di Sergio Garufi
Per capire un libro non serve leggerlo da cima a fondo. I libri, più saggi degli uomini o forse solo più scaltri, cedono prima l'anima del corpo, tanto quella, si sa, è immortale. A volte la esalano così in fretta che non si fa neppure in tempo a toccarli. Non è difficile. Per cogliere lo spirito di un libro basta sfogliarlo, annusarlo un po’, leggerne qualche brano,...
di Antonio Sparzani
A prestar fede al dizionario etimologico on-line della lingua italiana la viola strumento musicale e la viola fiore risalgono a etimi differenti: la prima risale al latino vitula e al verbo vitulari, che sarebbe come dire “fare come il vitello”, cioè “sgambettare allegramente”, s’intende al suono dello strumento, mentre la seconda accezione risale, attraverso il latino viola, alla parola greca per indicare per l’appunto il fiore, la...
di Antonio Sparzani
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Si fa presto a dire Parigi, j’ai deux amours (intanto guardatevela la Josephine del 1950….) eccetera, ma poi se non ci torni per tanto tempo ti manca molto, s’intende se ci sei stato almeno una volta ad aggirarti per quelle strade, a guardare quelle vetrine e quelle birrerie tutte diverse e a perderti nelle viette dell’estate delle signore che stanno sedute fuori a...
di Antonio Sparzani
Je t'adore, fureur de femmes, ô délice
farouche de ce blanc fardeau nu qui se glisse
sous mes lèvres de feu fumant……
Mallarmé mi affascina perché è oscuro, non ho mai l'impressione di capirlo fino in fondo, ma ci torno continuamente (ad esempio qui, qui e qui).
Étienne Mallarmé detto Stéphane Mallarmé (Parigi 1842 – Valvins 1898) scrive a ventitrè anni, nel 1865, la prima versione del suo poema sul fauno,...