di Hilary Tiscione
Sulla nuca della scala in biada di legno resistevano i Pupi.
Dalle tre teste fiorivano come rami difettosi le loro colonne vertebrali in ferro scuro. Curvavano come uncini incarniti dentro l’intrigo forato delle loro menti.
La scala era fatta di undici gradini. All’ottavo gradino potevo guardare i Pupi negli occhi.
Sembravano impiccati. Con i colli sbranati dai ferri cacciati nel muro.
All’ottavo gradino mi fermavo un istante. Mi tenevo ferma alla...