a cura di Giulia Marcucci Fin da piccolissima quasi tutte le mie paure erano legate a mia madre. Sarà che era una "cardiologica", oppure sarà che da bambina, fino a sei anni o quasi, non l'ho vista felice nemmeno una volta, sempre e soltanto isterica
di Ol'ga Bagrina Gli estratti che seguono sono scritti da Ol’ga Bagrina (1982), poeta, narratrice e traduttrice che è nata e vive a Kiev. Si tratta delle primissime impressioni della guerra
In questo convegno si ripercorreranno le traiettorie spesso occultate o non abbastanza valorizzate di alcune traduttrici, e si indagheranno le condizioni che hanno consentito loro l’accesso al campo letterario, traduttivo ed editoriale della prima metà del Novecento
di Giulia Marcucci "Il capitano Volkonogov è scappato" di Merkulova e Čupov si inserisce appieno in una tendenza che caratterizza anche la letteratura russa contemporanea: guardare al passato sovietico dal presente
di Giulia Marcucci
La seconda edizione del Festival di cinema russo contemporaneo nella cornice di NiceFestival (Direttrice artistica Viviana Del Bianco) si svolgerà dal 5 al 10 settembre; tuttavia, per ragioni ben note, quest’anno la modalità di proiezione sarà in streaming sul portale Più Compagnia con una conferenza stampa introduttiva il 4 settembre in collegamento dagli Uffizi per dialogare con i co-organizzatori russi (il Centro dei festival cinematografici e dei...
Očered', Fila
di Giulia Marcucci
Vladimir Vysockij, Očered' -> play
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da Ljudmila Petruševskaja, Kujbyšev. Come sopravvivere, in La bambina dell'hotel Metropole, trad. di Giulia Marcucci e Claudia Zonghetti, Francesco Brioschi Editore, Milano, 2019, pp. 57-61.
A Kujbyšev restammo dunque in tre: io, la nonna e la zia. E subito cominciò la fame vera. In quanto nemica del popolo, Vava fu licenziata dalla fabbrica dopo un lunghissimo interrogatorio notturno negli uffici della polizia.
Vivevamo di quello che ci mandava la mamma,...
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di Aleksandr Snegirev
traduzione di Giulia Marcucci
Lei chiese: «È Stalin?».
Alberi, cespugli, sentieri scricchiolanti. Qui sono stati confinati i reggenti di stati e dicasteri passati. Imprese eroiche ed efferatezze sono alle spalle, dietro la svolta del secolo; i monumenti invece, come sclerotici smarriti, li hanno raccolti in giro per la città e portati sull’erba, sotto le fronde. Commissari del popolo, marescialli, rigorosi soldati di fronti dimenticati, di granito, cemento, fusi in...