di Domenico Talìa
«Le aveva viste da bambino fuori dalle case in campagna. Appese per un laccio nero. Vecchie bambole mutilate con il viso squagliato dal sole. I capelli uniti in un unico grumo nero avevano superato inverni e lunghe piogge estive. Ad alcune mancavano gli arti, erano solo una testa e la parte superiore del busto Le chiamavano coraìsime e tenevano lontano il maligno Stavano a...
Questo è il secondo articolo (qui il primo) del dossier da me curato e pubblicato in Francia sulla rivista Focus-in, diretta da Patrizia Molteni. Igiaba Scego, somala, Ornela Vorpsi, albanese, Helena Janeczek nata in Germania da una famiglia polacca, Jamila Mascat, italo-somala si interrogano sul tema dell'identità. A illustrare il tutto il fotoracconto del fotografo Mario Ferrara. Dedicato al tema dell'Arcipelago, paradigma da noi scelto per superare d'un balzo un concetto...
di Andrea Inglese
Cose inutili da fare: scrivere su una notizia consumata.
La notizia l’ho letta in uno dei quei portali qualunquisti, su cui finisci quando ti colleghi ad internet. Potrei fare in modo di finire direttamente sul portale degli atei marxisti favorevoli alla letteratura sperimentale per il resto dei secoli, ma ho paura poi di non avere più anticorpi nei confronti del razzismo, del qualunquismo e della disinformazione ambientali.
Ci...
di Daniele Giglioli e Davide Orecchio
Questo dialogo via mail tra Daniele Giglioli e Davide Orecchio si è svolto fra il 20 dicembre 2014 e il 14 gennaio 2015*
D.O. – Caro Daniele, in una giornata d’inverno romano che invece sembra portegno – con l’umidità, la pioggia, quindici gradi di temperatura media, il cielo basso da fine (geografica) del mondo (finis terrae; fatta salva, io spero, l'umanità) – la mia compagna...
di Helena Janeczek
Gli occhi azzurri della ragazza sono rivolti all’intervistatore, ma le pupille restano una voragine risucchiata dal pomeriggio a cui è sopravvissuta. Il trauma è lì, la perdita di uno sguardo capace di posarsi con implicita fiducia sull’esterno. “Passava da una tenda all’altra, calmo, entrava e ammazzava chi c’era dentro”. Anders B. ha fatto le cose con calma e criterio, in ogni fase. Prima il concime per l’autobomba,...
Helena
Ho una piccola penna nel portafoglio
che hai strappato via due giorni dopo
all’ala azzurra che forse ha condannato
un uccellino ignoto sotto ai tuoi occhi.
Gli hai dato acqua che non riusciva a bere,
gli hai offerto cibo che non credevo adatto:
volevi dargli cioccolato in mancanza d’altro,
finendo per spaccargli col piede di una sedia
i primi pinoli che hai raccolto.
Con cura e carezze di un bambino
che si rispecchia in un simile di un’altra...
L’Orientale di Napoli lancia il Festival della traduzione
Saluto del
Rettore dell’Università di Napoli “L’Orientale”, Lida Viganoni e del Pro-Rettore Elda Morlicchio
“Il ruolo dell’Orientale: Traduttori di culture”
Presentano il progetto
“Europa Spazio di Traduzione”
Camilla Miglio (coordinatrice), Johanna Borek e Dieter Hornig (co-organizzatori)
Incontro con alcuni tra i più importanti scrittori-traduttori italiani
Tavola Rotonda “Vivere e scrivere tra le lingue”
Antonella Anedda, Laura Bocci, Franco Buffoni, Gabriele Frasca, Lisa Ginzburg, Helena...
Risposta a Helena Janeczeck
di Carla Benedetti
Cara Helena,
è importante il senso di collettività. Ma faccio fatica a identificarlo con la "società letteraria", neanche con quella appena passata (quella dei Pontiggia, per intenderci).
Ho aderito a Nazione Indiana anche perché non è una collettività di letterati (due di noi lavorano in teatro, uno nel cinema, e si spera che altri se ne aggiungano, anche di altri campi). E perché uno dei nostri...