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Spaesamenti [Un simbolista a Berlino]

di Anna Tellini
Strana città, la Berlino a cavallo del 1920. Profondamente scissa tra la farragine di ipotesi rivoluzionarie cui mancherà il fatto risolutore, all’apparenza imminente – inevitabile anzi – e poi ritardato senza scadenza, e la condanna all’inazione...

La casa al mare – Luca Lucchesi

La casa al mare racconto inedito di Luca Lucchesi   Il mare è guasto. Ci risiamo. Ora di pranzo, sono sola, ho fame. Gli schiamazzi arrivano dal ristorante. È chiuso. Un compleanno, dieci anni. – Adesso tutti seduti! È arrivato il momento del karaoke! Non c’è proprio verso di odiarli questi bambini. Anche se un po’ mi scoccia dover cucinare. La prima che va al microfono è la festeggiata: abito da prima comunione, imbuto bianco rovesciato sulla...

Il qualcunismo omicida dei lupi solitari e la sindrome di Lee Oswald

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas Una conversazione sul Pizzagate ed il pistolero del Comet, il Fantasma del Camion di Berlino e la performance del poliziotto turco  Anatole. È molto difficile uscire dalla spirale del complottismo, nella quale ci siamo avvitati inevitabilmente da più di un mese, ma sapevamo che sarebbe stato così e proprio per questo abbiamo evitato di tuffarci in questo argomento sublime quanto inquietante finché ci è stato possibile. Lorenzo....

Bracciate #3 – Silvana Lorenzi

Il terzo racconto della rubrica Bracciate è « Le veneziane gialle » di Silvana Lorenzi, un testo breve ambientato a Berlino. Lorenzi, invece, è nata a Milano, dove oggi vive; Milano segue e copia i suoi stati d’animo, e viceversa; per questa ragione, forse, litigano spesso.   LE VENEZIANE GIALLE di Silvana Lorenzi   Quello era il momento della telefonata serale in cui la furia iniziava a batterle sulle tempie. In quel momento avrebbe ucciso per non morire soffocata da...

Farsa comica e farsa tragica. Una meditazione berlinese

di Marco Viscardi Prime coordinate Berlino, Repubblica Federale di Germania, Mitte: il primo distretto della città che, come suggerisce il nome, ne è anche il centro. Angolo fra la Zimmerstraße e la Friedrichstraße, Checkpoint Charlie: un cubicolo bianco che oggi è insignificante ma un tempo è stato uno dei pochi varchi consentiti fra mondi chiusi e incomunicabili. Mondi – l’Occidente e l’Oriente, la democrazia e il socialismo, la complicata geopolitica delle...

“Non stancarsi mai dei doni”.* Vari tipi di Frastuono

di Francesca Matteoni Se fossimo dentro una fiaba penseremmo che l’adolescenza sono i fanciulli di neve prima di sciogliersi in un’acqua comune e scorrere nell’età adulta - creature silenziose, perché le loro parole perfino quando dette restano un interrogativo: suoni che crediamo di dover codificare, quando basterebbe riuscire a serbarne memoria. Penseremmo a un momento irrisolto e pieno, a una porta socchiusa nel buio o una luce incerta del divenire,...

Muro di Berlino, materiali per la comprensione di un crollo

1) QUANDO INIZIO' A CADERE IL MURO DI BERLINO Alessandro Leogrande, 2009 Il Muro di Berlino è caduto ufficialmente il 9 novembre 1989. Con la riunificazione di Berlino, e della Germania, si chiude la “guerra fredda” e si apre la transizione verso la democrazia di quelle che Václav Havel aveva definito sistemi post-totalitari racchiusi nell'impero sovietico. Ma quando incomincia a cadere il Muro, veramente? Quando inizia a sgretolarsi un sistema sovranazionale,...

Döner, Finder, un ragazzo indiano, un filosofo

di Davide Orecchio Un ragazzo indiano È arrivato in spiaggia un ragazzo indiano e piangeva. Piangeva avanti e indietro sul bagnasciuga senza pace. Poi s'è appoggiato a una roccia e anche lì senza pace piangeva. Gli si avvicinano in molti e chiedono: «Perché piangi? Cosa ti è successo?» E lui spiega che ha perso il portafogli col guadagno della giornata (i parei venduti, le pistole ad acqua, i racchettoni). Duecento euro...

Fine di una storia a Berlino

di Davide Orecchio Un miliardario americano sorvola Berlino. Non la bombarda. La compra. Specula. Acquista immobili. Li restaura. Aumenta l'affitto. Mette in fuga inquilini. Mette in crisi uno scrittore inquilino. Causa fantasie, impotenze, furore creativo, incubi. È una persona buffa. È un homeless. Vive nell'alto dei cieli. Dimora su un aeroplano. Mangia solo cioccolata. Non ha un volto né un nome. È il cambiamento che cambia Berlino. Jan Peter Bremer...

Un ebreo americano nella Berlino di Hitler. Il diario di Abraham Plotkin (1932-1933)

di Davide Orecchio Questo racconto è la digestione del diario del sindacalista americano Abraham Plotkin (si veda la scheda alla fine), testimone dei giorni che precedettero la presa del potere dei nazisti in Germania, fino alla notte del 27 febbraio del '33, quando il Reichstag fu dato alle fiamme. QUI LA VERSIONE IN PDF ABRAHAM Plotkin alza il sipario. Impugnando la penna e sulla scena di carta che calpesterà, avanza Abraham Plotkin. Mostra il...

Quasi una partita – di Davide Racca

Caricature di 11 autori di lingua tedesca e 11 autori di lingua italiana del ventesimo secolo Società Dante Alighieri - Nollendorfstr. 24 - 10777 Berlin Tel. 030 - 883 14 01 www.sda-berlin.de info@sda-berlin.de Mostra – Inaugurazione: 26.05 ore 19:00 durata dal 27.05 al 27.06.2011

NEUKÖLLN – KOTTBUSSER TOR

di Davide Racca . NEUKÖLLN . . Nella vetrina di lapidi il barboncino – crepuscolare – dorme ... Si vende con la morte – ci metti pure l'insegna lunare ... La donna – in bianco di crisantemi – la vita tarlata, vende – banane nere – latte e telefonate – senza articoli da consegnare alla grammatica tedesca – Dal suo imbiss un turco sta – davanti al bolo di manzo in forma di sidro ... Dove corpi arrancano – fino ad una lingua elementare, un taglio di carne cade – e per...

La caduta del muro di Berlino, prima volta

di Bozidar Stanišić La caduta del muro di Berlino, prima volta ovvero quanto ci confonde la storia contemporanea a Ermes Dorigo La casa del mio amore è piena di colline e di pascoli di elicrisio per tetto ha la cupola del cielo e per lampada la stella del Nord ha le porte di vento e le finestre di scrosci di pioggia. La casa del mio amore è piena di grandi montagne e di isole su cui scendono...

Urbanità 6

di Gianni Biondillo Parlare di case popolari pare sia davvero poco chic. I miei colleghi architetti preferiscono discutere dell'ultimo museo della archistar di turno, piuttosto che dei problemi abitativi della stragrande maggioranza degli italiani. I quali, grazie a una politica abitativa suicida che non costruisce più edilizia sociale da circa trent'anni, hanno dovuto obbligatoriamente optare per l' acquisto della casa, data l'assurdità del costo degli affitti. Il nostro...

Urbanità 2

di Gianni Biondillo Non bisognerebbe mai fare una vacanza all’estero con i propri figli. È quello che sto pensando ora, di ritorno dalla Germania. Mai. È frustrante. Come faccio ora a spiegare alle mie due bambine perché ho deciso di farle crescere in una città come Milano? A Berlino c’erano spazi per l’infanzia ovunque, nessuna barriera architettonica, piste ciclabili dappertutto, al punto che uno poteva affittare una...

Le ragioni del ritorno

Eraldo Affinati risponde a Massimo Rizzante Massimo Rizzante Comincerei da una delle tue ultime fatiche, Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori (Fandango, Roma 2006). Questo libro – anche se ha una parte letteraria dedicata agli scrittori che formano il tuo «museo immaginario» – assomiglia alle tue opere precedenti (spesso alla frontiera tra finzione e documento). Anche qui sei presente come autore e allo stesso tempo come protagonista. Da una...

Un ricordo improbabile

di Massimo Rizzante Dirò subito che ho incontrato una sola volta il grande “Jaufrè”, come lo chiamava Montale. Ricordate: Jaufrè passa le notti incapsulato in una botte. Alla primalba s’alza un fischione e lo sbaglia. Poco dopo c’è troppa luce e lui si riaddormenta Quando un incontro importante resta unico, ogni gesto, ogni parola, ogni dettaglio della scena prende un’aria poetica. Era l’estate del 1982. Credo luglio o agosto. Non avevo ancora diciannove anni. Ero seduto...

Notti lontane che tornano per sempre

di Franz Krauspenhaar Marino Magliani torna sulla scena letteraria con un romanzo, Quella notte a Dolcedo, Longanesi, pagg.262 euro 16.00 che, rispetto ai precedenti, soprattutto a Il collezionista di tempo uscito l’anno passato per Sironi, abbandona certe sperimentazioni (nel libro appena citato si registrava il connubio forma e contenuto tra una scrittura di frontiera con risvolti biamontiani e la fantascienza, come se il Fransé si fosse unito in sodalizio artistico...
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