di Alessio Clinker Mischianti La“Trilogia del Capitale”, E il cielo è iniettato nel mare
a cinque metri dalla riva si resiste
a cinque metri dalla riva
la proprietà privata non sussiste.
di Paola Ivaldi Oplà
E levati le scarpe, e salta sul mio letto,
concedimi - suvvia - un piccolo pezzetto,
quell’intima poesia che non so più cos’è ,
parendo condannata a far tutto da me.
di Francesco Forlani Mi colpiscono i versi che hanno storia e un corpo, una passione che è fuori tempo massimo, scolpiscono la pagina, e mi lasciano sorpreso senza aggiungere nulla nè togliere alle cose, che è cosa ancor più rara. effeffe
Dalla dimora del tempo sospeso 1
Lettera al figlio
di Francesco Marotta
Dalla dimora del tempo sospeso
all’estremità delle pupille
dove la stanza sfuma in una mobile nebbia senza fondo
un bambino scruta pensieroso il velo d’ombre
che ricompone il mio volto
in lineamenti febbrili di spina –
sento i suoi occhi ricucire squarci d’orizzonte
e la mia voce che sussurra flebili accenti di saluto
ritornare al suo stupore senza pianto
come una cadenza di...
di
Alberto Rollo.
da Ultimo turno di guardia.
Cinque poesie con nota di Maria Grazia Calandrone
7.
Così li riconobbe il vecchio, ancora,
gli ultimi teatri.
Poi fu sequenza di sale
impedite, sgocciolii,
cordami molli sulla scena,
e poltrone divelte; e il “da capo”
tossito, scartavetrato
della memoria. Ora ho te
che eserciti la scienza
impietosa dell’assistenza
e che cancelli, nolente, ogni residua
parvenza di tempo. Benvenuto.
Estingui con servile
sapienza quel che resta.
Sii scudiero, custode, vigilante
notturno dei miei “tu”.
12.
Dicevano – così dicevano – che il...
Ho provato una vera felicità quando Massimo mi ha dato la bella notizia di questa nuova uscita - a dire il vero si dovrebbe dire entrata per queste occasioni, perché una pubblicazione significa proprio questo, la parola che entra nel mondo. E credo che il titolo di questa mia longeva rubrica, I poeti appartati, nel caso di Massimo diventi tanto eloquente quanto il silenzio che circonda la sua opera....
Elsewhere
di
Alida Airaghi
C'è un fondo al cielo,
in fondo al cielo: e prima luce,
e primo buio. Fine di tutto,
innanzi a tutto.
Velo che tieni il mondo,
ripara il fiore, il frutto.
**
Tu che non puoi non essere,
non puoi finire.
Costretto a vivere
il futuro nell'adesso:
condannato a te stesso.
**
Ma tu sei un dio nascosto.
Oppure solo stanco:
e vorresti confonderti,
bianco nel bianco;
arrenderti, non esserci.
Invece stai al tuo posto.
**
Ma chi può consolarlo
se soffre, a chi può chiedere
aiuto? Cosa pregare,
a chi...
Se l’ordine fosse un crimine?
In prigione geografi, genetisti
zoologi, doganieri, genealogisti
classificatori, omofobi, razzisti.
Fuori una danza senza origine.
****
Come Gorata copriva
di inglese lo tswana, portava
da scuola appuntata
la frase coloniale al petto
«an island is a tract
of land surrounded by water
(and smaller than a continent)».
Come il suo orgoglio nato
al portare beato la scienza
ai parenti cui ora vorrebbe
invece dire, forse in tswana,
«I wonder what a lesbian
lobola would look like».
****
Se volessi, mia amata, prenderti
la mano per entrare...
Tre poesie inedite
di Angelo Vannini
Un uomo
Aggiornato. Un uomo
mi era saltato vicino,
col suo nudo
vestito di passi. Era
nero come la notte, freddo
più del volto, stanco
oltre la vita. Ma aveva
carne — sola, quel poco
che non gli avevano tolto.
*
Johannesburg CBD
In cucina, mi era seduto accanto,
un piatto etiope quella mattina
a Maboneng. Vogliamo conversare,
il suo inglese è incerto quanto il mio.
Lui prova (in una lingua che non trova)
a spiegarmi il suo mestiere, come io
a raccontargli...
Nota a cura
di
Alida Airaghi
Di Nichita Stanescu, in Italia sappiamo pochissimo.
Nato a Ploiești, in Romania, nel 1933, compì i primi studi nella città natale, quindi si trasferì a Bucarest, dove si laureò in letteratura, sposandosi tre volte e collaborando per tutta la vita a varie testate giornalistiche. Come poeta debuttò nel 1960 con la raccolta di versi Sensul iubirii (Il senso dell’amore); il suo ultimo libro uscì nel 1982, un...
Nota
di
Alida Airaghi
Di Nadia Campana (Cesena,1954-Milano,1985) l’editore riminese Raffaelli ha pubblicato nel 2014 due volumi: Visione postuma e Verso la mente.
Il primo (curato da Milo De Angelis, Emi Rabuffetti e Giovanni Turci) raccoglie testi critici rimasti a lungo inediti, talvolta incompleti o allo stato di abbozzo: registrando gli interessi letterari della poetessa romagnola, essi rivelano la sua ricettiva empatia soprattutto nei riguardi della scrittura femminile. Infatti, se le brevi recensioni...
Nota
di
Alida Airaghi
Di Anthony Hecht (New York, 1923-Washington, 2004), la critica ha sempre sottolineato sia l’interesse per le tragiche vicende storiche del ’900 (la seconda guerra mondiale, a cui partecipò combattendo come fante in diversi paesi europei, e l’orrore dell’Olocausto, di cui fu testimone diretto durante la liberazione del campo di concentramento di Flossenbürg, nell’aprile del ’45), sia l’adesione a scelte formali severamente controllate e poco consuete, attraverso l’utilizzazione del...
Tre poesie
di
Anna Giuba
Ciclostile
Il vecchio feto rannicchiato
nel cofano rosso di una renault 4,
innescava riflessi condizionati,
compromessi di coscienze
annacquate dal terrore.
Al funerale, Giulio arricciava la lingua
sull’ostia consacrata,
umida di saliva ministeriale.
E sfilavano le facce bianche e nere
di una democrazia crocifissa a se stessa,
testimone di una storia di lutto e lotta.
Alla tavola di famiglia,
telecamere accese in via Caetani,
tua figlia non mangiava,
nascondeva la cotoletta sotto il piatto.
Tu non sapevi, padre, non potevi capire
che tua figlia...
Silvio Talamo, poeta che ho avuto la fortuna di conoscere una decina di anni fa, ha appena pubblicato un libro, Poesie/Gedichte, in una elegante edizione bilingue curata dalla casa editrice ProMosaik. Milena Rampoldi le ha tradotte in tedesco. Ho chiesto a Silvio di pubblicarne qui su NI una selezione che spero troverà altre letture entusiaste oltre alla mia.
effeffe
Prendi la mia immagine
Su, prendi la mia immagine, è un dono;
puoi farne...
da Consacrazione dell'istante
di
Alida Airaghi
For most of us, there is only the unattended
Moment, the moment in and out of time
Eliot, The Dry Salvages V, 206-207
È qui, presente; o forse sta per nascere.
Segreta ancora, ancora immaginata
solamente. Non certa, non decisa;
potrebbe ripensarci, fuggire,
rinunciare, preferire l'assenza.
O non esistenza, scegli – ti prego –
di esserci. Appari come sei:
chiara, evidente.
*
Prova a pesare un pugno di sabbia,
e poi mezzo pugno, così leggero.
Tieni tra le dita solo...
Singolare coincidenza ha fatto che nel giro di pochi giorni mi arrivassero due libri della stessa casa editrice. Pur conoscendo i percorsi delle due autrici ho potuto per la prima volta "sentire" davvero le loro voci attraverso queste due opere singolari: Sedute in piedi di Giulia Scuro e La disponibilità della nostra carne di Laura Liberale, entrambe pubblicate, in due diverse collane, dalle Edizioni Oèdipus. Ad accomunarle è sicuramente...
Second Hand Shop
Hai tirato fuori dal cassetto
un paio di vecchie promesse
sgualcite
e con un gesto
che mi è sembrato bello
mi hai coperto le spalle
quest’inverno.
Non c’è voluto tanto
a indovinare un altro odore
impregnato sul tessuto,
e i buchi
e certe bruciature
di sigarette
che non ho mai fumato,
mentre i colori pure
delle tue promesse
impallidivano
sbiaditi
e smorti
per i troppi lavaggi
sbagliati.
Usate e riadattate
riempite e poi svuotate
queste parole
reindossate
e abbandonate in fretta
allo schienale di una sedia
le hai consumate a lungo,
masticate e poi sputate
prive...
Ai nuovi nati
di
Christian Tito
Incisione
Alejandro Fernandez Centeno
ed. FIORI DI TORCHIO
Amici del Libro d’Artista Seregn de la Memoria Circolo Culturale
prefazione di
Corrado Bagnoli
Ti daranno infinite occasioni per piegarti
e tu non ti piegare,
basterà uno sguardo a certe facce
per sentire minacciata la tua fede,
ma tu credi, credi sempre figlio mio,
e non credere che ogni credo poi non muti,
ma dentro quel mutare qualcosa si conserva:
quel passarci dentro agli occhi un po' di...
Cercando un altro Egitto
di
Francesco Forlani
Ho conosciuto Giuseppe Acconcia grazie a un incontro che si è svolto a Torino durante la presentazione del suo libro, Egitto Democrazia Militare pubblicato dall'eccellente editore Exorma. Conosciuto di persona perché in realtà eravamo entrati in contatto qualche tempo prima per cominciare una proficua collaborazione con Nazione Indiana in merito a quanto succedeva in Medio Oriente. Giuseppe è infatti corrispondente per il Manifesto e da...
Poesie
di
Ernesto Rascato
Rho dicembre 1969.
Papà tornò a casa dicendo:
“Marì….hanno arrestato un mio collega
di Porta Garibaldi…
per la bomba dell’altro giorno….”
A scuola giravano
giornali e notizie.
Un profondo rancore
serbato per anni
era esploso
come lucida follia.
Come con l’Arno a Firenze
qualche anno prima
una piena
pareva aver raggiunto
e sommerso Milano.
#
Il padroncino.
Cocciuto li difendeva i suoi neri
dai giovani plebei
disoccupati in sosta
alla sala giochi.
Lavoravano
eccome se lavoravano
dal chiaro alle nove di sera.
Lo facessero loro
in quegli umidi stanzoni
dell’ex-fabbrichetta
in quel vicolo morto.
Mezzora persa per...
Poesie
di
Antonio D'Agostino
Chi porta il peso di questa assenza
le rondini di confine tremano sul ramo
la solitudine si contorce nell'aria
impigliate ai fili le foglie non cadono
più non germina il papavero
il neon della casa bassa perde luce
nei campi ridotti a discarica
poche anime a rovistare tra i sassi
la nuvola scende ad altezza di mano
il bambino curioso entra nel cirro
chiama al gioco i compagni
figurando una scala riportano
l'elemento fugace al suo posto
la pioggia cade dal...
Nota
di
Alida Airaghi
Anche senza conoscere la data di nascita di Mariagiorgia Ulbar, che non viene riportata nella terza di copertina, sono certa di non sbagliare attribuendole trent'anni o poco più: e lo faccio con il vago senso di colpa dettatomi dalla mia età, che non è stata capace di assicurare ai giovani come lei più convinte certezze. Perché le poesie qui raccolte esprimono la rassegnazione, l'impotenza, l'impossibilità di progettare un...
Poesie
di
Eugenio Tinto
Terra
Lamento ventre cuore caldo viscere
Madre silente battito di ciglia
Sospiro riposo ed eterno migrare
Occhi mani una corona di firmamento
L’uomo a volte ti vive
I rami stentano alla gravità.
La tua prima casa
Sabbione, calce, mattonelle e mattoni,
Malta e tanto sudore.
Le sue fondamenta sono studiate,
ingegno, maestranze e prevaricazione.
La tiro su con lena e speranza che non cada
La solitudine degli altri
Il tempo dell’attesa
Il mio paese muore
Nel silenzio dei suoi
Suoni, nel caldo tiepido
Della sua indifferenza.
Sa...
Dalla luce del mio sepolcro
canto la parola armata
di Antonella Bukovaz
dedicato a Hanna Preuss
Soltanto solo,/sperduto,/muto, a piedi/riesco a riconoscere le cose.
Pier Paolo Pasolini
(voci fuori scena – inglese, sloveno, italiano)
Ho sognato che ero un uomo
un uomo perso nella terra
ho fatto un sogno che mi perdeva nella terra
ero un uomo
dovevo andare andare
attraversare la montagna
raggiungere… nel sogno, sono un uomo
raggiungere arrivare – andare andare...
Vani, scavati nella roccia
sono umidi e bui, entro
esco, per entrare...
Poesie
di
Andrea Leonessa
Tassidermia verbale
Non avendo che un tempo di curarsi, della bocca
aperta si fece spazio ad estrazione, a cassetto, vano
per Lego, d'un costrutto verbale la sede annacquata,
l'asporto delle braccia che non stanno all'incastro
del dire lo spazio, la fessura occupata dalla dicenza
d'un bosco aspirato e farcito, dopo, da muscolature,
tessuto cartilagineo a colmare lo strappo, la distanza
che corre tra le betulle, eccetto delle pozze piovane
la sommersione prevista parziale: un discorso a parte
dove...
Popolari
di
Giuseppe Cornacchia
Tweet dopo 10 anni
condividendo metri
ne occupi lo spazio
non pensi quale spazio
connoti la misura
nel tutto vivo della grazia
che metro è un metro
*
Nuovi poeti italiani (22 Jan 2014)
Alla quarta stazione
di questa via crucis del cuore
mi è riemersa la voce:
io sono l'amore senza un oggetto,
io Sono. Io sono la luce del giorno,
il ragazzo che ero.
Sono sempre rimasto qua attorno.
Ora cieco, mi vedo.
*
Sogno pisano (2 Feb 2014)
Ho capito il mio male...