di Faruk Šehić
io non sono un uomo di Sarajevo
a Sarajevo
aprile è davvero il mese più crudele
dove si mescola fantascienza e orrore negli alambicchi dei corpi
gli spiriti sono sospesi nell'aria, gli spiriti della schizofrenia letteraria
devi solo coglierli, quei tristi grappoli di universi
che pagherai con il tuo sangue
a Bistrik e a Kovači le case sono recintate con alte mura
mentre le anime umane sono aperte come le cupole delle moschee ottomane
l'aria è pungente...