di Andrea Inglese Da anni è in atto un esperimento di massa da parte di soggetti privati e pubblici, ma è di natura biometrica e politica, ed esso non avviene attraverso la propaganda frontale delle TV e della carta stampata...
Parliamo di lavoro, del nostro lavoro, nelle vetrine personali di Facebook? Mi sembra poco. Le nostre esperienze lavorative, in genere, per entrare nella vetrina personale devono essere in qualche modo attraenti: un contratto ottenuto, soprattutto se prestigioso, si può celebrare in collettività ristretta.
Con questa magnifica poesia al passo del giorno inauguro una nuova rubrica, Buena Vista Social. Vi saranno pubblicate le "cose belle" trovate sui Social a dimostrazione del fatto che fare rete è oggi, più che mai, una risorsa. effeffe
Poesia scritta da Eusebio (E. Montale) per mia zia Laura.
Dominique Papi via Facebook
Il primo gennaio
So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta, da un fondale,
da un fuori che non...
di Ornella Tajani
Scopro oggi che non esiste più il rinnovo del passaporto: dopo dieci anni lo si cestina e bisogna farne uno nuovo. Sorvolo sulle prevedibili ragioni che nel 2003, due anni dopo l’11 settembre, hanno portato a questa ulteriore «misura di sicurezza». Cerco invece di richiamare alla mente, dato che non ho il documento sottomano, quali visti ho accumulato nel tempo. Del passaporto il visto è la cosa...
di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas
Anatole. Forse si può riprendere la questione del complottone per elaborare qualche idea su come funzioni la verità del discorso corrente, cioè per ragionare su cosa significa oggi dire una cosa vera. Disponendo sull’asse delle ordinate un gradiente di menzogna/verità e su quello delle ascisse populismo e democrazia, il complottismo si situa al punto di intersezione. È un po’ il grado zero di...
di Domenico Talia
«La nostra organizzazione garantisce che questa quantità di informazione non si disperda, indipendentemente dal fatto che essa venga ricevuta o no da altri. Sarà scrupolo del direttore far sì che non resti fuori niente, perché quel che resta fuori e come se non ci fosse mai stato. E nello stesso tempo sarà suo scrupolo fare come se non ci fosse mai stato tutto ciò che finirebbe per...
di Ornella Tajani
Chi se ne frega che è morto Heaney, in Siria c’è la guerra (cit.)
Si è tornati sin troppo spesso sulla questione del tasto “non mi piace”, un tasto che a Zuckerberg proprio non piace e non piacerà mai, poiché implicherebbe una democratizzazione -reale e non apparente- del sistema. La community che Facebook ha creato e vuole mantenere è composta di persone che trovano il modo di andare...
di Roberto Pozzetti
1. Lo sguardo che diagnostica la follia
La clinica ci insegna come il rapporto di un soggetto con lo sguardo si dimostri di capitale importanza. Già da Freud, in Pulsioni e loro destini, la psicoanalisi ha studiato la coppia antitetica guardare-mostrarsi al cui cuore vi è lo sguardo. Come quest'ultimo è caratteristico degli svariati tratti della perversione voyeurismo-esibizionismo, così al centro dei tratti perversi sado-masochistici si ritrova la...
Di Ornella Tajani
Che Facebook sia un eccezionale generatore di ossessioni è ormai fuor di dubbio. Fra quelle che riguardano il rapporto tra il singolo utente e il resto della comunità, l’ossessione principale mi pare si articoli in tre bisogni: essere cercati, apprezzati, riconosciuti. Per cui diventa sempre più importante che io mi renda: disponibile, attraente, precisamente identificabile. Il che significa che a) passo sempre più tempo su FB, b)...
Navigando con Calvino, Google e la NSA
di Domenico Talia
«La nostra organizzazione garantisce che questa quantità di informazione non si disperda, indipendentemente dal fatto che essa venga ricevuta o no da altri. Sarà scrupolo del direttore far sì che non resti fuori niente, perché quel che resta fuori e come se non ci fosse mai stato. E nello stesso tempo sarà suo scrupolo fare come se non ci fosse mai...
di Andrea Inglese
C’è qualcosa di così palesemente inattuale nella figura del poeta da renderla nonostante tutto ancora allettante e carismatica. Nessuno sa più bene cosa farsene, ma sembra impossibile rinunciarvi una volta per tutte. Ciò dipende, credo, da una buona ragione. Si percepisce oscuramente che il poeta è un po’ l’antitesi degli eroi del nostro tempo: i manager, gli imprenditori, le star dello sport e dei media di massa,...
Come cambiano attesa e trame d’amore su Facebook
di Ornella Tajani
Il punto di partenza dei Frammenti di Roland Barthes è l’estrema solitudine in cui affonda il discorso amoroso: ignorato o ridicolizzato dalle varie discipline, è tuttavia parlato da migliaia di soggetti e dunque necessita di una affermazione. Era il 1977: oggi, che si militi nel partito degli apocalittici o in quello degli integrati, non si può ignorare che una buona...
Nei giorni scorsi Gianrico Carofiglio ha citato in giudizio Vincenzo Ostuni, poeta ed editor della casa editrice Ponte alle Grazie, per aver affermato sulla propria pagina facebook all’indomani del Premio Strega dello scorso luglio che il suo ultimo romanzo, Il silenzio dell’onda, sarebbe «un libro letterariamente inesistente, scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un’idea, senza un’ombra di ‘responsabilità dello stile’, per dirla con Barthes».Le storie letterarie...
Ippolita
Nell'acquario di Facebook. La resistibile ascesa dell'anarco-capitalismo
56.478 parole, 391.364 battute sul web ed in formato ebook.
Negli ultimi dieci anni Internet ed il web 2.0 hanno ridefinito le relazioni sociali, almeno per quella parte dell'umanità al di qua del divario digitale. La possibilità di comunicare annullando tempi e distanze si è realizzata attraverso software di facile uso e con una diffusione di massa (google, wordpress.com, facebook etc.). Sono questi software...
Instead of further going down the corporate lane of Microsoft, Apple, Amazon, Google and Facebook, I propose to go back to the original architecture of Internet as public infrastructure with decentralized nodes. It may be romantic to insist on the distributed nature of networks but it is a necessary political demand. Net criticism is a toothless project without a utopian dimension. Even if internet itself had a military origin in the Cold War, and is now dominated by equally destructive force of greedy venture capitalists, backed up by libertarian gurus. Let’s rethink the public sphere: another internet is possible! - Geert Lovink
da Chiunque cerca chiunque
Les trois Mailletz
Nono capitolo
di
Francesco Forlani
Regina, reginella, quanti passi al tuo castello? Sotto i miei piedi, poco fa nel piazzale qui a Notre Dame, c'era il medaglione che indica il punto zero delle strade di Francia. A partire da quello vengono indicate le distanze delle città sulle cartes francesi. Il mio punto zero è Via G.M. Bosco, 49, Caserta. In questo momento sono a 1586 km dal...
da Chiunque cerca chiunque
di
Francesco Forlani
Ottavo capitolo
Papillon
Per campare faccio corsi d'italiano. L'altra cosa che potrei fare è il cameriere. Un cameriere guadagna il doppio, però vuoi mettere, una cosa è dire faccio il professore, per campare, e un'altra servo ai tavoli e mi faccio mandare affanculo dai colleghi e dal padrone. Per campare faccio il professore d'italiano nelle società francesi, formation continue, ed è un culo mica da ridere che...
di Tiziano Colombi
Dopo le proteste e gli scontri che hanno segnato la fine del regime del dittatore Ben Alì è comparsa sui muri di Tunisi la scritta: “Merci le peuple! Merci Facebook”(1). Il graffito sembra avvalorare le numerose tesi giornalistiche che nel raccontare le rivolte di questi mesi in Medio Oriente hanno spesso usato espressioni come “rivoluzioni di Twitter” o “rivoluzioni di Wikileaks”.
Questo orientamento tuttavia appare più come una...
di Franco Berardi Bifo
“Tutti devono sapere” è il nome di una pagina Facebook che informa(va) sulle questioni della cosiddetta riforma Gelmini, l’attacco definitivo scatenato contro la scuola pubblica italiana, il tentativo - che purtroppo sta avanzando - di distruggere alla base ogni vita intelligente, ogni democrazia in questo paese.
Diecimila persone erano collegate a questa pagina: insegnanti, genitori, studenti.
Da un paio di giorni questa pagina è stata cancellata senza motivazioni...
di Matteo Ciucci
Quasi una nemesi divina, una maledizione. Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, il sito che con i suoi 500 milioni di iscritti raggiunge un valore di 25 miliardi di dollari, padre dell'incarnazione del più vasto social network del mondo, perde per colpa della sua creatura l'unico amico che aveva. Zuckerberg è infatti un Nerd di Harvard incapace di stabilire relazioni sociali con gli altri, che genera l'esperimento di...
14:45 Amico di Nazione Indiana su Facebook: indiani d'india ?
Buongiorno
14:45 Nazione Indiana: buongiorno
14:46 AdNIsF: Piacere... io ho un grande amore per l'India
Un amore che era nato con la scoperta dei Raga e del Sitar, del Surbar, e poi del vaisnavismo
14:46 NI: bene
14:47 AdNIsF: Ma anche con scrittori come Arundhati Roy
14:47 NI: capisco
14:48 AdNIsF: Un libro suo in particolare mi ha sconvolto... parlo de " Il Dio delle piccole cose...
di Marco Rovelli
Non stupisce che la pluralità delle voci del web diventino issue dell'agenda politica solo quando attentano al Capo. "Attentano", ovviamente, in senso esclusivamente etimologico, ovvero nella misura in cui lo "riguardano". Ma dal guardare il Capo, di farne oggetto di "mira", al mirare effettivo come quello di un attentatore non c'è che un passo. E a decidere se il passo varca la soglia sono, oggi, i vari...
di Giuseppe Zucco
Ciò che avrebbe potuto essere e ciò che è stato
mirano a un solo fine
che è sempre presente.
(Thomas S. Eliot)
Quando vado avanti tu vai indietro
e ci incontreremo da qualche parte.
(Radiohead)
Tu sei come me, ed hai un mouse sotto il palmo della mano destra. Clicchi due volte, ed il mondo si dispiega per intero sotto i tuoi occhi. Hai appena acceso il computer, ed una freccia bianca, la...
ovvero come far fronte alla piaga Facebook
di Andrea Inglese
C'è già la rottura di palle delle finestre. Che non puoi più lasciarle aperte, manco per cinque minuti, che ti ritrovi un vescovo in casa. Sono abilissimi, nonostante la faccia raggrinzita, il corpo mummificato, e il tonacone abbottonato, inforcano facilmente il davanzale, e hop! sono dentro casa a ravanare tra le tue cose. E un vescovo mica lo puoi cacciare via...
di Mariasole Ariot
Facebook parla in terza persona, un walzer a tre tempi. Nel primo si accetta, nel secondo si chiede accoglienza, nel terzo ci si guarda bene dal non farsi rifiutare. Da nessuno.
Perchè mai voler conoscere il giorno dei miei amici, il loro sguardo, il loro tempo perso o ritrovato che sia,la grana della pelle, la faccia che si perde, la propria sottrazione domenicale? Perchè se prima la rete...