di Ingy Mubiayi
Sospiro. Scendo e compio i gesti nuovi ma ormai automatici. Prima il portabagagli, poi lo sportello posteriore. Sgancia, aggancia, alza, stringi, sistema, e via. Un ultimo controllo alla sua borsa. Poi alla mia. Le porte automatiche si aprono e per la prima volta le attraverso con quel prolungamento del mio corpo, della mia vita. E passo nella convulsione dei non-luoghi. Emozionata? Spaventata? Pentita? Non lo so. Allungo...