di Francesca Fiorletta
Ecco, con buona approssimazione ho allora compreso cos’è il tiro completo della vita, l’accumulo, il grano messo via nel corso delle stagioni. “Venticinque anni e sembra ieri”, come dicono i malati di nostalgia, e come ovviamente non dirò io.
"Anni luce", di Andrea Pomella, esce in questi giorni per Add editore, nella collana Incendi, curata da Fabio Geda. E t’incendia sul serio.
Quell’avverbio, ovviamente, è scritto in corsivo, sembrerebbe...
di Francesca Fiorletta
Possibile che tu mi voglia muto in faccia alla tua assenza, mentre indico a chi mi sta attorno un punto inconsistente, e non riesco a dire che di lì, forse, mi pare di averti vista passare: così mi vuoi?
Proprio come in Cara, il celebre inno all’amore di Lucio Dalla che pure troveremo citato più avanti (“Cosa ho davanti? Non riesco più a parlare”) questo libro lascia per...
di Francesca Fiorletta
Scrivendo di sé nei sei mesi che aveva impiegato per terminare il suo breve libro di centocinquantasette pagine Ferguson si era ritrovato dentro un nuovo rapporto con se stesso. Sentiva un legame più intimo con i suoi sentimenti e allo stesso tempo si sentiva più lontano, quasi distaccato, indifferente, come se durante la stesura del libro fosse diventato paradossalmente una persona più calda e più fredda, più...
di Francesca Fiorletta
Quanti miracoli ci vogliono? Non tanti. Uno, due, tre sono già molti. Quattro sono un’enormità, persino troppi.
Naomi Alderman ha scritto un romanzo violento, brutale, angosciante. Ragazze elettriche, appena pubblicato da Nottetempo Edizioni, è un viaggio senza ritorno - e senza miracoli - nell’intolleranza di genere.
Ispirato dalla lettura de Il racconto dell’ancella, e supportato nella stesura dalla stessa Margaret Atwood Ragazze elettriche è un romanzo che ruota...
di Francesca Fiorletta
Vuoi vedere le balene?
Gli occhi vivaci sempre puntati in faccia, che pure brillano sotto la lampada a led di un opaco sentore azzurrino, si stagliano vividi contro quella sua insolita carnagione abbronzata. Chissà perché me l’ero immaginato pallido, smunto, sudaticcio persino. Già, beh, forse il motivo è vagamente intuibile. Certo che voglio vedere le balene.
Mi volta le spalle e sgattaiola via, si perde ad armeggiare un poco...
di Francesca Fiorletta
«Hai osservato così a lungo l’amore che hai finito per trovare una teoria per cui l’amore è osservazione».
E questo è Piero Origo, in effetti: un uomo che osserva, un uomo che medita, che - diremmo pure in gergo colloquiale - “si fissa”, s’impunta su certe idee malsane e le rende il baluardo della propria intera esistenza, e tenta in ogni modo di perseguirle, maniacalmente, fino allo strenuo...
di Francesca Fiorletta
Lara vendeva appartamenti.
Fin da quando era piccola, aveva sognato di lavorare in un'agenzia immobiliare.
Si lasciava inebriare dall'odore di vernice e spazi vuoti che traspira dalle pareti disadorne dei caseggiati in periferia, s'eccitava al cospetto dei cantieri aperti delle palazzine che si ergono, poco a poco, sull'affaccio di parchi abbandonati e spoglie anse di fiume.
La prospettiva quasi mistica delle infinite possibilità ancora inespresse della vita le si palesava...
di Francesca Fiorletta
Alice non sentiva mai il suono della sveglia.
A notte fonda, faceva sempre sogni molto intensi, popolati per lo più da regnanti antichi col mantello rosso e feste danzanti in discoteca, api operose e cavalier serventi, lumachine bianche e magia nera; tornavano a trovarla strani volti del passato, amiche d’infanzia trasferite precocemente all’estero, fidanzati nerboruti che le avevano insegnato l’amore a vent’anni.
Talora, le sembrava persino di riuscire a...
di Francesca Fiorletta
Alice aveva quattro anni, e non sapeva ancora parlare.
I genitori erano molto preoccupati, perciò la portavano dal pediatra prima una volta al mese, poi una volta a settimana, e poi addirittura tutti i giorni.
La mamma andava a riprenderla da scuola alle quindici e trenta, puntuali, ogni pomeriggio; parcheggiava l’auto in doppia fila all’imbocco del vialetto, bussava con due nocche alla porta a vetri, e s’accertava con la...
di Francesca Fiorletta
I put a spell on you. I turni di lavoro non esistono.
Punta la sveglia alle 7:45 per aspettare una telefonata, il cellulare tra le coperte; lo schermo nel buio è troppo luminoso, posticipa il trillo di dieci minuti.
Si riaddormenta come al solito, continua a rigirarsi ancora un poco dentro al letto, "cinque minuti, cinque minuti"; le mani chiuse a pugno sotto i cuscini, i capelli viscosi sul naso.
Vede...
di Francesca Fiorletta
Il mare era calmissimo, agitato.
Le nuvole alte nel cielo, pesanti, si aprivano su un pomeriggio assolato di fine estate.
Nelle orecchie il mugolio delle cicale, l’abbaiare dei gatti in calore dentro i vicoli deserti del centro storico, le terrazze di vetro, abbandonate, coi panni stesi ad asciugare, le tovaglie del giorno prima. Fare l’amore sotto le stelle, la via lattea in lontananza, l’abat-jour ben salda, appoggiata sul tavolino...
di Francesca Fiorletta
Separa i fiori dall’armadio, la vita scorre come un filtro d’immagini. Leggi le stelle, parla alle nuvole: segui i consigli del buon vicinato.
Ogni notte è una tappa, una scalinata bolognese, su cui baciarsi piano, toccarsi bene sotto i vestiti, e poi sparire piano, sopra un giubbotto di pelle sciupata.
“Guardami negli occhi”, le ripeteva. Guardami dentro, la testa.
La telefonata dei sicari, quando arriva, ha un dialetto improvvisato; squillano...
di Francesca Fiorletta
Non esiste il ricordo.
Le passioni tutte uguali.
Ridere per dimenticare,
nella tazzina del caffè.
Sperare di incontrarsi,
dimenticare il futuro,
una caduta libera.
Fino alla sazietà.
Pensi di essere libero,
il pericolo scampato;
sono ancora tutte
armi
di pietra.
Il monte di pietà
spalma un gran foro nell’ignoto.
Appendi il badge alle pareti,
gli angoli di vimini,
stropicciati.
Sai arredare la notte
con grandi favole erotiche,
apri gli occhi nel buio,
senza voce nella gola.
La paura.
La paura ti fa restare
immobile.
Il vetro non ti preme
abbastanza,
le nocche.
La notte,
poi passa.
I...
di Francesca Fiorletta e Massimiliano Manganelli
FF: E insomma, quest’estate ho sentito che ci sono state delle “belle” polemiche sulla salute della poesia italiana contemporanea… Tanto per cambiare! Ma quindi, alla fine, la poesia è viva o è morta?
MM: Io sono convinto che certe polemiche (se proprio vogliamo definirle tali), certe affermazioni apocalittiche servano semplicemente a tenere in vita le pagine dei giornali sotto la calura estiva. Da quando, ormai...
di Francesca Fiorletta
Ti svegli per partire, vuoi continuare a dormire, decidi di non fare proprio niente.
Ti prepari per lavorare, rimanda quell’appuntamento, ti alzi di corsa dal letto e non capisci dove sei.
Asciuga gli occhi senza un senso, si lacera l’abbraccio, quel sogno fatto all’alba l'hai già dimenticato.
Traduci piano l’abc, i bugiardini elettrici, la luce sul display sbarra il supermercato del futuro.
C’è tanta strada davanti, le teche di vetro...
di Francesca Fiorletta
Sei sempre fuori tempo massimo, mangi un panino, non hai voglia di spostarti dall’oblò, fumi una sigaretta, ti dovrai arrangiare, ti consigliano severi, infila al collo la cordicella, penzola al vento il cartellino, sei un impiegato, sei una massaia, bisogna accontentarsi, ti ripetono, troppo seri, che a questo mondo siamo sempre soli, in mezzo a tutti, non si riesce a stare da soli mai.
E prendi svelto una...
L'ULISSE n. 18. Poetiche per il XXI secolo.
INDICE
Editoriale, di Stefano Salvi
IL DIBATTITO
IDEE DI POETICA
Fabiano Alborghetti
Gian Maria Annovi
Vincenzo Bagnoli
Corrado Benigni
Vito Bonito e Marilena Renda
Gherardo Bortolotti
Alessandro Broggi
Maria Grazia Calandrone
Gabriel Del Sarto
Giovanna Frene
Vincenzo Frungillo
Florinda Fusco
Francesca Genti
Massimo Gezzi
Marco Giovenale
Mariangela Guatteri
Andrea Inglese
Giulio Marzaioli
Guido Mazzoni
Renata Morresi
Vincenzo Ostuni
Gilda Policastro
Laura Pugno
Stefano Raimondi
Andrea Raos
Stefano Salvi
Luigi Socci
Italo Testa
Mary Barbara Tolusso
Giovanni Turra
Michele Zaffarano
NUOVI CRITICI SUL NOVECENTO
Vittorio Sereni
di Mattia Coppo
Attilio Bertolucci
di Giacomo Morbiato
Franco Fortini
di Filippo Grendene
Corrado Costa
di Riccardo Donati
Anni Novanta. Individui e...
di Francesca Fiorletta
La devastazione che si posa, con calma, davanti. Prendi sotto braccio gli idranti e sguinzaglia i cani da alleggerimento, sono già scattate le manette, mentre fervono gli ultimi preparativi per la festa, restano blindati gli ingressi, la regressione è stupefacente, che sia chiara la nostra determinazione, nel cuore degli scontri si scambiano di fretta i vestiti, abbandonano il campo di battaglia, i giovanili concorrenti, ma la...
di Francesca Fiorletta
Finalmente ho letto Stoner, di John Edward Williams (1922 – 1994), pubblicato da Fazi Editore nel 2012, nella collana Le strade, con la postfazione di Peter Cameron.
Dico finalmente perché è un libro che in pochissimo tempo è diventato quasi un oggetto di culto, (tanto che il blog della casa editrice ha addirittura preso il suo nome!)
Dovunque ho riscontrato pareri favorevoli, in questi anni, ma non trovavo mai...
di Francesca Fiorletta
“Certe cose si capiscono al volo”, ripete lei, spegne una sigaretta, cerca un comico americano prima di andare a dormire, senza piangere, e intanto il piatto resta sporco, la cena ferma da due giorni, quante parole contate, che non devi usare, per spiegare, il disavanzo.
“L’anno prossimo partiamo noi”, dicono alla tv, quando consegnano un premio, e la notte diventa verde, non si tengono più insieme i...
di Francesca Fiorletta
«Che ore sono?» disse Michèle sbadigliando.
«Insisti, dopo tutto quello che ti ho detto?» rispose Adam.
«Sì, che ore sono?».
«È l’ora in cui, chiara nella notte, vaga intorno alla terra errante con la sua luce altèra…»
Il tempo non c’è, non avanza mai, s’è perduto, piano piano, il tempo.
Il tempo non insiste, per fare tutte le cose che vuoi fare, e nemmeno una piccola parte, la zona minima, che resta...
di Francesca Fiorletta
La violinista ha un vestito azzurro, con le balze, sale sul palcoscenico, il teatro è pieno ma nessuno batte le mani, è prima mattina e nessuno batte le mani, si aspetta soltanto, in silenzio, si sbadiglia e si aspetta, l’inizio del concerto. Anche gli altri musicisti restano immobili, nessuno parla, nessuno incomincia a suonare, è prima mattina, il teatro è pieno, e il vestito, con le...
di Francesca Fiorletta
I giorni della ripresa sono così.
Aveva provato a raggiungere il concerto, c’era il sound check, gli artisti con la chitarra, gli artisti obesi, svaccati, a bere birra intorno a un tavolo, giocare a carte, con le nuvole grosse dietro, pesanti, marroni, un brutto effetto dell’ iPhone, aveva addosso i pantaloni verdi, un top nero sdrucito dai carichi in lavatrice, senza ammorbidente, continuava a sudare, ha tolto i...
di Francesca Fiorletta
andare per le strade, a sbattere. i viali illuminati nella notte, stretti e lunghi, le rotaie accese, larghe, i lampioni blu, come stormi di primavera. le conifere ai lati delimitano un percorso che non conosci, ancora. segnano un perimetro di ingordigia, il metabolismo è lento, la digestione prima di andare a dormire, l’ingestione di amminoacidi complessi va tenuta sotto controllo, medico.
smetti di fumare, guardare dalla finestra...
di Francesca Fiorletta
Non si dovrebbe tenere un diario, quando si soffre, si rischia di ricordarlo sempre, quanto fa bene, quel dolore. Si rischia la confessione, e lo sparo.
Senti come pulsa, la lingua gonfia, l’amianto sterile non ha sapore, dopo il caffè, resta ancora lì accucciato nel giardino dei ricordi di mammà, anche un secolo va bene.
Hai sempre la bocca bagnata, perdi l’udito, senti fischiare, continuamente, starai piangendo, ti...
di: Francesca Fiorletta
Una vera specialità, nei film: la scelta, sublime, dei tempi.
Smettere di parlare, spiegare, giustificarsi, indagare, approfondire, sviscerare tematiche e situazioni, estrapolare sentimenti e paure, speranze e delusioni, preconizzare e verbalizzare e dissimulare e arrivare persino alle mani, troppi lividi bui, le borse sotto gli occhi, lo spigolo dell’armadio, e poi chiedersi scusa, ancora mi dispiace, e piangere e gridare e mordersi le orecchie e fare l'amore e...
di: Francesca Fiorletta
Esce per Le Lettere, nella collana La Nuova Meridiana, Da un luogo alto. Su Leopardi e il leopardismo, una dotta e ben articolata raccolta di saggi di Raoul Bruni, critico letterario e docente fiorentino, attualmente adiunkt all'Università Pedagogica di Cracovia.
Dalle Operette morali alla tragedia antica, passando per lo Zibaldone e i Paralipomeni della Batracomiomachia, Bruni ripercorre criticamente il percorso filosofico e filologico dell'immenso poeta di Recanati, non...
di: Francesca Fiorletta
tutto intorno è movimento, tutto è suono, spari di clacson, luci intermittenti del bistrot, tutto si tollera a voce alta, il vento e il pulviscolo, e quel prurito ghiacciato sulle mani, come grattano le dita, una per una, negli spazi intolleranti dell'attesa.
intorno tutto è in movimento, gli abbracci dei congiunti per la strada, le telefonate anonime alle tre del pomeriggio, gli altarini della patria, le bandiere...
di: Francesca Fiorletta
Le parole del supermercato: vai a prendere le acciughe, le olive in salsa piccante, la salamoia che è scoscesa, dentro ai sacchetti di plastica ermetica sembra quasi un punto di fuga, un capannone sul molo, l’altopiano vicino al parco naturale che ricorda i confini della tua nuova casa di famiglia.
Puoi dormire ancora nel mio letto, se ti va, puoi spazzolare bene le asole della giacca, gli...
di: Francesca Fiorletta
Nei mondi possibili non esiste il passato, ciascuno si sveglia ogni mattina con gli occhi lividi e caldi, vuoti di sogni, le ciglia lucenti come una tabula rasa, e le giornate trascorrono tutte uguali, tutte diverse, all’insegna di un infaticabile e soporifero istinto di conservazione, lungo la linea gotica del presente progressivo.
Nei mondi possibili l’amore di giacenza si fa in mezzo alle stelle, col profumo di tiglio...