di Lucio Angelini
Della sua infanzia fanese Luchino ricordava solo qualche frammento: un treno che partiva, la testa del suo babbo che sporgeva da un finestrino e rimpiccioliva sempre più in lontananza, e soprattutto una filastrocca: 'Staccia minaccia'. Gliela cantava sempre sua nonna Celerina, scuotendolo avanti e indietro, dopo averlo preso a cavalluccio sulle ginocchia.
"Staccia minaccia
il babbo è andato a caccia"
("Ah, ecco dove è andato con quel treno maledetto!",...