La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI.
di Andrea Zandomeneghi
Conoscevo crackomani che si preoccupavano (seriamente) per la mia salute perché mangiavo – cosa a loro dire sicuramente folle e probabilmente assai dannosa – quello che pescavo nell’Arno. Spesso erano anguille (ci facevo uno spezzatino al sugo di pomodoro), qualche volta carassi (ottimi per la zuppa) o altri ciprinidi imbastarditi che sfuggivano alle classificazioni ittiche canoniche ma che secondo...
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di Claudio Kulesko
I
L'uccello color grafite se ne stava appollaiato sul lampione, la testa appena reclinata, lo sguardo vitreo puntato sull’albergo in rovina. Semicoperto com’era dalla luce artificiale assomigliava a un grumo d’acciaio, quasi un prolungamento naturale del lampione. Più grosso e meno maestoso di quanto ricordassi.
Rimasi a fissarlo per un po’ dal marciapiede, aggrappandomi a quel che restava della sigaretta. Più...
di Gabriele Merlini
«E comunque, se ti interessa, lascia perdere e ascolta me.»
Vicino al materasso la lampadina ha la silhouette della befana e il telefono trasparente, nel caso provi a inclinarlo, emette ancora quello strano rumore di oggetti che scoppiano per inattese pressioni dei polpastrelli.
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di Andrea Morstabilini
Era nato, come il re suo nonno, il 25 agosto, giorno di San Luigi. Anche l’ora coincideva, e i due si ritrovarono a condividere non solo un compleanno, ma anche un nome: Ludwig, che è poi un altro modo, alla germanica, per dire Luigi.
Anno: 1845, anno di corvi e di violini, navi sperdute fra i ghiacci. Da bambino, a...
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di Giovanni Ceccanti
Arno, a cosa pensi prima di dormire?
Arno si girò dando le spalle a Mordirosso e al fuoco bofonchiando qualcosa di incomprensibile.
Non pensi proprio a nulla?
Arno non parlava. Arno per lo più bofonchiava.
Se dovessi scommettere qualcosa direi la fica.
Il fuoco scoppiettò.
Sì, tagliò corto. Prima di dormire penso alla fica.
Mordirosso si tastò con cura le gambe da cima a fondo e...
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di Edoardo Rialti
Bisogna pure cominciare da qualche parte, tanto vale farlo dalla Pawa.
Ce n’erano almeno tre migliori, in zona. Alla Runner ci stava pure la spa, a Skoda e Azzurra giravano le ragazzine, con tutti quei corsi coi nomi inglesi, la Pawa invece non cambiava pesi e macchinari da dieci anni, persino la musica pareva più vecchia. Un po' come certe...
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di Dario Valentini
Ci sono storie che non hai mai vissuto, eppure le hai vissute. Mi aveva detto Lorca un pomeriggio, dopo avermi fatto riprovare per la millesima volta un passaggio che non mi veniva delle Variazioni Goldberg. Eh già. Gli avevo risposto distrattamente. Poi mi aveva appoggiato una mano sulla spalla e lanciato uno sguardo con gli occhi lucidi. Tutto ok?
«Non...
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di Loredana Lipperini
Il camicino da morto non era una vera e propria camicia: era una maglietta bianca di lana fine con un paio di ghette in tinta, sempre candide come capelli di demone. La zia di Camilla l’aveva preso grande, 3-6 mesi e non 0-3, perché, diceva, ai bambini i vestiti sfuggono, neanche il tempo di metterglielo una...
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di Carla Fronteddu
Certo che fa male, quando i boccioli si rompono.
Perché dovrebbe altrimenti esitare la primavera?
Karin Boye
Quel giorno un grosso cavolfiore bolliva in pentola, rilasciando una terribile puzza di zolfo e impregnando la stanza di umidità, ricordi? La vecchia c’era abituata ma il tuo povero nasino si sarà arricciato infastidito. Riuscì con la sua sensibilità ferita, a distrarti dalla scena?...
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di Elena Giorgiana Mirabelli
… e per un mese intero suonarono e ballarono
È mia madre ed è nel bosco.
Ci sono le primule viola, l’odore di fiori e di sterco, il suono dell’acqua sulle pietre, una lunga gonna bianca. C’è la luna e una brezza di terra, lei è scalza. I capelli sulle spalle, sciolti, ciocche mosse e lucide; lascia...
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di Francesco D'Isa
- Questa storia non ha senso.
- Lo so.
- Ma quando è iniziata?
- Appena ho aperto il suo computer.
- Cioè?
- Ora ti spiego, non guardarmi così.
- Scusa, è che sono preoccupata. Ti guardo così perché sono preoccupata. È una roba strana, secondo me devi andare da qualcuno.
- Ci sono stata, che credi, poi ti dico. Voglio raccontarti...
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di Andrea Cassini
Il giorno prima di partire il ragazzo chiamato cerbiatto bevve il sangue dei padri, poiché lo avrebbe reso forte per il viaggio. I padri si strinsero il gomito con un laccio, si fecero un taglio sulla spalla con un coltello d'osso e lasciarono sgorgare il sangue in una ciotola d'argilla. Il ragazzo lo bevve una volta...
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di Viola Di Grado
Una sera, in una zona fredda della Terra, mi sono innamorata di una persona. Perdonate l’imprecisione. L’imprecisione è una forma narrativa e una forma d’amore. Non ricordo davvero di che sesso fosse. Non ricordarlo è il mio tentativo maldestro di avvicinarmi alla sua essenza.
La mia memoria è complice di quella sua natura indefinibile che tanto...
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di Luca Ricci
“Ci sono più cose in cielo e in terra,
Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”.
Amleto, William Shakespeare
Luigi Menz, da giorni accampato nei paraggi di Frippane, venne raggiunto da un uomo.
- Di cosa è fatta la tua tenda?
- Gore-tex. Un tessuto antivento e impermeabile. E’ ultra leggero.
- Che diavoleria.
Menz sorrise. - Posso entrare nel villaggio?
-...
L'Anno del Fuoco Segreto
di Edoardo Rialti e Dario Valentini
Suonando invisibile per il giovane Ferdinando che si aggira sulla spiaggia del naufragio, lo spirito Ariel canta che il padre del ragazzo giace a più di cinque braccia e le sue ossa sono adesso di corallo, perle quanto erano i suoi occhi e che tutto ciò che in lui è soggetto a mutamento il mare adesso lo trasforma in qualcosa di...
Il nome del bambino è Kai, e Gerda è la sua amica inseparabile. Insieme vivono una fanciullezza allegra e spensierata, giocando al sole pallido del nord, ascoltando i racconti della nonna davanti al fuoco, e coltivando rose.
di Francesca Matteoni
Il paesaggio si è raggelato e qua, sulle colline, gli alberi si sono finalmente bruniti del tutto – è caduta perfino un po’ di neve, poi lavata via dalle piogge. Quindi benvenuto inverno che spingi i gatti dentro le case e lontano dalle loro mappe campestri, che fai proliferare le tazze di tè e cioccolate calde e sognare stufe antiche, ciocchi di legno nel caminetto, mondi polari...
di Giuseppe Zucco
Una sola metafora spesso dice più di un lungo discorso.
Bernard Lamy
Gli stringevamo una corda intorno ai piedi, e lo trascinavamo fuori dalla tenda. In realtà, non erano i piedi, quanto l’estremità del sacco a pelo. Facevamo strisciare il sacco a pelo sul catino della tenda, sullo spiazzo di terra davanti alla tenda, intuendo appena la polvere sollevata nell’oscurità.
Ci eravamo passati tutti, negli scout, il fazzolettone mai...
di Marilena Renda
Il mio lavoro di insegnante ha pochi piaceri. Uno di questi, lo ammetto, è dare vita alla scena che segue. Arriva sempre un giorno, di solito alla fine dell’anno scolastico, in cui decido di leggere alla classe Scarpette rosse, la mia fiaba preferita di Andersen. La prima volta che decisi di raccontarla le portavo proprio, le ballerine rosse (forse volevo inconsapevolmente incrementare l’effetto cruento). Dunque, quel giorno...
di Azzurra D'Agostino
(Per il bicentenario della prima pubblicazione delle fiabe dei fratelli Grimm, ho chiesto ad alcune scrittrici e scrittori un pezzo sulla loro fiaba preferita, o quella che ricordano meglio, che hanno letto e ascoltato da piccoli oppure scoperto o riscoperto da adulti. Li pubblicherò con cadenza spero settimanale, iniziando proprio con una storia dei due fratelli dell'Assia. f.m.)
Meno di cinquemila anime. Una chiesa parrocchiale. Un convento dei...
di Francesca Matteoni
Sulla natura dei folletti le teorie sono una matassa assai intricata e variopinta: di certo c’è solo che ovunque si potranno incontrare, che presso ogni popolo è attestata l’esistenza di simili esseri, nascosti nelle brughiere e sotto i biancospini, nelle grotte sotterranee e perfino nella giungla, in spazi abbandonati o nei meno esplorati della casa come la soffitta, la cantina, vecchie cassepanche e armadi in disuso. Sono...
di Francesca Matteoni
Per quanto ne sa la mamma, la sua non è l’unica famiglia a cui capitano le disgrazie. Figlie che spariscono nei boschi, figlie che cadono nel giro della prostituzione, figlie che s’innamorano di marinai, figlie che finiscono nelle fauci di lupi. Da piccola, la mamma venne a sapere di una fanciulla graziosissima che fu strappata via dalla vasca da bagno da un grosso uccello pidocchioso; la afferrò...
di Francesca Matteoni
Questi sono i giorni amati dalla Renna
appare luminosa la stella del Nord
questo è l’obiettivo del sole
e la Finlandia dell’anno
Emily Dickinson
Detto alla neve: “Non mi abbandonerai mai, vero?”
Andrea Zanzotto
Too-Ticki e le creature nascoste
Tutto intorno il gelo ha seccato le foglie, percorso i rami in strati di brina. Il sibilo del vento è un ululato gigantesco, che spacca la pelle dei volti e fa volare i cappelli; l’oscurità ha...
Domenica 6 luglio 2008 dalle ore 15.00 in poi
Il bosco interiore: La Festa della Ghiacciaia (2° edizione)
Ghiacciaia della Madonnina, località Le Piastre (Pistoia)
Ente promotore: Legambiente (Pistoia). In collaborazione con Pro-loco Le Piastre
Programma
Ore 15.00
“Una fiaba tra gli alberi”
Lettura di “Il ragazzo drago” tratta dal libro La rosa d’oro e altre fiabe (Curcio, 2008) di Aurora di Cugno. Legge Chiara Moretti.
Ore 16.00
“In margine”. Letture di poesia.
Partecipano i poeti:
Massimo Baldi
Francesca...