di Andrea Inglese A sentire qualche amico italiano, la situazione francese è davvero preoccupante, perché l’estrema destra francese non è come quella italiana, in fondo moderata e “bonacciona”, come il nostro popolo che sembrerebbe intrinsecamente inefficace anche nel fare il male.
di Giacomo Sartori invito a leggere questa lucida cronaca di Roberto Pinton (pubblicata da STORIEDELBIO) che racconta di come si stia completamente smantellando l'ambiziosa strategia della EU "Farm to Fork"; su istigazioni delle organizzazioni professionali degli agricoltori, trincerate su posizioni retrive e negazioniste...
di Giorgio Mascitelli
Con la morte di Jean Starobinski il marzo scorso arriva probabilmente a estinzione o quasi quella tradizione plurigenerazionale di studiosi novecenteschi, di formazione storicofilologica, in grado sia di muoversi con rigore specialistico su singoli aspetti sia di padroneggiare una visione d’insieme dei fenomeni culturali e letterari, di cui il più autorevole esponente è stato, a parere di molti, Erich Auerbach. Si potrebbe affermare che furono studiosi che...
di Massimo Rizzante
(Nazione Indiana ha compiuto quindici anni a marzo, da allora molte persone e molte cose sono cambiate; testimonianza molto importante, e talvolta emozionante, di questa lunga storia è il suo archivio, del quale abbiamo deciso di ripubblicare alcuni post, che riteniamo significativi.Oggi proponiamo questo pezzo di Massimo Rizzante apparso il 23 giugno 2003. La redazione)
Noi tutti che viviamo nella “superpotenza mondo” siamo diventati molto sensibili al richiamo...
di Andrea Inglese
NOI EUROPEI
.
Stiamo abbastanza bene,
non siamo disorientati,
abbiamo ancora idee, cose da dire,
siamo zeppi di progetti, assidui nell’invenzione,
spostiamo cose, allarghiamo menti
noi europei, la gente ci detesta
non è che mi sia così familiare questa formula, “noi europei”,
certo, comprendo l’urgenza, la necessità dell’epoca,
bisogna mettersi sotto, “noi europei”, all’inizio
suona bizzarra, ma io insisto, per senso
di responsabilità, “noi europei, non siamo mica
morti, teniamo ancora la posizione, siamo qui
nella buona vecchia Europa”,
lo dico da...
di Giovanni Palmieri
Interrogarsi sul rapporto tra cultura e politica in un momento storico in cui i valori della cultura non meno di quelli della politica sono scivolati nell'effimero più vaniloquente o si sono ridotti al grado zero della corruzione morale e penale, non è, credo, senza significato.
La riflessione potrebbe cominciare da un libretto di Gianfranco Contini che s'intitola appunto Dove va la cultura europea?, edito nel 2012 da Quodlibet...
Di Andrea Inglese
Me lo spiegava il gestore della vineria di Matera, che gli interessava la cultura, e voleva associarla alla riuscita economica, ospitando eventi musicali, letterari, gli sarebbe piaciuto davvero, ma ne diffidava, perché era forse impossibile per via della domanda inesistente, anche se lui, ad esempio, pur avendo fatto economia e commercio, amava il jazz. Era colpa della scuola, che si capiva quel disinteresse culturale, per il problema degli insegnanti...
di Andrea Inglese
Perché tanto baccano per le stragi del 13 novembre a Parigi, che hanno fatto solo 130 morti? La domanda è legittima, se uno considera che la copertura mediatica di queste stragi è stata particolarmente intensa a livello mondiale. A ciò bisogna aggiungere le reazioni di solidarietà espresse sia dalle istituzioni sia dai cittadini di un gran numero di paesi, e ulteriormente amplificate dai media. Certo, una strage...
di Helena Janeczek
Eccoci qua: la Germania ripristina i controlli, ferma i treni, chiude la frontiera e tutti gli altri seguono a ruota. La domenica che sputtana Schengen è un'altra catastrofe per l'Unione Europea, dopo le fantastiche trattative con la Grecia (oltre che naturalmente per la marea di rifugiati persa e intrappolata in mezzo alle frontiere).
Cos'è successo? È successo che in un paio di giorni Monaco s'è riempita di oltre...
di Andrea Inglese
Vorrei parlare di due parole, “vergogna” e “speranza”. Sono due parole che nel nostro mondo di sottigliezze e prodigi tecnologici sembrano arcaiche, generiche, grezze. Oppure, come si suol dire, retoriche. Però le parole non sono come le App, non se ne inventano di nuove tutti i giorni.
È difficile dire a partire da che momento, da che giorno, io abbia percepito che sprofondavo nella vergogna, e che questa...
di Giorgio Mascitelli
Nei giorni caldi della crisi greca di quest'estate l'argomento a favore della Grecia che un'Europa senza di essa sarebbe impossibile in quanto patria nell'antichità dei valori europei ha destato una forte reazione sia nel discorso mediatico main stream sia in numerosi interventi di privati cittadini in vari forum in rete. In Italia l'intervento più noto è stato quello di Claudio Magris sul Corriere della Sera, del quale...
L'Arci promuove questa campagna per sostenere concretamente il popolo greco. Tra le moltissime cose scritte in queste settimane intorno all'Europa e alla Grecia, da soggetti più o meno autorevoli fino alle chiacchiere dei social, un piccolo gesto reale è ancora la voce più forte, un modo per ricordarci che i greci esistono, noi esistiamo e non siamo soli. Quindi, doniamo.
In questi giorni è stata scritta una pagina buia della...
di Giorgio Mascitelli
Circa vent’anni fa un vecchio esponente democristiano, non mi ricordo più se schierato con Berlusconi o con il centrosinistra, disse che preferiva la Macarena a Bandiera Rossa. Credo che avesse fatto questa affermazione in risposta a una domanda di un giornalista che gli chiedeva di commentare il fatto che il congresso di Rifondazione comunista si era chiuso intonando il vecchio inno. In questa battuta, che esprimeva largamente...
di Vanni Santoni
...e dalle case di pietra sotto cui passi prima di arrivare, le vecchie sbirciano; sulla strada i vigili danno mano, addirittura. È esistita un’epoca, ricordo adesso, in cui sui giornali si potevano prendere per quello che erano, semplificando al massimo, quei ragazzi: appassionati di musica, solo un po’ strani. Tra i lampi tremolanti dei fari di chi cerca di far manovra incroci facce che vengono da lontano...
di Stefano Lucarelli
Heidegger: Così come non si possono tradurre le poesie, non si può tradurre un pensiero. Si può tuttavia in ogni caso parafrasarlo. Ma appena si tenta una traduzione letterale, tutto viene modificato.
Spiegel: È un’idea scomoda.
Heidegger: Sarebbe bene si prendesse sul serio e su grande scala questa scomodità e si meditasse finalmente su quale trasformazione, ricca di conseguenze, abbia subito il pensiero greco attraverso la traduzione nel latino...
di Lorenzo Rustighi
Pochi giorni fa abbiamo visto Marine Le Pen e Massimo D'Alema fronteggiarsi in una battaglia di retorica televisiva, che verteva sull'utilità e il danno delle istituzioni europee, delle strategie monetarie dell'Eurozona, dell'appartenenza alla UE, del ritorno alla sovranità politica ed economica, e affini. Ci hanno presentato punti di vista apparentemente molto diversi. Ciascuno dei due, tanto per cominciare, ha accusato l'altro di essere testimone di una sorta...
Di Andrea Inglese
1.
Il profugo è un uomo?
“pròfugo s. m. (f. -a) e agg. (pl. m. -ghi). – Persona costretta ad abbandonare la sua terra, il suo paese, la sua patria in seguito a eventi bellici, a persecuzioni politiche o razziali, oppure a cataclismi come eruzioni vulcaniche, terremoti, alluvioni, ecc. (in questi ultimi casi è oggi più com. il termine sfollato).”
Cosa fa sì che il profugo sia un...
di François Milieu
«Ora vi racconto come è andata. Se mi concentro tiro fuori la prima immagine, poi seguiranno le altre. Vedo una sala ampia ampia piena di sedie di plastica. Le persone sedute sulle sedie. Davanti c'è un tavolino dove stanno tre microfoni con annessi signori a bocca aperta, poi chiusa. Nell'ombra ecco apparire un altro tavolo dove dita svelte scrivono su tastiere meccaniche. Occhi dall'ombra gettano sguardi per...
di Antonio Sparzani
I primi vagiti di un’idea di Europa si perdono certamente nella notte dei tempi, ma quello di cui vorrei raccontare qui si riferisce al periodo immediatamente postbellico, anno 1946. In questo anno un gruppo di personalità ginevrine prese coscienza della necessità di una ripresa del dialogo tra nazioni e culture profondamente lacerate dalla guerra e organizzarono le Rencontres Internationales de Genève, (RIG). Gli incontri si tennero in...
Una lettera aperta e un articolo di Jurij Andruchovych
Kiev, 24 gennaio 2014
Cari amici e soprattutto giornalisti e cronisti stranieri,
Negli ultimi giorni molti di voi mi hanno chiesto di descrivere la situazione attuale a Kiev e nell’Ucraina più in generale, fornire una valutazione di quello che sta accadendo e presentare la mia visione sui prossimi sviluppi. Non avendo la possibilità di rispondervi singolarmente o per...
di Domenico Lombardini
Ci risiamo! L’egemonia germanica! Tutti dietro al crucco! Ce l’hanno venduta bene l’Europa i nostri politici, i Prodi, il maledettissimo Prodi (che ci dice ora con faccia di tolla che l’Euro moneta unica è soprattutto vantaggiosa per la Germania…), sì, soprattutto i sinistri, ma tutti, anche i destri, che a dirci piùEuropa! piùEuropa! non si sono ancora stancati. E noi dietro al pifferaio… E l’elefante non lo...
di Giampiero Marano
“Voi non potete immaginare quale angoscia e quale rabbia invada l'animo vostro, quando degli inetti si impadroniscono di una grande idea, che voi da gran tempo venerate, e la danno in pasto ad altri imbecilli uguali a loro, in mezzo a una strada, e voi la ritrovate al mercato della roba vecchia, irriconoscibile, infangata, messa a gambe all'aria, assurdamente, senza proporzione, senza armonia, ridotta a giocattolo per...
Allocution prononcée en clôture de la XIVe Rencontre de L’Atelier du roman à Nauplie (Grèce) les 6 et 7 octobre 2012.
di
Lakis Proguidis (trad. di effeffe)
Eccoci infine giunti al termine del XIV Incontro de L’Atelier du Roman a Nauplia. L'usanza vuole che alla fine di ogni Incontro sia annunciato il tema dell'incontro successivo. Quest'anno non sarà così per il semplice motivo che non ci saranno più gli Incontri dell'Atelier du...
C’è una strada che si dirama a spina di pesce, proprio sotto l’Acropoli di Atene. Una lingua d’asfalto sul dorso di un colle, un’arteria che si irradia in altri vicoli, altri vasi sanguigni. Le vie si otturano contro le pareti marce dei palazzi che squilibrati presidiano lo spazio e gli angoli dei balconi si sbriciolano atrofizzati nell’immobilità del sole bollente di luglio.
Sotto le finestre slabbrate, sul fondo di marciapiedi...
di Franco Buffoni
Siamo tra la crisi del ventinove
E la nomina di Hitler alla Cancelleria,
Siamo qui nell’interim
A cavalcare
Nel timore di farci scavalcare...
Da Atene Roma Madrid e Lisbona?
No, da Berlino Nord Sud Est e Ovest.
Ma non volevate dominare il mondo?
E adesso che l’Europa l’avete conquistata...
Cercate di capire, il primo e il secondo
Dei nostri tentativi
Non erano propriamente sbagliati:
Li avevamo solo messi in atto
Con mezzi inidonei.
E adesso
Che i mezzi sono quelli...
di Helena Janeczek
Proteste che vanno avanti per anni, presidi e blocchi ad oltranza, cariche della polizia con centinaia di feriti, qualcuno quasi accecato dai lacrimogeni, manifestazioni a cui affluiscono in 100.000, ripercussioni elettorali, consultazioni- persino referendarie - per risolvere lo scontro tra cittadini e politica. Tutto questo è avvenuto a Stoccarda, capitale di uno dei Land tedeschi più ricchi e conservatori: per non far scavare un tunnel, abbattere un...
di Lanfranco Caminiti
* Nella Compagnia degli uomini, Edward Bond, drammaturgo inglese, mette in scena il conflitto tra padre e figlio nella cornice di uno spietato gioco di finanza. Il figlio, disprezzato dal padre contro cui trama e complotta, viene aggirato e schiacciato dagli intrighi degli altri personaggi e finisce per impiccarsi. Colpisce – il testo è del 1990 – il riverbero nella storia reale di Bernard Madoff, l’uomo della...