di FRANCO BUFFONI
Negli ultimi tempi, allestendo l’Oscar con tutte le mie Poesie 1975-2010, mi è capitato di interrogarmi sulle ragioni per cui Nell’acqua degli occhi, la prima raccolta uscita da Guanda nel 1979, non contenga alcuni testi esplicitamente omoerotici, recuperati poi in raccolte successive. Ero il censore di me stesso, scrivevo per non pubblicare, evidentemente. I miei referenti - la mia genealogia - erano allora i poeti della cosiddetta...
di Antonio Sparzani
Ho cercato di guardare meglio l'acqua dei canali, la sera, la luce è quella dei lampioni -- naturalmente disposti secondo una geometria adatta alla complessiva irregolarità della pianta cittadina -- e delle finestre illuminate, che pure sono punti luce che completano l’inimitabile ornato veneziano.
Non è buia quell'acqua, è scura ma continuamente screziata di riflessi sempre mobili, basta un barcone, una bava di brezza, o non so quale...
di Massimo Rizzante
Vorrei sapere chi è stato a un certo punto della Storia, sul finire del XX secolo, a decretare che “Happy days”, la serie televisiva americana degli anni Settanta, ci abbia formato nella nostra adolescenza più della lettura, a volte faticosa, a volte verticale, dei romanzi di Dostoevskij, o a stabilire che una ballad dei Pink Floyd, grazie alla quale i nostri desideri immaturi si accendevano per qualche...
di Lakis Proguidis
Due ipotesi: 1. Il dialogo estetico presuppone l’esistenza in un tempo precedente l’opera d’arte (tesi contro l’autonomia della critica); 2. Le parole acquistano significato soltanto all’interno della loro civiltà (tesi contro il primato della lingua).
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Omero che invoca la Musa. Per arrivare alla forma d’arte, per padroneggiare una materia caotica composta di parole, di immagini, di suoni, di ritmi, di significati contraddittori, di opinioni di ogni tipo, di...