di Cristina Babino
Gli oggetti nominati da Alessandro De Francesco sono sovraesposti. Esperiti da un punto di vista costantemente modificato, da una prospettiva provvisoria, da una luce estranea e straniante che se illumina, certo, al tempo stesso abbacina. E allora anche confonde, disloca, moltiplica, in scene solo apparentemente statiche, e brulicanti invece di fremiti continui, vibrazioni sottili del pensiero e delle cose.
Oggetti (in tedesco, non a caso, Gegenstände: ciò...