di Gianni Biondillo
E così, anche in questo nuovo romanzo, non ho parlato del Duomo. Sono anni che scrivo di Milano, la studio, la racconto, e mai una pagina, mai una riga dedicata alla cattedrale. È l'unico imperativo che mi sono posto: supera il luogo comune, Milano è molto di più. Questa posizione radicale, ideologica, è la reazione a un modo di rappresentare la mia città nella fiction nazionale. Quando...
di Francesca Fiorletta
“Ho letto il libro e ho visto il film”, come si suole dire. Anzi, ho visto prima il film - che poi sarebbe in realtà una fiction - e poi ho letto il libro. E già questo cela due particolarità, che ne anticipano una terza.
La prima stranezza: io che guardo una fiction. Intera. Otto puntate una di fila all’altra. Su RaiPlay. Niente in contrario, ci mancherebbe, solo...
di Gianni Biondillo
Di chi è la colpa? Di primo acchito mi viene da dire che è colpa di C.S.I., la fiction americana, così fiduciosa delle prove oggettive, dei riscontri scientifici, delle magnifiche sorti e progressive, da non ammettere dubbi: il caso si risolve sulla scena del crimine, il processo è quasi un orpello, la tecnologia vince sulle impalpabili teorie umane.
Magari fosse così semplice!
Un amico scrittore ed ex...
di Lorenzo Esposito
visione, una distanza ci divide
E. Montale
A proposito di ciò che il cinema fa e ha fatto al mondo, ci sarebbe da chiedersi meglio quando si è dis-fatto del mondo, giungendo infine a segnalare il distacco dell’occhio dalla terra e dai suoi abitanti. A Werner Herzog bastano quattro minuti da Puccini intitolati La Bohème per porre la questione. L’Africa, terra eternamente separata, è ancora il palcoscenico adatto a...
di Gianni Biondillo
Non sono un giornalista, non ne ho il talento. Sono soprattutto un lettore. Non so bene come si intervisti un autore come John Banville, uno fra i più importanti in lingua inglese, vincitore del Booker Prize, amato da autori del calibro di Don DeLillo o di Martin Amis. Mentre gli stringo la mano glielo dico. “Bene, vorrà dire che non mi chiederai qual è la mia boyband...
di Gaetano Liguori
Estate del ’44, i tedeschi e i fascisti (non dimentichiamolo) sono attestati sulla linea Gotica, un’impressionante serie di difese naturali date dall’Appennino tosco-emiliano, bunker, fortificazioni che per circa trecento chilometri tra Massa Carrara fino a Pesaro, divideva l’Italia. Lo sfondamento di questa linea era essenziale per gli Americani, che combattevano in Italia dal Settembre del ’43, e che già avevano provato la determinazione della Wehrmacht in...
di Gianni Biondillo
Non è un giallo. Finiamola di usare le parole a sproposito. Vorrei più deontologia dai media che si nascondono dietro l'esile paravento del diritto di cronaca. Non è un giallo, non è intrattenimento, non è una cosa divertente, piena di colpi di scena, dove poi arriva l'eroe che risolve il caso e poi tutti “vissero felici e contenti”. Non è fiction, non è letteratura. Non è una...
di Antonio Scurati
L’Italia è un Paese culturalmente arretrato. Qualsiasi valutazione su Guerra e pace, la fiction che prometteva di riportare la grande letteratura in prima serata su Rai Uno, deve partire da questa constatazione.
Nessun giudizio di valore ne può prescindere: si tratta del prodotto culturale di punta di un Paese culturalmente arretrato. L'assunto di partenza, per quanto spiacevole, è purtroppo incontestabile. Tutti i dati statistici e i parametri sociologici...