di Davide Coltri
La porta a vetri si è aperta svelando una cinquantina di sedie grigie. C’era posto qui e là tra gli altri candidati, tutti attorno ai venticinque anni. Una ragazza coi capelli lunghi e castani mi ha fatto un mezzo sorriso e mi sono seduto vicino a lei.
«Anneke», ha detto stringendomi la mano.
«Per quale posizione?», ci siamo chiesti all’unisono.
Era la stessa. Abbiamo fatto un’espressione imbarazzata e siamo rimasti...