di Daniele Ruini Tali contestazioni s’inseriscono in un più ampio contesto storico nel quale rientrava anche la politicizzazione dei detenuti: un processo maturato in seguito alle proteste studentesche del ’68 e innestato dall’incontro tra gli studenti e il mondo del carcere
di Daniele Ruini Se ci venisse data una bacchetta magica per poter cambiare qualcosa del mondo in cui in viviamo, che cosa sceglieremmo? Per quanto mi riguarda, una delle prime cose sarebbe questa: basta carcere.
articolo originale di Andy Yee · tradotto da Elena Intra · vai all'articolo originale inglese italiano su Global Voices
A febbraio, in occasione della Festa di Primavera (il Capodanno cinese), il momento più importante in Cina per riunire la famiglia, Duting (杜婷) ha intervistato le mogli di alcuni prigionieri di coscienza cinesi. Si tratta di Liu Xia, Ceng Jinyan, Wang Qinghua e Ceng Li, e sono le mogli rispettivamente di Liu Xiaobo, Hu...
di Piero Sorrentino
ANABOLIZZANTI ALLA FIDANZATA MORTA: 6 ANNI DI CARCERE A CULTURISTA
21/01/2010 - Sei anni di reclusione per aver dato alla fidanzata anabolizzanti che ne provocarono la morte. E' la condanna inflitta oggi a Roma al culturista Federico Focherini, accusato di aver provocato la morte (avvenuta l' 8 marzo 2004), della fidanzata, campionessa di body building. I reati contestati: esercizio abusivo della professione medica, somministrazione di sostanze pericolose...
di Alessandro Busi e Piero Bocchiaro
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L’azione crudele viene comunemente ricondotta a una personalità cattiva, una scorciatoia mentale, questa, che in alcuni casi si rivela del tutto infondata. Esistono infatti contesti estremi in cui persone comuni possono agire in maniera malvagia perché prese da un vortice di forze esterne al quale non riescono a ribellarsi. Il carcere è uno di questi contesti, un microcosmo rigido, basato su rapporti di potere...
di Alessandro Busi
Una volta un agente, giovane, poco più vecchio di me, mi si mette di fianco, mentre ci passavano davanti i detenuti di ritorno dall’aria, e mi fa: non senti come puzzano? Io attivo le narici e tiro su due volte, ma niente, no, sinceramente no, gli dico. Allora lui mi guarda come a dire che certo, che è ovvio, tanto per chi entra da volontario quelli sono...
di Alessandro Busi
La settimana scorsa parlavo con F., un detenuto della redazione di Ristretti Orizzonti con un importante curriculum carcerario alle spalle. Gli chiedevo un parere sulla storia di Stefano Cucchi e lui, lapidariamente, mi ha guardato e mi ha detto:
Cosa c’è da dire Ale? In carcere queste cose sono normali. Infatti, io non capisco tutta questa attenzione da fuori, ‘sto giro.
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Il risultato dell’autopsia di Stefano Cucchi è stato...
Quando gli inquirenti cominciarono ad applicare nei riguardi di me, inquisito, i loro metodi di azione fisica, aggiungendo ad essi il cosiddetto "attacco psicologico", l'una e l'altra cosa provocarono in me un terrore così mostruoso da mettere la mia natura a nudo fino alle radici.
di Massimo Rizzante
Dirò subito che ho incontrato una sola volta il grande “Jaufrè”, come lo chiamava Montale. Ricordate:
Jaufrè passa le notti incapsulato
in una botte. Alla primalba s’alza
un fischione e lo sbaglia. Poco dopo
c’è troppa luce e lui si riaddormenta
Quando un incontro importante resta unico, ogni gesto, ogni parola, ogni dettaglio della scena prende un’aria poetica.
Era l’estate del 1982. Credo luglio o agosto. Non avevo ancora diciannove anni. Ero seduto...
di Massimo Rizzante
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Cara Ornela,
ho letto Il paese dove non si muore mai (2004). Ho letto anche la tua seconda opera, Buvez du cacao Van Houten! (2005), che non è ancora stata pubblicata in Italia. Infine, La mano che non mordi (2007).
Nel primo romanzo, dedicato interamente al tuo paese d’origine, l’Albania, il paese in cui la parola «paura» è priva di significato – mentre la parola «umiltà» è perfino assente...
una segnalazione di Michela Sfrondini
Da ragazzo tanto lessi che non ebbi più paura.
Heinrich Heine
Leggendo questa frase mi è venuto da pensare che chi sta vivendo in carcere un pezzo della sua vita di paura deve averne tanta, anzi tantissima.
Pochi i lettori, ancora meno la dimestichezza con i libri, scarsa la disponibilità di libri in lingua straniera, disorganizzata la presenza di libri scritti in italiano. Ai detenuti rimane la...