di Biagio Cepollaro A proposito di Sonetti e specchi a Orfeo di Luciano Mazziotta: da subito colpito per l’operazione che una volta si sarebbe detta “sperimentale” ad indicare una modalità non usuale di intendere il testo poetico.
di Biagio Cepollaro
Il progetto delle autoantologie in questo tempo di espressività diffusa vorrebbe costituire un momento di lentezza, di ripensamento, di responsabilità autoriale proprio quando il paesaggio si configura come tendenziale indebolimento del nesso tra passato e futuro, caratterizzato da smemoratezza, da “naturale” assenza di fondamenti. La parola poetica non può essere considerata indipendentemente dai contesti entro cui nasce e a cui direttamente o indirettamente si rapporta. L’estetizzazione diffusa,...
di Lorenzo Mari Nella preparazione della traduzione di Trilce di César Vallejo, recentemente pubblicata da Argolibri, sono tornato più volte in direzione di un incontro che avevo
di Alberto Cristofori
Il testo che segue è la rielaborazione di alcune osservazioni da me annotate alla bell’e meglio in vista della lettura-commento del I canto, nell’ambito della lettura-commento integrale della Commedia che ho iniziato in questo anno 2019 e che mi impegnerà fino al 2021 nella libreria milanese del Tempo ritrovato. Il progetto si intitola “Il lettore di Dante” perché muove dall’ipotesi che sia possibile leggere, e non solo...
di Guido Caserza
Il ritmo giambico, ossessivo del periodare breve, impiegato per rafforzare l’icasticità delle scene, amplifica anche le iperboli del fittissimo intreccio di La notte non esiste (ed. Marsilio), seconda puntata della quadrilogia di Angelo Petrella che ha come protagonista l’ispettore Denis Carbone. Lo ritroviamo quattro mesi dopo la vicenda raccontata nel romanzo precedente (Fragile è la notte), alle prese con un crimine che incarna le peggiori turpitudini umane,...
di Giorgio Moio
Che Napoli sia stato il centro di un lungo dibattito di cultura sperimentale, già a partire dagli anni ’60 – più marcato, se vogliamo, nelle arti figurative (grazie al lavoro del pittore Mario Colucci), e certamente non secondario a quello del resto del mondo occidentale, nonostante uno stagnante e asfittico oscurantismo culturale post-bellico imperante, confuso e a-critico –, è argomento fin troppo noto. Forme sempre più nuove...
di Marta Tufariello
Stupisce che l’opinione pubblica occidentale ignori quasi totalmente che nell’ultimo decennio molti stati o regioni del continente africano hanno sperimentato un importante processo di stabilizzazione politica e di crescita economica. L’Africa si sta ritagliando un ruolo di crescente rilevanza nel sistema economico mondiale ed è diventata fonte di interesse per tutti i principali attori internazionali. In un mondo dove la popolazione è in costante aumento, ma le...
di Pino Tripodi
Conosco alcuni del Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio recentemente arrestati a Milano con l'accusa di associazione a delinquere. Dopo l'arresto avevo pensato di esprimere pubblicamente la mia simpatia verso di loro per i motivi in nota*. Ma per ragioni di cautela – la storia è colma di persone colte dedite alle peggiori nefandezze del mondo – anzi di procedere ho voluto leggere il dispositivo delle accuse che li...
di Alberto Cristofori
A partire dal 5 febbraio 2019, Alberto Cristofori legge la Divina Commedia alla libreria Tempo Ritrovato di corso Garibaldi, Milano. Conta di terminare nel settembre del 2021, in occasione del 700° anniversario della morte del poeta. Questo scritto sintetizza alcune delle ragioni del suo progetto.
“Il lettore di Dante” nasce in difesa della Divina Commedia. Ma perché mai, direte, la Divina Commedia dev’essere difesa? E da chi, di...
di Francesco Ottonello
«La trilogia dell’Orestiade è probabilmente il pezzo del teatro greco che io amo di più, o perlomeno che ho amato di più», con queste parole Pasolini si espresse in un’intervista per raccontare del suo incontro con la trilogia di Eschilo, il primo padre della tragedia occidentale. La traduzione pasoliniana, che si svolse nel giro dei pochi mesi concessigli (tre circa) e fu consegnata il 15 gennaio 1960...
di Sergio Violante
L’arresto di Mimmo Lucano e la probabile fine dell’esperienza di Riace, caduta sotto i colpi ancora una volta coincidenti di Minniti (candidato segretario pd?) e l’attuale Ministro degli Interni Salvini avrà ripercussioni forti su tutto il mondo che si definisce genericamente di “sinistra”, che mette in primo piano i concetti di libertà e uguaglianza in maniera sostanziale, non propagandistica.
E a mio avviso può innescare un dibattito importante...
di Vincenzo Frungillo
Nonostante la sua natura antologica Il luogo delle forze. Lo spazio della poesia nel tempo della dispersione segue un filone preciso della produzione poetica del nostro paese, qui infatti si prova a ragionare sulla poesia successiva agli anni zero con una precisa vocazione poematica. Questa tensione massimalista, troppo frettolosamente considerata minoritaria, è portatrice di un’esigenza specifica: lo spazio poetico non è più la sola espressione dell’io o...
di Chiara Portesine
Il dibattito con il Gruppo 63 affiora come un basso continuo nella maggior parte degli articoli letterari di Andrea Zanzotto, un idolo polemico che proietta la sua ombra su materiali di discorso eterogenei, che spesso non implicherebbero un confronto diretto con la Neoavanguardia. Che si parli di Luzi, Pasolini, della Science Fiction o di Leiris, attraverso trattazioni esplicite o allusioni mai troppo velate, la nemesi privilegiata...
È tutto racchiuso nel breve istante della morte, nell’altrettanto fulmineo sbocciare della nuova vita. “Rinasce chi sa tornare, rinasce chi sa cadere, rinasce chi sa morire, rinasce chi sa cambiare colore come fanno i larici d’autunno” canta Cristina Donà ...
di Bianca Battilocchi
Ma lo ‘sbaglio’ non sarebbe che del tutto carente senza il ‘vagabondaggio’,
cioè senza il labirinto, ma, sia chiaro, un labirinto incoerente,
cioè un labirinto che non ha fine, non ha uscite, non ha entrate
(si entra dove si vuole, anzi si è già dentro) un labirinto che genera labirinto.
(Giorgio Manganelli, Discorso dell’ombra e dello stemma, 1982)
In occasione dei recenti eventi organizzati a Dublino per celebrare Bloomsday – che cade...
di Pino Tripodi
ultimo esercizio di letterosofia
qualcosa si può fare.
che cosa.
non lo so ma qualcosa si deve fare.
si deve è un'esagerazione. facciamo quel che si può. c'è sempre qualcosa che si può fare.
che differenza c'è, scusa, tra il si deve e il si può.
non so, ma quel si deve a pelle mi sembra un po' inquietante. si può è più ragionevole, o no.
ma non è vero. a far quel che...
di Andrea Inglese
E poi scrivi la tua biografia intellettuale, mi ha detto Biagio Cepollaro, spiegandomi come funzionava questa cosa dell’autoantologia. Io naturalmente ho risposto felice all’invito, perché il progetto è davvero bello, perché l’invito è venuto da un amico che io ho a lungo considerato nel mio percorso poetico come un fratello maggiore, ossia uno che ne aveva già viste prima di me, e che aveva avuto tempo di...
di Giulia Niccolai
La nuova raccolta di poesie di Eugenio Lucrezi, edita da Nottetempo, ha titolo Bamboo Blues, in omaggio alla grande Pina Bausch e al suo omonimo spettacolo. Così, come in una sezione del volume – una serie di testi dedicati tutti a quei personaggi che, con la loro bravura e la loro arte, hanno profondamente emozionato l’autore – vi è una poesia dallo stesso titolo, con dedica “a...
di Guido Caserza
«Denis scartò il pacchetto e infilò una Rothmans in bocca (...).
Si alzò di scatto e aprì la finestra, sputando il fumo in direzione dei pini. La testa gli pulsava dalla mattina, aveva ingoiato due Aulin ma non avevano fatto effetto. Gli enzimi erano alti, il medico gli avva ordinato di darsi una calmata: “Cristo, piantala con quelle schifezze... Scopa di più o fai sport, magari ricomincia a...
di Biagio Cepollaro
Da Al centro dell’inverno (2013-2017)
*
il corpo nell’occhio del crollo d’Occidente imbandisce
con scrupolo la cena: vino rosso che conta i suoi anni
e pesce che ha risalito la corrente. il nutrimento comune
è una festa e a cantare l’inno di gloria è il desiderio
di mescolarsi alla luce che radente si stende sul tavolo
*
il corpo non sa se o da dove si avvisterà
il primo tratto della speranza: l’Occidente
avvitato su se stesso...
Devi fare attenzione, orientare lo sguardo
in direzione del flusso: è bianco il velo
che lambisce i contorni, che accieca:
tu al bianco devi cedere, muto
aderire all’indifferenza delle cose.
(da: Gli Aspri inganni, Lietocolle, 2004)
SCANDIRE IL TEMPO
Devi intonare la litania dei corpi
di quelli esposti nel riverbero dei fari
di quelli accolti nel marmo degli ossari
devi orientarti per i tracciati amorfi
tra le scansie dei centri commerciali
scandire il tempo di giorni disuguali
devi adattarti al ritmo delle...
di Gianni Solla
«Non sono mai riuscito a comprendere in che modo, in paradiso, un uomo si possa considerare beato senza sentire la sua santità diminuire sapendo che altrove, all’inferno, c’è qualcuno che soffre»
Il demonio, allegato D/2
Questo è il territorio nel quale si muove La consonante K di Davide Morganti, Neri Pozza. Il bene visto dal male. A parlare è uno dei personaggi più suggestivi della storia, Victor, il demonio, che...
di Biagio Cepollaro
VII
al ruotare del pianeta l’aria
anche questa volta acquista
in dolcezza: anche quest ‘anno
ci sorprende come un dono
si disse che guardato dalla fine
solo l’amore è cosa che val la pena
di realizzare e con ciò non s’intendeva
una situazione ma il modo globale
di fare mondo -dentro standoci- e
in ogni cosa da fare -facendola
ma quando tutto questo sta
nel palmo di una mano
ogni cosa mostra suo nome
e sopra tutto oltre la mano
c’è il...
di Biagio Cepollaro
La critica come "esperienza di lettura".
1.
Cosa vuol dire, leggendo della poesia, fare poi della critica? Cosa vuol dire oggi, in un tempo in cui il testo come entità semiologica, tende ad avere diverso statuto, incalzato dall'oralità secondaria (Walter Ong) della telematica e dall'utilizzo di altri media, diversi dal libro, con relative implicazioni?
Paradossalmente l’esteriorizzazione a cui sembra richiamare il mutamento del paesaggio tecnologico, invita, può invitare, ad una...
di Giovanna Frene
Castore e Polluce, in prospettiva aerea
L’ultima fioritura del corpo sarà eterea.
Il semprenero sempreverde sbuca e fiorendo fiorisce
e s’addice alla sua sorte che il virgulto adduca la sua morte.
Ma qui quale pietra serba il nome e come nel suo progressivo
inceneritosi decedere fissare nell’aria la perenne memoria
tra astri alternativamente semprevivi sempremorti?
La visione veduta offusca la ragione e ovunque semina
cecità: per i due occhi spenti insieme, per i due volti...
TU SE SAI DIRE DILLO 2017
VI EDIZIONE
5, 6 e 7 ottobre
Rassegna a cura di Biagio Cepollaro
La VI edizione di Tu se sai dire dillo si svolgerà presso la Libreria Popolare di via Tadino e si articolerà intorno ai temi: "La poesia di Giuliano Mesa"; "Il lavoro delle riviste il Verri e L’ulisse"; "La poesia di Giulia Niccolai"; "Le collane editoriali 'Autoriale' e 'Perigeion' della Dot.com Press"; "La questione della...
di Andrea Dionera
Lo stile “doppio”
Il processo dialettico messo in atto da Pagliarani, che fa confrontare il mondo cittadino e industriale con la dimensione intima e privata, si rileva con grande impatto anche nello stile con il quale viene scritta la raccolta. Uno stile “doppio”, con cui Pagliarani allestisce anche una doppia retorica, allegorizzando il mondo industriale e quello privato: «alienazione e vitalità che si contrappongono nel destino degli...
di Andrea Donaera
«Su una tovaglia lisa». Inventario privato di Elio Pagliarani
Inventario privato: una raccolta all’altezza dei tempi
Inventario privato, seconda opera di Elio Pagliarani, scritta tra marzo e novembre del 1957, viene pubblicata nel 1959. È importante prendere in considerazione la data di pubblicazione di questa raccolta. Il 1959 è infatti un anno particolare per la storia della poesia italiana, un anno in cui si stabilisce la fine di...
di Giusi Drago
Epilogo 4
PAPPAGALLI A BERLINO
non la pioggia né la noia ma una pericolosa destabilizzazione: la scrittrice austriaca a berlino, in uno stato di turbamento, registra la malattia della città, il muro che divide fa ammalare berlino, come la separazione dei genitori fa ammalare i figli, è ben più di una disarmonia, è qualcosa di peggio: solchi nella psiche e nella città – e comunque quelli non si meritavano...