Muta per amore
Prendi le tue ore di distanza quando
parto mentre mimo per eccesso di ego
una qualsiasi delle mie pose su questo
calendario magnetico ad anno aeternum
che va ora oscillando in positivo nella
mia marina per spondarti l dove batte
la mia onda che congiunge in trigoni ed
opposizioni i nostri astri dominanti nella
casa dove si trovano i nostri segni e le
nostre cicatrici che passeranno disattese
sui muri che come cariatidi abbiamo
innalzato e toccheranno forse...
di Francesca Canobbio
Precipita il principio poiché si segna solo nel momento successivo all’attacco per recupero di distacco e nel suo vuoto può compiersi come onda e come salire così scendere a terra un colore e il cielo aperto davanti e dietro un’ iris arcobaleno che volteggia ad ogni precipitazione ma prima piove il mare asceso per eccesso sull’equilibrio elementare che è governo di cosa ed ad ogni cosa restituisce...
di Daniele Ventre
La dimensione ontologica enucleata dalla nuova raccolta di Francesca Canobbio, La legge del buio, uscita quest'anno per i tipi di Oèdipus, è un luogo esistenziale liminare. Il buio e la sua legge evocano i passaggi e le figure teoretiche di una tradizione antichissima, che appartiene ovviamente non solo alla poesia, ma anche all'evoluzione del pensiero occidentale, sin dai tempi della cosmogonia della luce e del buio, doxa...
di Francesca Canobbio
I PARTE
La legge del buio non è dettata da notte alcuna.
Il riposo non è paura degli occhi,
ma spesso la vista è così vasta che il buio vince la notte.
Ecco che l’eco di una o più voci, un ritornello che ritorna
richiama alla memoria quel tanto di nero che ebbero le pupille
sganciate dagli occhi, senza colore, o, se si vuole
temporale d’iride, tutte le iridi non fanno una pupilla
quando...
di Francesca Canobbio
video e musica di Bob Quadrelli
https://www.youtube.com/watch?v=j4tLcyWgLfw&feature=youtu.be&list=PL38E5852AAB765058
Tu
Tu
tacito tabùtrionfo triste su un tramonto tremante
travolgente, trasparente.
Sulla terra il tintinnio dei tuoi tacchi
il trucco tenue sulla tela.Tu
tenero timoreti tengo in tasca il tempo di un tango
tentennando tasto il terreno
tento la terna e trovo il tredici.Tu
tète-à-tètetorre tornita il tuo tronco in tempesta
tempestato di turgidi terrazzi
nel talamo tagliente
un turbinio trascendente di trame.
Ti tolgo la tonaca
ti tocco il torace...
CONCERTO AL MINIMO
hai scavalcato il pianoforte fino alla sua coda- fino a tastare le corde che tese a capestro con un pizzico o più di follia davano la morte sospesa nel nastro fatto scorrere al collo che pendendo una nota sul petto fanno il cuore maiuscolo più dello spazio- stella nana- stellina di ottave in colonne di marmo sonoro- e cerchi- dall’alto scorgo e cerco dalla cupola quanto di...