Maria Valente
DISCONNECT THE MACHINE O LA BUONA MORTE
DISCONNECT THE MACHINE O LA BUONA MORTE
La vita? la morte?... succede come i fiori e il loro vezzo
di decorare il tritacarne, renderlo confortevole- così
farcito di metastasi – rosa determinante o piuttosto
grigio accogliente che si spalanca e inghiotte tutto:
braccia e busto, gambe e busto, bastone e carota,
bastone e carota, bastone e carota
nessuna indicazione sul senso di marcia
se abbiamo conservato...
di Esther Grotti
Zoria
Sua Signoria
permette?
--
emersa
da rimasugli di memoria
sporca e regale come sempre
mi inviti urlando
gentilmente
di servirti un vassoio
di carta per i tuoi sogni possenti
da disegnare tutti d'un fiato
--
mi inerpico nei bar
e nelle panetterie
a cercare la tela da te preferita
con due scatolette per i gatti
che albergano il cemento
insieme a te
regalmente
gattescamente
--
anche oggi
non sono una mignotta
ma una serva bionda alla tua follia
quanto mi manca oggi
Zoria
la tua follia
che faceva di
Viareggio un'opera d'arte
più del liberty
più del...
di Marco Lodoli
Gelate le pozzanghere al mattino
Quando insieme all’amico andavo a scuola
La sigaretta sua tra le mie labbra e il fumo
Del freddo e del tabacco a dare un corpo
Ai discorsi immensi della vita.
Il freddo ci rendeva più superbi,
parlavamo di cosa il mondo non era
di cosa non eravamo noi, del nostro futuro
e del ghiaccio appeso ai cornicioni.
I bambini erano cappotti e sciarpe
Neve da aspettare erano i giorni
Le mani...