di Benny Nonasky
Partiamo dal presupposto che una qualsiasi cosa debba essere utile. Successivamente, quella qualsiasi cosa, deve anche essere fatta bene. Penso che sia sufficiente. Perché io mi interrogo sulla composizione, sulla bellezza, sull’esito positivo delle cose. Ma non tutte vengono bene. E non tutte hanno un’utilità positiva. Almeno le cose antropiche. In natura tutto è collegamento e rete. Se una cosa funziona, anche il resto ne giova e...
di Benny Nonasky
(Si consiglia di leggere prima la poesia senza note. Oppure solo le note e poi la poesia. Terza e ultima opzione: leggere la poesia e le note, per poi rileggerla sola ad alta voce, anche agli amici e al bar)
In origine l’alba e la luce
l’alba e la luce
alba e luce
e ormai soltanto la notte
madre e padre
di ogni significato e colore
La notte.
I
Ci muoviamo dall’alto come Fetonti codarossa1
in transito...
di Benny Nonasky
Pubblichiamo una selezione da La città delle mosche (Gilgamesh Edizioni 2017). Più un testo inedito.
É una città di
merda.
<<Me cumpà, i cosi
càngianu
si cangia
a genti.
Ma a genti
simu nui.
E a nui
sulu a morti
ndi cangia.>>1
Lo ripeto:
è una città di
merda.
**
E le mosche amano la merda.
Le mosche.
Le mosche
sono:
il popolo.
Le mosche
sono:
i gnuri.2
Le mosche
sono lo spazio e
i tre participi
temporali.
Presente. Futuro. Passato.
Concatenanti.
La pancia piena/A panza china
...
di Benny Nonasky
Arrivammo al bosco e la luna di formaggio era ancora alta in cielo. Il bosco era un completo di ombre e scricchiolio di neve e giunture. Non sapevamo quanto tempo ci avremmo messo a raggiungere il fiumiciattolo e il muro divisorio. La guida non aveva specificato nulla, tranne dirci che non ci fossero pericoli al suo interno. <<Ci ha lasciati così, senza dire nulla. Che Dio perdoni...
di Benny Nonasky
1.
Ci sono delle bestie al confine. Il cielo è nero e ci spiega che la morte è un sintomo dell’arbitrarietà dell’uomo; le sue azioni bastarde, le carceri dell’aria, l’irrilevanza e lo stoicismo balsamico. Ci sono bestie al confine sotto la neve e il gelo dell’inverno costante e privo d’emozioni. Se qualcuno si chiedesse se il presente è una misurazione del passato: questo è il presente e il...
di Benny Nonasky
In fin dei conti un mondo senza di noi rappresenterebbe l’ideale. Sarebbe un finale sconvolgente, forse lieto per qualcuno o qualcosa, ma è un’infondata conclusione. Se ci soffermiamo sulle singole azioni o su determinate situazioni, effettivamente siamo degli esseri sgradevoli: noi uccidiamo, noi deprediamo, noi costruiamo delle dinamiche che comportano ecocidi e dolore, sia per il genere umano sia per tutto quello che intorno ci abita e...
di
Benny Nonasky
Il turno va dalle 7 alle 15 o dalle 15 alle 23. Restiamo seduti sulla sabbia perennemente umida. Scrutiamo l’orizzonte. Si parla poco. I nostri occhi non si incontrano quasi mai. Sono troppo impegnati a non perdere la linea dove si scatena un niente così asfissiante da restituire una tranquillità omicida. Ci assalgono troppi ricordi, troppi sogni. E questo è proibito. “Nessuno può avere più o meno degli...