di Riccardo Gabrielli A detta del "Dictionnaire portatif" (1757) del Pernety, furono i pittori italiani che, in accordo a una fulgida polisemia, cominciarono a chiamare “pentimenti” un carattere tipico dei disegni, ossia quell’indugio, quella specie di esitazione che non è già cancellatura, bensì ventaglio di idee transitorie, simultaneità dei possibili: le teste ritorte in ogni direzione, i viluppi di braccia e gambe doppie, le stratificazioni a matita...
di Daniela Mazzoli
10.000 volumi, 167 periodici, 827 tra fascicoli, cartelle, raccoglitori, buste contenenti articoli, manoscritti, carteggi, fotografie. 12 scatole riempite di 2000 pezzi d’archivio sparsi originariamente all’interno dei volumi. Sei mesi di lavoro per ‘mettere ordine’ nella memoria di un grande testimone del ‘900: giornalista, fotografo, scrittore, firma storica del "Giornale di Sicilia", vicino ad artisti e intellettuali, amico di Sciascia e Guttuso, instancabile viaggiatore, cronista di un secolo....
È morto Adriano Aprà, uno dei più grandi e instancabili studiosi di cinema italiani. Lo saluto ospitando qui un suo intervento che mi aveva donato qualche mese fa, in risposta a una mia "inchiesta sul visibile" formulata per un libro ancora a venire. Rileggere oggi queste parole mi ricorda quanto avventurosa e vasta sia stata la sua idea del cinema, e il suo amore: «affidiamoci senza paure a questo...
di Daniela Mazzoli La prima cosa che ho visto è stato un mucchietto di persone che usciva dalla sala con gli occhi sbarrati e le teste infastidite dal rumore che si sentiva forte anche da fuori. Come se fossero state costrette a uscire per via del frastuono assordante.
di Francesca Scala Mentre, davanti alla conversazione tra Edoardo Albinati e Francesco Piccolo sul mestiere della scrittura, qualche mente illuminata si domandava “Possibile che non abbiano trovato una donna da inserire nel panel?”, in sala Thierry Salmon, un pubblico costituito esclusivamente da donne assisteva a un dialogo che avrebbe dovuto vertere sul cinema riscritto dalle donne
di Gabriele Doria
“L’uomo sano tollera la nudità. Negli uomini e negli animali. L’uomo perverso non la tollera. L’uomo sano percepisce ogni abbigliamento come oggetto erotico. Per l’uomo sano ogni abbigliamento deve apparire spudorato ”
Adolf Loos, Nudità
“You’re born naked and the rest is drag”
RuPaul
I.
Ne l’Image-mouvement, parlando del naturalismo nel cinema, Deleuze spiega che esso “non si contrappone al realismo, ma ne accentua i tratti prolungandoli in un surrealismo particolare”, quello...
di Daniele Ruini Pur avendo dichiarato di diffidare dell’accostamento tra cinema e letteratura, Fellini ha dato ampie prove di una «spregiudicata disponibilità ad attingere a fonti letterarie per dare forma ai propri sogni»
di Gianni Biondillo
Gli edifici, nei film di Hitchcock, non sono solo scenari dove far muovere i personaggi, ma spazi attivi, attori partecipanti, snodi narrativi. Questo si deduce leggendo il libro di Christine Madrid French, "The Architecture of Suspense. The Built World in the Films of Alfred Hitchcock".
Paolo Gioli e Billy Wilder: due immagini, innanzitutto. Due immagini che trapassano lo schermo; e in effetti di trapasso si parla, dirottamento (in Gioli) di fotografie trasformate da provino per un’autopsia ad autopsia rianimata, in un “corpo a corpo” tra corpo e pellicola.
di Mauro Baldrati Già, perché in quel futuro remoto, l'arte consiste nell'aprire i corpi, infliggere ferite, tagliuzzare le facce, nell'assenza del dolore, che nessuno prova più, e nella scomparsa del sesso tradizionale, sostituito dalla chirurgia senza anestesia.
di Mariasole Ariot È con un bianco e nero di un passato non ancora risolto, e che a più riprese riappare nella storia del paese, che il regista de "Il paese delle persone integre" (presentato il 4 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia) apre il film documentario...
di Dario D’Amato
Un giorno d’estate, ad agosto a Roma, ho fatto questa cosa morettiana. Ho preso lo scooter e ho cominciato a documentare con foto e riprese video tutti i cinema chiusi
di Ornella Tajani Ho fantasticato varie volte di conoscere mia madre da bambina, di poterla incontrare al di fuori dello schema madre-figlia, in una cornice di parità [...] Così, quando diversi mesi fa ho saputo del film Petite maman di Céline Sciamma (2021), ho pensato che volevo assolutamente vederlo
Elisabetta Bucciarelli intervista Leonardo Di Costanzo
Ariaferma è un lungometraggio uscito nelle sale alla fine del 2021. Parla di carcere, di rapporti umani, di cambiamento profondo, di empatia, punizione e controllo. Elisabetta Bucciarelli ne parla con il regista Leonardo Di Costanzo.
di Alberto Brodesco
Entrare in un cinema, salire in cabina di proiezione, far partire Woodstock, sedersi in poltrona e guardare il film da unico spettatore in sala.
di Daniele Ruini Vincitore dell’Orso d’oro all’ultimo Festival di Berlino, Bad luck banging or loony porn ha il merito di pungolare con sarcastica lucidità alcuni nervi scoperti delle odierne società globalizzate e iperconnesse.
di Giulia Marcucci
La seconda edizione del Festival di cinema russo contemporaneo nella cornice di NiceFestival (Direttrice artistica Viviana Del Bianco) si svolgerà dal 5 al 10 settembre; tuttavia, per ragioni ben note, quest’anno la modalità di proiezione sarà in streaming sul portale Più Compagnia con una conferenza stampa introduttiva il 4 settembre in collegamento dagli Uffizi per dialogare con i co-organizzatori russi (il Centro dei festival cinematografici e dei...
di Mario Blaconà
Ashes, Apichatpong Weerasethakul
“Fino a ora abbiamo detto, da un punto di vista storico, che esistono due tipi di registi nel mondo: quelli che sono stati in guerra e quelli che non ci sono stati. La diversa esperienza porta a una diversa comprensione della natura umana e della società. Forse, tra molti anni, potremmo dire: ci sono due tipi di registi nel mondo, quelli che hanno vissuto la pandemia COVID-19...
Una conversazione con Adriano Ercolani
a cura di Francesco Bove
Trinità (Andrej Rublëv)
Adriano Ercolani è uno scrittore e un critico letterario finissimo e collabora attivamente, tra le varie riviste, con ilfattoquotidiano.it, Linus e Minima&moralia.
Recentemente è stato tra gli ospiti protagonisti degli eventi organizzati dal progetto Tlon, la Festa della Filosofia alla Triennale di Milano del 19 gennaio e la maratona online #prendiamolaconfilosofia che il 4 aprile è stata in diretta streaming...
in collaborazione con La Camera Ardente
Incrinare la sistemazione dello sguardo, ma come chi non se ne accorge. Farlo magari passeggiando, con sottilissima furia d'anfratto, oppure con trasognata, "neghittosa" indolenza (lo insegna Walser). Porgere cerniera tra tremore e tremore. Coltivare guizzi vegetali per tramutarli nell'involucro di un nuovo cinema. Venire incontro a un volteggio di tempo. Raccoglierlo nella stessa lente dove frena il bacio della mano che la copre. Vedere con...
Cineocchi, per uomini senza macchina da presa
1.
“Vertov: lo sguardo e la pupilla"
di Mariasole Ariot
https://www.youtube.com/watch?v=cGYZ5847FiI
“Un cineocchio”, un manifesto, una dichiarazione: togliere dal cinema ogni forma di teatralità, di soggettività per (ri)portare il cinema alla sua essenza, dove il raccontarsi (il film che racconta il film) precede e quasi cancella il raccontare.
È con L’uomo con la macchina da presa che Vertov libera lo spazio dalla sceneggiatura, dalle storie, dai personaggi, esponendosi...
di Bianca Battilocchi
È stato ed è tuttora arduo dipanare i fili intrecciati nelle opere di pittura aniconica, particolarmente in quelle realizzate da artisti lontani dai riflettori.
Dopo Variazioni: a visual polyphony, film sugli esordi di Alberto Burri, Giuseppe Sterparelli si è cimentato nuovamente in nome di un altro suo conterraneo, Giorgio Ascani, più conosciuto come “Nuvolo” (Città di Castello 1926- Città di Castello 2008). In un agile documentario dove si...
Anti-100 Years of Cinema Manifesto
Come sapete bene è stato Dio a creare questa Terra e ogni cosa sopra di essa. E pensava che tutto fosse grandioso. Tutti i pittori, i poeti e i musicisti cantavano e celebravano insieme la creazione . Ma mancava ancora qualcosa. Così, grossomodo 100 anni fa, Dio decise di creare la cinepresa. E fece proprio così. Creò poi un regista, e gli disse: "Qui...
di Emanuele Di Nicola
(Pubblichiamo un estratto dal volume La dissolvenza del lavoro. Crisi e disoccupazione attraverso il cinema, Emanuele Di Nicola, edizioni Ediesse, in uscita il 21 febbraio 2019)
È il 29 agosto 1997. Nelle sale britanniche esce un piccolo film, l’esordio al cinema del regista Peter Cattaneo, su scommessa del produttore italiano Uberto Pasolini che lo finanzia: si intitola The Full Monty. È la storia di alcuni lavoratori di Sheffield,...
di Rinaldo Censi
Tra i film che Sergej Michalovich Ejzenstejn avrebbe voluto realizzare e che sono rimasti allo stadio meramente cartaceo spiccano numerosi trattamenti letterari: si va dall’Armata a cavallo (Babel) a Don Quixote, da Sutter’s Gold (tratto dal romanzo L’or di Blaise Cendrars) a un Giordano Bruno da filmare a colori, e poi Black Majesty (dal romanzo di George V. Vandercook, sulla rivolta di Haiti nel XVIII secolo e...