di Claudia Zironi
Francesco Tomada, poeta, insegnante di materie scientifiche nella scuola superiore, abita una terra di confine, in senso letterale, visto che la sua città Gorizia è divisa in due tra Italia e Slovenia. Tomada vive una vita di scrittura appartata dal rumore dei social media concedendo la sua presenza attiva solo al lit-blog Perigeion. Nonostante non faccia nulla per mettersi in mostra, è noto e stimato nell’ambiente poetico...
17-18-19 settembre 2015
Galleria Ostrakon
via Pastrengo 15, Milano
La rassegna Tu se sai dire dillo, ideata da Biagio Cepollaro e giunta alla quarta edizione, è dedicata alla memoria del poeta Giuliano Mesa, scomparso nel 2011.
A leggere le sue poesie, oltre a Biagio Cepollaro, vi sarà anche Andrea Inglese. Quest’anno i temi saranno: l’esperienza di Milanopoesia (1983-1992) raccontata da Eugenio Gazzola e da alcuni protagonisti come l’artista William Xerra, la poetessa Giulia...
di Francesco Tomada
Da L'infanzia vista da qui (Sottomondo, 2005)
Nelle campagne dietro Cormons
Quanta limpidezza d’aria che c’è oggi
se lo sguardo ha spazio siamo tutti viaggiatori
bastano i filari delle viti come rotta
e le scie di aerei a sostenere il cielo
Impercezione
Dormi e il tuo corpo si fa sottile
come un quadrifoglio tra le pagine
e non è carta ma stoffa di lenzuola
e non è libro ma tu portaci fortuna
in questa escoriazione fino al...
Poesie
di
Francesco Tomada
Nostra Signora del Disordine
Stiamo sempre a riempire e vuotare scatole
spostare i vestiti negli armadi
portare qualcosa in soffitta o in cantina
così sembra di traslocare di continuo
anche se viviamo nella stessa casa
tu non sei mai soddisfatta e io
non capisco non ti capisco più
abitare non significa
che gli oggetti hanno ognuno il giusto posto
piuttosto
che dovremmo averlo noi
Portarsi avanti con gli addii, pt. II
Il silenzio è la materia di cui...
di Francesco Tomada
a cura di Francesco Marotta
Da: L'infanzia vista da qui, prefazione di Maurizio Mattiuzza, illustrazioni di Gennj Volk, Gorizia, Editrice La Quercia, "Sottomondo", 2005.
(I disedifici)
Double face
(pensiero all'uscita del turno di notte)
Guarda le gru di Marghera altissime
e bianche nel buio come radici
di alberi piantati a rovescio
nella terra
dunque questo non è cielo
ma un cielo capovolto questa non è
vita
ma quello che alla vita viene tolto
.
Su un verso di Antonella Anedda
Anch'io di...