trad. isometra di Daniele Ventre
A Joan ed Elizabeth
Era così triste amore all'ombrata riva motosa
degli assopiti ricordi, e solo all'oscurità
degli usignoli -oh realtà soavissima, certa, certa,
canto assoluto, oltre l'alba a lacerarti- così
pallido tra la corona profonda dei tigli -cristallo
di primavera, però, solo in altezza -che offrì
mare, a ossessione, che fosse la stella più pura, se c'era,
e ci premesse anche il Tempo, ed il pensiero, che va
alto su schiuma errabonda, inventasse...
di Daniele Ventre
1.
L’erba sussurra nell’ombra ai giardini delle delizie,
brezze di quieti ronzii lente la pettinano:
piano fra sponde di sassi parlottano liquide voci,
echi di futilità favole modulano:
musiche dietro pareti traslucide, grida di giochi,
ritmano riti e magie fragili d’intimità:
poi la parola ritorna con il chiacchierio degli incontri
callido di bisbiglii, dentro le sale da tè.
La ierodula sottile discrimina scaltra i momenti,
trame, le piccole dita, anime temperano
d’urti e schermaglie e le ninfe indulgenti,...
traduzione in distici elegiaci di
Daniele Ventre
I Era secret el camí fabulós de tristeses divines
fins a les aigües vivents que em recordaren un nom,oh inefable!i una callada manera senzilla
d'amorosir el pensament per una gracia tenaç.
Lliures al cel, les tofes havien donat a la terra
llur primavera d'antany flonja i daurada humilment.
El meu pas bandejat de tants ahirs d'alegría
hi ha conortat l'afany que de l'hivern abaltitem llançava a un abril incert. Ah!, com...