di Mariasole Ariot
Gaia si muove respirando faticosamente, il dolore lancinante come punte di spillo sotto i piedi, l'asfalto rimasto da quando si è gettata, l'orribile dentro le scarpe, l'orribile nelle caviglie, al posto dei tutori. La carrozzina si sposta voltandosi come un corpo muto, una protesi di acciaio sotto il suo, prima così delicato, ora in piena.
Gaia ride, si è dipinta gli occhi di azzurro, Gaia parla a...
Poi ha cominciato a tremare. Il suo corpo in miniatura, fatto di ossa grosse e carne fertile per proteggerla dagli spigoli si dimenava nel letto : tutto attorno, l'odore acre di naftalina e disinfettante percorreva la laguna della sua testa, si muoveva piano come ogni senso, l'opposto del viaggiare del corpo della piccola donna. Tremava il letto, le sbarre, portavano lenzuola nel corridoio - pensavamo ad un'impiccagione - portavano...
di Mariasole Ariot
Il signor guantini ha una sedia al posto del corpo, si muove piano, la lentezza delle lumache con il guscio. Le mani ricoperte di cotone bianco, i piedi fasciati, gli zoccoli color fumo : potrebbe incollarsi ovunque, negli ovunque dei territori, diventare territorio per gli altri : gli oggetti, le zampe, le cose scoperchiate dall'interno.
Porta a tavola un cuscino, il suo bicchiere anti colla, il cancellino per...
di Mariasole Ariot
Ivanhoe vestito di nero cammina nei corridoi, li percorre all'infinito da cielo a notte, ha le palpebre scure, le mani ingiallite di tabacco, gonfie, distrutte dalla terra che non ha raccolto, separato dal mondo dei vivi. Ivanhoe morto per errore nel carcere ducentoquarantasei, un numero sulla pettorina che lo ricorda alla sorella quando si ricorda di venirlo a trovare, Ivanhoe dagli occhi semichiusi, lo sguardo abbassato, le...
di Mariasole Ariot
Alessia cammina al rallentatore, ha un buco sulla schiena, tutto l'indicibile sofferto nella rotellina che l'accompagna. Gira a destra, si velocizza, gira a sinistra, si rallenta, la rotellina non gira mai, Alessia non cammina, muove piccoli passi come una tartaruga senza guscio.
Madre : della tartaruga che hanno mangiato i cani hai sepolto solo la corazza.
Ci ritroviamo nella zona scura del corridoio, Alessia mastica lentamente il pasto minore,...
di Mariasole Ariot
"La diffusa credenza che kangaroo significasse "non capisco", risposta nella lingua aborigena a una domanda posta in inglese, è soltanto una leggenda"
Roberto grande piede è un canguro. Macropodidae. La testa inclinata a est, la sacca marsupiale per i nuovi ospiti, i passi falcati, lenti se necessario, un salto dalla finestra quando è troppo. In ordine sparso appaiono tre rivelazioni notturne, le bussa al campo della mia porta,...
The morning comes to consciousness
Of faint stale smells of beer
From the sawdust-trampled street
With all its muddy feet that press
To early coffee-stands
T. S. Eliot
Amel canta gli orologi della casa, chiude le porte nei ritorni, si affaccia all'ora di preghiera : rivolto al sole, o forse l'opposto, Amel grida pianto, tace un piano, pianifica gli eventi. Nella casa delle quattro porte vivono otto maledetti : un incendiario, un collezionista, un portatore...
di Mariasole Ariot
Vuotarsi; ci si espone a tutta la pressione dell'universo che ci circonda
S. Weil
Stamani hanno spostato le poltroncine arancioni : la chiusura dev'essere libera, la porta in entrata e non in uscita, una donna vigila come un arbusto sulla soglia. Allunga uno ad uno gli arti, parla dei suoi cani sfogliando i giornali del 1998. Il tempo è fermo, nessuno se ne cura, le bave delle lumache si...
di Mariasole Ariot
Il carico di rottura di una ragnatela è confrontabile a quello dell'acciaio. Differisce solo per densità.
Nella caduta l'animale sputa il filo che lo porta al punto del desiderio,
poi risale alla partenza, avanza di un passo,
cade nuovamente e ricomincia. Ha le zampe a pettine, unisce i fili come fossero mani : crea una rete,
costruisce una casa. E' una trappola.
Emma ha un tappeto di chiodi dietro la schiena. Si dimena, tiene...
di Mariasole Ariot
In una casa hanno tutti la febbre. "Ici c'est les malades
qui soignent les malades", mi disse una donna.
Vincent Van Gogh
Lei cura la febbre da venti giorni, è morta da sette, spreme le limacce coi canini, le cola sul mento una bava.
Lei non è mai nata, lei ha l’azzurro negli occhi, lei mangia le sigarette che non fuma. Era la coricata delle fiale e delle provette : reparto...
di Mariasole Ariot
Il pazzo, questo gran pesce scrollato,
cui si fa spalancare la bocca a forma di sì.
F. Leuret
Faheem nuota nel corridoio da millenni.
Alle tre di notte mi sveglia, rovista tra i capelli, danza con le mani appese al collo, prende le mie,
le stupisce di una notte scavata nella notte : è maggio.
Alle quattro ridiamo sulle parti superiori del viso : abbiamo dieci occhi per sopravvivere agli eventi,
ci avventiamo...
di Mariasole Ariot
DIE FAHNEN wahren den Schein – LE BANDIERE salvano l'apparenza.
P. Celan
Julia ha una macchina incastrata nello sterno. Dal collo dell'utero a metà cuore, da cuore a collo,
da collo a sinapsi : condannata all'iper-reale di due voci : la prima dice you will die till you go out
from here, la seconda intona come una cantilena you are a bitch : we will find you alone.
Gennaio 2014, Nigeria
Julia sogna...