di Gianni Biondillo
Spesso, troppo spesso, quando viene presentato un nuovo progetto su una rivista di settore non ci viene fatto vedere cosa c’era prima. Cosa fatta capo ha: ciò che c’era prima, in situ, non c’è più. Amen. Se è stato “sacrificato” è perché era, implicitamente, “sacrificabile”. Anzi, peggio, è come se prima non ci fosse stato nulla. Un vuoto che aspettava solo d’essere colmato dall’umano genio creativo. L’osservatore...
o delle aporie della conservazione
di Alberto Giorgio Cassani
Avevo bisogno di una bicicletta. Ma, volendo risparmiare, avevo deciso di comprarmene un’usata. Il mio amico Giancarlo, un giorno, mi telefona dicendomi che ne ha vista una di fronte a casa sua che sembra fatta apposta per me: è “vecchia”, ancora in buone condizioni, leggera di telaio; è però senza cambio. Ma a Ravenna, dove io abito, non ci sono troppe asperità...
di Gianni Biondillo
3. LA "FINE" DELLA STORIA
Dunque, con la scuola francese dei "Les annales", la storia, nel Novecento, perde quella visione lineare dello trascorrere del tempo narrato attraverso il racconto sistematico dei fatti notevoli e memorabili di una nazione.
La presunta neutralità dello storico, che si immedesima nell'epoca studiata "dimenticando" ciò che è successo dopo per poter meglio ricreare l'incanto, viene ironizzata dal Benjamin che scrive: "La natura di questa...
di Gianni Biondillo
Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
-Ma qual'è la pietra che sostiene il ponte?- chiede Kublai Kan.
-Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, -risponde Marco,- ma dalla linea dell'arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: -Perchè mi parli delle pietre? E' solo dell'arco che m'importa.
Polo risponde: - Senza pietre non c'è arco.
(Italo Calvino)
1. UNA PRECISAZIONE
La conservazione non è il restauro;...