di Luigi Socci
Da Il rovescio del dolore, Italic Pequod, 2013.
Il viaggiatore ignoto
Accappatoi fregati negli alberghi
saponi con i peli appiccicati
sfoghi d’acne da treno:
segni inequivocabili di viaggio
più o meno.
L’avviso ai naviganti era criptato.
Era evidente il posto era sbagliato.
Scelte per punto fermo
come riferimento
stelle cadenti e vento.
Era evidente il posto era sbagliato
col cane che non solo
non riconosce ma persino
staccare dal polpaccio è complicato.
Era evidente
il posto era sbagliato:
tizi mai visti
spazi ridotti, pieni di rischi.
non...
Silvan
io vo come colui ch'è fuor di vita,
che pare, a chi lo sguarda, ch'omo sia
fatto di rame o di pietra o di legno
che si conduca solo per maestria
Cavalcanti
Segato in due.
Scisso in sezioni cubiche.
Sparito.
In un cerchio di fuoco, senza scarpe
svelando al primo colpo le mie carte
storcevo un cucchiaino
(l'orologio schiacciato in un pestello)
con un buco vistoso nel calzino.
Ti ho amato da una sedia
in bilico, precario su uno zampo,
risvegliandomi al tre
io non...