di Fabio Andreazza
Le tinte ancora non sono ultimate,
la cerchia, invece, lucida dapprima
e distante, furtiva si è spostata.
Ancora ci si muove in quasi tutte
le direzioni: rimangono bivi,
trivi e quadrivi; ma ogni tanto vedo
qualche ponteggio e tutto un orizzonte
familiare.
(1997)
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In qualche punto di questo malfido
trascorrere o inoltrarsi mi intrattengono
diverse vite mentre se ne vanno,
lasciando linee più calde e parole
meno improvvise; non più due riflessi
del dolore sul volto in un percorso
già chiarito ma...