Rivista è cosa mai vista (effeffe)
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https://www.youtube.com/watch?v=jhF3zHm9Vz8
L'Intervista 1
Luigi Vanvitelli, nato Lodewijk van Wittel (Napoli, 12 maggio 1700 – Caserta, 1 marzo 1773)
Lei ha iniziato come pittore e poi è diventato architetto. La pittura ha avuto un’influenza nella sua professione?
Io ho iniziato come pittore perché mio padre faceva il pittore, e io, che non sapevo che cazzo fare, ho incominciato a fare il pittore pure io. Ma...
Piccola Telemachia
di
Lucio Saviani
Erano anni di partenze, quelli, per me. Partenze senza distacco, senza saluti, partenze fatte in fretta, di corsa, con il ritorno già stampato. Un viaggio quotidiano. Mattiniero, quasi sempre in piedi e quasi sempre con lo stesso compagno, e allo stesso posto, come fosse prenotato. Un treno con due soli vagoni, quello delle 7.40 per Napoli, ferro e legno. Le sedute erano rigide, di legno, quelle della...
Addio Pietro,
tu tragico eroe strampalato.
Oggi è stato nominato
il Grande Fratello sbagliato.
Franz Krauspenhaar
Nota per un ragazzo guerriero
di
Aldo Grasso
sul Corriere
Uno schianto da guerriero, uno schianto dove fatalmente si mescolano l’uomo con il personaggio, la realtà con la finzione, il coraggio con la malasorte. Forse una manovra sbagliata ha provocato la caduta di Pietro Taricone. Lui che si vantava delle manovre «sbagliate», del suo procedere sfrontato e senza paracadute, dopo che la...
I’m in H.
(And my heart beats so that I can hardly speak)
di
Francesco Forlani
Or ke lu effeffe nun se l’era mica scurdate, oubliè, forgot, azz, ke ce stivino li Lyons, nu paire, ‘n coppe a lo scalun central, sur centu ducento trecento gradi gradini, qu’il paraît k’el rimbombo des pas t’assordava, ah bon!
Et que au lieu de descendre se imaginava ça, ka se glissait, scivolava, sur la pierre, lo...
di
effeffe
Piatto Pianto
Io sono di quelli che non sputano mai nel piatto in cui mangiano o mangiarono. Sono passati sei mesi da un reading che ho fatto in una grande città del Sud e devo essere ancora pagato. Per intervenire a quella manifestazione mi sono anticipato le spese di viaggio. Ci ho lavorato circa un mese per documentarmi e preparare il mio intervento. Sollecitati mi hanno detto che ...
di Andrea Bottalico. Fotografie di Alessandro De Filippo.
Raccontare ad un casertano che sulla Domiziana ci sono le puttane è come indicare ad un mercante di pietre preziose il peso reale di un carato. E’ impossibile che lui non lo sappia. Noi sin da bambini abbiamo imparato involontariamente due cose “fondamentali”. Primo: la totale mancanza di fiducia verso chiunque, qualsiasi essere vivente materiale o immateriale che sia. Secondo: il luogo...
di Maurizio Braucci
“Quinto comandamento. Tu non uccidere.”. Il foglio bianco è attaccato sul muro di fianco alla saracinesca serrata, tra pagine di preghiere coraniche. La scrittura a mano, frenetica, ad inchiostro blu, continua per una ventina di righe “Cari fratelli africani, perdonateci se siamo una razza di cani muti e anche sordi”. In calce, per testimoniare che non è vero che siamo tutti uguali, la firma è “una cristiana...
Elettori fantasma nel paese dei clan
di
Rosaria Capacchione
La giornalista Rosaria Capacchione, il magistrato Raffaele Cantone e Roberto Saviano sono oggetto di una lettera intimidatoria firmata dai boss casalesi Francesco Bidognetti e Antonio Iovine (latitante da 12 anni) letta ieri dai loro avvocati durante un'udienza dell'appello al "processo Spartacus".
L’astensione è comportamento esemplare del testimone di Geova. Se proprio vuole, può
annullare la scheda elettorale scrivendo «sono per il regno di Dio»....
di Andrea Bottalico
“..Bisogna ricominciare daccapo, però da un’altra parte”.
Gyorgy Lukàcs
Caserta 23 novembre 2007
Stanco. Controvoglia mi vesto ed esco a piedi, è una sera di novembre. Un venerdì sera più caldo del solito. Esco. Attraverso strade semibuie, laggiù dei lampioni sparano luci giallognole che rendono tutto così finto assolato. Un lucido infrangersi della luce sull'asfalto grigio delle strade. Quei palazzi nuovi, tristemente in riga, sono dipinti di un colore acido.
Cammino,...
di Piero Sorrentino
C’è un primo colore del giorno che a Napoli si allarga sulla spianata di cemento e asfalto chiamata Asse mediano, un riflesso scialbo che dura qualche minuto, quando la luce comincia nel cielo e il sole del primo mattino butta qualche raggio attraverso il nero della notte che se ne va.
È il colore dei rifiuti. La tinta degli scarti. Qui pure la spazzatura si porta appresso una...
NOTE
Con Antonio Buonocore per il programma radiofonico AMATELA! 2008↩