di Simona Carretta
Claude Debussy, Romance -> play
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Da Walter Benjamin, Strada a senso unico (1928), a cura di Giulio Schiavoni, Einaudi, Torino 2006, p. 38.
Ventaglio. Tutti avranno fatto la seguente esperienza: se si ama qualcuno, o addirittura solo se lo si pensa intensamente, non c'è quasi libro in cui non si ritrovi il suo ritratto. Anzi, vi compare come protagonista e antagonista. In racconti, romanzi, novelle rispunta in sempre nuove metamorfosi....
di Antonio Sparzani
Je t'adore, fureur de femmes, ô délice
farouche de ce blanc fardeau nu qui se glisse
sous mes lèvres de feu fumant……
Mallarmé mi affascina perché è oscuro, non ho mai l'impressione di capirlo fino in fondo, ma ci torno continuamente (ad esempio qui, qui e qui).
Étienne Mallarmé detto Stéphane Mallarmé (Parigi 1842 – Valvins 1898) scrive a ventitrè anni, nel 1865, la prima versione del suo poema sul fauno,...
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a M...
Questa pendola di Sassonia, che ritarda e suona la tredicesima ora fra i suoi fiori e i suoi dei, di chi è stata? Penso sia venuta dalla Sassonia con le lente diligenze, in passato.
(Singolari ombre pendono ai vetri consunti)
E il tuo specchio di Venezia, profondo come una fredda fontana, alla riva di serpenti d'oro scrostato, chi si sarà rimirato? Ah! Sono sicuro che più di una femmina...
cura e traduzioni
di Orsola Puecher -
da PELLÉAS ET MÉLISANDE
di Maurice Maeterlinck, Claude Debussy
Maurice Denis (1870-1943), La Princesse dans la tour.
ACTE 3
Scène 1
PELLÉAS
Holà! Holà! ho!
MÉLISANDE
Qui est là?
ATTO TERZO
Scena prima
PELLÉAS
Olà! Olà! Oh!
MÉLISANDE
Chi è là?
PELLÉAS
Moi, moi, et moi!
Que fais-tu là, à la fenêtre,
en chantant comme un oiseau qui n'est pas d'ici?
MÉLISANDE
J'arrange mes cheveux pour la nuit…
PELLÉAS
C'est là ce que je vois sur le mur?
Je croyais que tu avais de la...
cura e traduzioni
di Orsola Puecher
da PELLÉAS ET MÉLISANDE
di Maurice Maeterlinck, Claude Debussy
E' notte. Una fanciulla esile dai lunghissimi capelli dorati quasi una bambina, si pettina affacciata alla più alta finestra della torre di un castello: cupo, all'apparenza imponente, ma che, visto dalle quinte del teatro dell'Operà-Comique di Parigi, rivelerebbe soltanto lo scheletro di cantinelle di legno che regge la tela dipinta di una scenografia d'altri tempi. E' il...