di Flavia Piccinni
Oggi fa caldo, Roma è di catrame e tutto si sta sciogliendo. L’appuntamento è alle tre davanti alla libreria. Il gelataio di Via San Micheletto ha chiuso, si è rotto il frigorifero e un torrente bianco, di crema e vaniglia, s’allunga sul marciapiede sudicio. Lo calpesto e le mie impronte si fanno zuccherine, mi vengono dietro mentre arranco in direzione di Quasi, dove abbiamo appuntamento.
Guardo l’orologio:...