di Chiara Portesine
Il Giuoco dell’Oca di Edoardo Sanguineti (1967), il secondo romanzo sperimentale licenziato dal leader della Neoavanguardia dopo Capriccio italiano (1963), si rivela un autentico magazzino verbo-visivo di materiali provenienti da tutti i meandri dell’iconosfera – dalle sale musealizzate del canone (i quadri di Hieronymus Bosch o di Robert Rauschenberg) al mondo dell’illustrazione e della stampa popolare, dalla cartellonistica pubblicitaria ai fumetti, dai film d’autore ai feuilleton cinematografici...
di Chiara Portesine
Il dibattito con il Gruppo 63 affiora come un basso continuo nella maggior parte degli articoli letterari di Andrea Zanzotto, un idolo polemico che proietta la sua ombra su materiali di discorso eterogenei, che spesso non implicherebbero un confronto diretto con la Neoavanguardia. Che si parli di Luzi, Pasolini, della Science Fiction o di Leiris, attraverso trattazioni esplicite o allusioni mai troppo velate, la nemesi privilegiata...
di Angelo Petrella
5. La poesia didattica di Sanguineti
L’istanza allegorica e morale, a partire da un sostrato fortemente figurativo, solca tutte le sezioni de Il gatto lupesco. Se in Alfabeto apocalittico il senso di tragedia sociale investe primariamente il piano dell’espressione, già in Fanerografie si avverte il recupero di una certa ideologia esplicita volta a mostrare al lettore le contraddizioni della società esistente e contemporaneamente ad educarlo a valori alternativi....
di Angelo Petrella
3. Trilogia del saltimbanco
Stracciafoglio (Feltrinelli, 1980) e Scartabello (Colombo, 1981), raccolte gemelle di quarantasette componimenti, costituiscono assieme a Cataletto una sorta di trilogia dialettica tesa a smantellare del tutto l’identità borghese ancora presente in Postkarten e a costruirne una nuova, un’identità non-identitaria da sabotatore e saltimbanco. Questo progetto è in sincronia con la ripresa del dibattito teorico in Italia, soffocato da circa un decennio di riflusso, che...
di Angelo Petrella
1. “Triperuno”: l’avanguardia e il suo superamento
La prima raccolta poetica di Edoardo Sanguineti può ben essere accolta come metafora della personalità dell’autore: una pulsione anarchica distruttiva puntualmente corretta da un vigile razionalismo progettuale. Non a caso, la carriera accademica di Sanguineti comincia, grazie a Giovanni Getto, poco dopo la pubblicazione dell’opera prima Laborintus. A più riprese, proprio la partecipazione ai lavori della Neoavanguardia creerà complicazioni nel mondo...
di Andrea Inglese
Vincenzo Ostuni si nutre di varie e ben assimilate eredità del nostro Novecento. In questo, come in altri casi, risulta quindi poco utile un inventario, redatto con lente filologica, delle varie influenze in gioco nella sua scrittura. Mi sembra, però, che dei maestri di cui si trova traccia nel suo Faldone, uno almeno meriti una particolare menzione. Alludo a Edoardo Sanguineti, di cui il Faldone sembra aver...
"C’è un gusto di non finito. Continua… Come non cominciano: cominciano tutte con la minuscola. I due punti, le parentesi e le virgole sono i tre strumenti più semplici con cui si può organizzare un testo."
1. Jan Sanders van Hemessen
quella ragazza, tenera ma atletica, che mi schizza e mi spruzza, sputandomi gli
di Franco Buffoni
alla mia ragazzina piaci, passero,
che lei ci giuoca, e a te ti stringe al seno, e ti dà un dito, in punta, se la punti.
e a morderla ti provoca, di scatto, quando che a lei, che è la mia bella voglia, le va che fa uno scherzetto così:
ma sarà il confortino al suo dolore,
che il suo calore, immagino, ci tempera:
ah, poterci giocarti, io, come lei,
da alleggerirmi la...
di Lorenzo Mecozzi
mentre Giovanni declama,
"Zanzi" va fuori tema,
ed Edoardo mette lì un poema
col cruciverba della settimana
e i logaritmi della sera prima...
La Corazzata Potemkin - Vecchioni
Era il 1989, l'anno delle illusioni sulla fine della storia e sulla fine di tutte le contrapposizioni, quando la RAI, su quello che era ancora solo il primo canale, trasmetteva L'Aquilone.
Il programma nasceva da un'idea Filippo Canu: si trattava di un settimanale culturale in...
di Gilda Policastro
Nomina sunt consequentia rerum. Se un critico rinuncia alla possibilità di parlare dei libri, o di riferirsi direttamente agli scrittori di cui viene sostenendo la rilevanza, considerando i vituperati nomi argomento di pettegolezzo o da “questura”, la critica si consegna ancora più inerme alla marginalità e inessenzialità attuali.
Quando Edoardo Sanguineti, in pieno fervore neoavanguardista, si assumeva la responsabilità di degradare Bassani e Cassola al rango di...
Quattro poeti italiani leggono quattro grandi artisti.
Inaugurazione
29 aprile Aula Magna dell’Università di Bergamo, ore 18.00
introduce Philippe Daverio, critico d’arte e conduttore della trasmissione Passepartout in onda su RaiTre.
Incontri ogni mercoledì presso la Sala della Porta Sant’Agostino a Bergamo Alta, ore 18.00
14 maggio Maurizio Cucchi legge Robert Rauschenberg
21 maggio Antonella Anedda legge Bill Viola
28 maggio Davide Rondoni legge Lorenzo Lotto
4 giugno Edoardo Sanguineti legge Enrico Baj
Rassegna a cura di Corrado...
di Francesco Longo
L’intervento di Sanguineti che proponeva di restaurare “l’odio di classe” non mi ha stupito. Ho incontrato le idee di Sanguineti all’università, e come tutti, credo che i suoi saggi su Pascoli, su Gozzano o sul liberty siano imprescindibili per chi studia il Novecento. È affascinante il suo atteggiamento radicale, la sua tensione politica, la sua avversione verso i compromessi, e il fatto che sia simpatico: un vecchietto...
due poesie di Edoardo Sanguineti
Radiosonetto
il mio libro sei tu, mio vecchio amore:
ti ho letto le tue vertebre, la pelle
dei tuoi polsi: ho tradotto anche il fragore
dei tuoi sbadigli: dentro le tue ascelle
ho inciso il mio minidiario: il calore
del tuo ombelico è un tuo glossario: nelle
xilografie delle tue rughe è il cuore
dei tuoi troppi alfabeti: alle mammelle
dei tuoi brevi capitoli ho affidato,
mia bibbia, le mie dediche patetiche:
questo solo sonetto, io...