di Giovanni Catelli
Verso Karlštejn
Vorrei partire, una sera della vita, verso Karlštejn.
Il locale mi aspetta, sempre, al primo binario di Hlavní Nádraží, alle diciassette e venticinque: entra in stazione, lentissimo, si arresta come in sogno, accanto al marciapiede basso degli anni lontani, apre le sue porte, ormai elettriche, sui neon fiochi, le plastiche usate, azzurrine, l’aria speciale dei vagoni deserti, concessi dal tempo a giorni remoti, e mai più...