Compagni!
Una nuvola farà primavera
Se volete,
sarò rabbioso a furia di carne,
e, come il cielo mutando i toni,
se volete,
sarò tenero in modo inappuntabile,
non uomo, ma nuvola in calzoni!
La nuvola in calzoni (Tetrattico) di
Vladimir Vladimirovič Majakovskij
traduzione è di A. M. Ripellino
Piovigginava ancora, ma già, con impercettibile subitaneitá di un angelo, era comparso l’arcobaleno: languidamente stupito di se stesso, di un verde soffuso di rosa, con un pallido alone violaceo lungo il margine...
di
Francesco Forlani
"Sono davvero sotto shock, non mi era mai capitata una cosa del genere, non lo auguro davvero a nessuno di trovarsi come me davanti a una finestra e un attimo dopo scaraventato in bagno dall'esplosione. Quando ho visto il letto ricoperto dalle schegge dei vetri andati in frantumi ho pensato sì alla fortuna di non essermi trovato lì ma soprattutto, te lo ripeto, a momenti come questi dove...
I Penultimi
di
Francesco Forlani
Se ne stanno seduti i penultimi
alle cinque e mezza del mattino
tutti occupati i sedili sulla banchina
prima che il primo treno del giorno
salpi e porti per mari di moquettes
e vetri negli uffici le donne delle pulizie
o gli operai giù in fabbrica, i travet per piani
senza più nulla chiedere né altro domandare
- colpisce del signore ben vestito accanto
la cura che malgrado il buio dell'ora
ha messo nel lucidare le sue...
http://www.youtube.com/watch?v=T57pUdNkJgU&feature=youtu.be
di Francesco Forlani
Una lettura della sesta elegia duinese di Rainer Maria Rilke in una fontana dismessa del proprio quartiere, giusto di fronte alla libreria Il Ponte sulla Dora. Le riprese sono di Alessandro e Chiara, Rocco guardava e Pepe e i suoi amici ascoltavano. Lamberto suonava, ma molto prima. L'edizione è quella pubblicata da Einaudi con traduzione di Enrico e Igea De Portu
La pioggia era battente e il cuore...
Fonie
di
Dorinda Di Prossimo
in vece
tu
ai gerani parli
smessi. freddolini
ai tuorli della sete
un appena di mani
io
a frutto doloroso
a promessa
Nature morte
di
Giampaolo De Pietro
Io non so se sto ascoltando
o no, volevo avventurarmi ma
al passo è finito
l’inchiostro
al rullo è mancato il tamburo
al muro è toccata una preghiera
la più silenziosa
ai venti sparsi gli alberi e
alle foglie tutto
il dolore dell’essere
un’ indegna corazza
e persa dispersa
nel mare scrollato
di dosso
dal mondo
Dorinda Di...
Barbie Amanda Lepore (la muse transexuelle de David Lachapelle)
"La transavanguardia ha risposto in termini contestuali alla catastrofe generalizzata della storia e della cultura, aprendosi verso una posizione di superamento del puro materialismo di tecniche e nuovi materiali e approdando al recupero dell'inattualità della pittura, intesa come capacità di restituire al processo creativo il carattere di un intenso erotismo, lo spessore di un'immagine che non si priva del piacere della...
Grazie al pirata Long John Silver intervenuto in un recente post su Nazione Indiana ho ricevuto il prezioso testo 1 di Robert Louis Stevenson che inaugura questa rubrica, ovvero una cartografia possibile di una...
Quest'estate, per chi l'ha visto e per chi non c'era, ho proposto una rubrica, questa. Alcuni contributi sono giunti fuori tempo massimo ( ah le poste d'un tempo!) così, sperando di fare cosa gradita ai più, ve le propongo con il segreto sogno di portare un giorno in giro per l'Italia tutta la compagnia di ballo. effeffe
Isabella
Neanche quest’anno è stato l’addio al suo mare
Trascurare radici e lidi di quel...
Francesca
Là, tout n'est qu'ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.
Il giardino apparve, imprevisto, dopo cinquanta metri di sterrato. Le parve, allora, che l'invito di Baudelaire risuonasse più nitido.
Il verde traboccava ovunque, grondava da foglie di potus, da orchidee annidate nel cavo di un albero, da lucidi ventagli di palme. L'odore era finissimo e inebriava come un cesto di frutta ancora acerba.
Quando attraversò il prato e un'iguana...
Chiara
e fammi vedere: quanto maschio puoi diventare
questo è quello: il solito – noioso insicuro, bevo
e mi trastullo al sole e non articoli che molli frasi
fatte patologiche – e farmi femmina felice, forse
credimi: non è in tuo potere. ho la buona creanza
di non fingere m’interessi quello che – mi dai a bere
vuoi figurare? voglio finire! in fretta questa farsa
covo un comodo atto unico! chetichello dal Circo
para boca te chupo...
Giovanni
Nurra
(2 agosto 1980)
(Aride)
feci
di vacca
sgranate
tra tumuli
arcigni
di pietre
narranti
la storia:
la guerra raggiunge la pace
: grugniscono i porci
e ignorano i segni di un’alba
col taglio già pronto
a festa di sangue
E mosche e formiche distratte
e sibili folti eruttano foglie, cispose
Un marcio colore
dipinge
,
ristagna.
Natàlia
Ero una donna
(2 agosto 1980)
Ero una donna,
camminavo per strada:
pesanti i sacchi della spesa,
scendevo le scale della stazione.
Tornavo all’odore dei miei panni,
ero una donna
con la spesa per la cena.
Sono brandelli di carne
nello...
Véronique
Mogano
Il toro entra
in fretta
dall' oscurità
nella camera di sabbia
Muñeca
senza smalto sulle unghie
prega la grazia
della figlia che è sdraiata
al sole navigatore
ammutinata
Balla il costume nell'arena
con fiori ricamati d'oro
Domani il primo sangue
sarà versato
Città della rinascita
le nozze sono lontane
e ancora nella nebbia
degli oleandri, aspetta
Gherardo
pronti a distinguere tra alcuni
eravamo distratti dalle giornate normali, dal corso previsto dei nostri
sotto certi aspetti la questione si poneva il mattino
intendendo per qualità qualcosa di
e infatti la...
PASSO A DUE
GINGER: Nina Maroccolo
FRED: Giovanni Campi
SORGE SONORA
di Nina Maroccolo
piove━━━━━━━━━━━
sorge sonora
la parola-goccia a
goccia ]
sia ermetica saggezza
in corpo eloquente━
dita sorde
tambureggiano ore
l’incavo corpo ]
divida l’urna a metà
tace la parte sottostante
vulnerabile
che il silenzio osserva
e la parola non
...
Mario
Primo passo
"Signorina R, stiamo arrivando".
Mi comunicano da un luogo lontano. Per farlo usano il telefono che non ha la spina nel muro.
Risperdal®
E' indicato nel trattamento delle psicosi schizofreniche acute e croniche.
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Tempo: Passaggi del Sole sul meridiano.
Luogo e tempo: Dormo nel letto di una stanza chiusa a chiave, con le mani legate da fodere di cuscini bianchi. Ai piedi del mio letto un tavolino: regge un...
Luigia
sono ora al tuo cespuglio
in quella tinta cresciuta
dalla nostra sostanza immensa
la voce staccata dal corpo
segna l’opera il taglio della carne
nel frammento
tutto l’occhio avanza
fino a te che ascolti
il gocciare, piccole macchie
sulla tela,
quel lampo
che ferisce il sogno colpendolo
in pieno viso
la mutilazione,
la sagoma del tronco diviso
il ricovero della carne
nella separazione
con i mattini ventosi sull’acqua
tutta colma
la materia del giardino colpita
così illuminata e sola la luce
da sé sparsa
scorporata
il cespuglio, il cespuglio caro
Franco
Siamo pronti all’amore...
Helena
Ho una piccola penna nel portafoglio
che hai strappato via due giorni dopo
all’ala azzurra che forse ha condannato
un uccellino ignoto sotto ai tuoi occhi.
Gli hai dato acqua che non riusciva a bere,
gli hai offerto cibo che non credevo adatto:
volevi dargli cioccolato in mancanza d’altro,
finendo per spaccargli col piede di una sedia
i primi pinoli che hai raccolto.
Con cura e carezze di un bambino
che si rispecchia in un simile di un’altra...
Francesca & Franz
I
Siamo nella nevrosi abbandonati
a noi stessi, stelle sverse, già perse
senza più luce noi due disgraziati.
II
Abbandonati a nevrosi perverse
sole nero tu, luna senza luce
io, adombrata da terre emerse.
III
Io, a metà della notte che cuce
secondi, le ore maltolte al giorno
le speranze che la veglia riduce
IV
in distanze, per andata e ritorno
di luce e ombra, di chiaro e di scuro
da cui io fuggo e per sempre ritorno
V
al destino, che a volte...
Anna Maria
poesia per un lorenzo
anche stanotte il cielo ci ha tradito
delle stelle promesse neanche una
soltanto una lampara disattenta
e un semaforo giallo permanente
questo è il nostro paesaggio
o meglio era
nel perchè dalle sedie addormentate
guarda è l'azzurro sotto la cabina
e il gabbiano di tutti i mezzogiorno
in pausa pranzo e arriva la controra.
C'era quel tetto forse albero o forma
c'era l'impertinenza della vita
angolo retto lumaca o formica
ecco un veliero con la...
Mariasole
funebre
I raccoglitori di fiori
si atteggiano
all'alba dei vecchi
con carri mascherati,
e cavità
poco profonde.
Celeri messaggeri
dei semi
e delle donne,
ridono
discutono all'infinito
sull'esistenza
dell'acqua.
E il cielo in ombra
e il tempo stretto
e la vertigine
non hanno tempo
per aspettare il peggio.
La terra
è un canto adulto.
Andrea
Gli anni passati si chiudono qui.
Gli anni iniziati non trovano posto
nel conto di vita che c'è.
Di quanto ho vissuto ridico:
un ago piantato nel piede,
una chiazza di sperma,
una mano sul capo.
Di quanto non vivo vivrò ricontando
ritrovo paure,...
Bianca
(Per le spose suicide di Kabul)
Siamo gli oscuri fiori affilati cresciuti all'ombra delle chiesefabbriche di bambole, piedi nudi su strade scoscese.
Ascolta le nostre preghiere nell'ora in cui il tuo nome è invocato,
concedici oggi di morire a Kabul, città di poeti e di vergini suicide
polvere tra le macerie del mondo, ceneri in un letto di sale.
Dacci la chiarezza massima, concedici il fuoco,
perché noi ardiamo dal desiderio di...
Maria Grazia
Come sono sfacciate le rose come sono belle come sono
una efferata moltitudine le rose
ai confini del regno e sotto gli archi
dei paradisi le semprevive
rose – e diseguali
al cuore
disregnato perché
il cuore beve i fondi minerali
della pioggia e gli umori
beve
fino al bagliore della coppa – usura
con interesse altissimo il dolore
fino al lampo segreto
di chi non muore
più: l’immortale
viene nero e segreto come la rosa
dischiusa...
di
Francesco Forlani
Se cerchi il silenzio te ne vai in campagna. Le città parlano. Sussurrano, gridano, fin dalle prime luci dell’alba. Anzi, pare che suonino. Ogni città ha lo stile inconfondibile di un vecchio musicista jazz, di una leggenda venuta da altrove - certamente una città, New Orleans, Parigi, Londra, Bruxelles- e sbarcata dovunque ci fosse la vita. Dove ci sono grandi fabbriche o un porto.
Quando Torino si sveglia, la...
Binario 24
di
Mario Schiavone
"Se ne va mamma gatta che ci tiene tutti al caldo nel suo ventre e arriva la bestia a sputare freddo e pioggia", mi rivela Frank Barbery la sera del trentuno agosto, mentre cominciamo una partita a scacchi. Muoviamo pezzi fatti in Cina, usando come tavolino la sua panchina-letto. Siamo al binario ventiquattro della stazione ed è quasi sera: lui è l'uomo...
C.V.D
Effeffe + Dianamite
Meister Argentieri sorveglia la situazione
Da sinistra a destra: Petrelli Pinto Forlani
In alto al centro: Tamerlano
NOTE
in Romanzi racconti e saggi / Robert Louis Stevenson ; a cura di Attilio Brilli ; traduzione di Roberto Birindelli, Attilio Brilli, Aldo Camerino, Carlo Capra, Giulia Celenza, Franco Marucci, Angiolo Silvio Novaro , Mondadori, 1982