Parliamo di lavoro, del nostro lavoro, nelle vetrine personali di Facebook? Mi sembra poco. Le nostre esperienze lavorative, in genere, per entrare nella vetrina personale devono essere in qualche modo attraenti: un contratto ottenuto, soprattutto se prestigioso, si può celebrare in collettività ristretta.
di Ornella Tajani
Guardando a buona parte della produzione di Emmanuel Carrère sembra di individuare due fils rouges: uno, tematico, è l’indagine sull’identità, l’affermazione sofferta di sé, l’empatia appassionata per i propri simili, il desiderio di essere un altro che sempre si eclissa davanti al compiacimento infinito di essere ciò che si è, con i limiti e i difetti che definiscono un carattere. Il talento di Carrère è ammirevole nella...
Di Ornella Tajani
Che Facebook sia un eccezionale generatore di ossessioni è ormai fuor di dubbio. Fra quelle che riguardano il rapporto tra il singolo utente e il resto della comunità, l’ossessione principale mi pare si articoli in tre bisogni: essere cercati, apprezzati, riconosciuti. Per cui diventa sempre più importante che io mi renda: disponibile, attraente, precisamente identificabile. Il che significa che a) passo sempre più tempo su FB, b)...
Categorie della differenza, dinamiche di differenziazione e razzializzazione transnazionali
10-11 Giugno 2014,
Aula B, P.zzo Ugolini, C.so Cavour 2, Macerata
Martedì 10 Giugno
ORE 14.30
/ LIVIO SANSONE
Centro de Estudos Afro - Orientais
Universidade Federal da Bahia
Paradiso o inferno razziale? Il caso del Brasile
ORE 14.55
/ LEONARDO PIASERE
Università di Verona
Il colore degli zingari
ORE 15.20
/ ANNA SCACCHI
Università di Padova
Memorie della schiavitù. Prospettive transatlantiche
ORE 15.45
/ GAIA GIULIANI
Università di Bologna, InteRGRace
Mediterraneità e bianchezza. ll razzismo italiano tra fascismo e articolazioni contemporanee
ORE 16.30
/ LEONARDO DE...
(E’ da poco in libreria un voluminoso tomo - Memoria, identità, luogo, Maggioli editore, 930 pag. - dove architetti, storici, critici del restauro e dell’architettura, urbanisti e paesaggisti, storici dell’arte, restauratori, filosofi, critici letterari e dell’arte insieme a scrittori e poeti, un regista, un food designer, un archeologo, un geografo scrittore di viaggi, un artista fonopittore, fotografi, teorici e critici di design e new media si interrogano e scrivono...
di Giuseppe Zucco
Prima ancora di aprire il romanzo, molto prima di scendere e risalire gli scalini della narrazione, il titolo concede una promessa al lettore: stai per incontrare non un estraneo, ma l’Estraneo, un personaggio minuto e sfuggente quanto assoluto – tanto che il titolo ne richiama già un altro,famosissimo, di Albert Camus, Lo straniero. Ecco, chi è l’Estraneo, e cosa fa di lui non solo un perfetto protagonista...
di Andrea Inglese
Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares, libro postumo e incompiuto, scritto durante l’intera esistenza letteraria di Pessoa, costituisce oggi, indubitabilmente, uno dei grandi monumenti della letteratura della modernità, assieme al Castello di Kafka e all’Uomo senza qualità di Musil. Parlo di modernità, non di modernismo, che riguarda invece l’esperienza di un altro degli eteronimi, Alvaro de Campos, voce importante nel sistema polifonico di Pessoa, ma inevitabilmente più...
Traumi italiani. Immaginario della vittima e identità nazionale. Seminario di studio.
Intervengono: Giorgio Boatti - Andrea Cortellessa - Daniele Giglioli - Nunzia Palmieri - Gabriele Pedullà - Marco Rovelli
18/12/2009 ore 14.30 - Università degli Studi di Bergamo - Facoltà di Scienze Umanistiche - Aula 1 - Via Pignolo 123
di Dubravka Ugrešić
La letteratura europea e l’Eurovision Song Contest
La nozione di letteratura europea, così come viene intesa dai politici dell’Unione, da coloro che finanziano la cultura, dagli editori, dai dipartimenti di letteratura, dalle università vecchio stile e molto spesso dagli scrittori stessi, non è poi così diversa da quella di “miglior canzone pop in Europa” che si ha all’Eurovision Song Contest.
L’Eurovision Song Contest è l’esempio più straordinario della...
di Helena Janeczek
Emancipate yourselves from mental slavery, no one but yourself can free our minds (Bob Marley, Redemption Song)
In Alta e forse Bassa Lombardia viene giù un nubifragio che andrebbe classificato come tempesta, in una città che grazie a un precedente governo fondamentalista indù occorre chiamare Mumbai si contano i cadaveri dei pendolari dilaniati che nessuno ha la bontà di rivendicare, la striscia di Gaza e i confini...