzialità attuali.
Quando Edoardo Sanguineti, in pieno fervore neoavanguardista, si assumeva la responsabilità di degradare Bassani e Cassola al rango di...