di Orsola Puecher Dopo una luminosa carriera poetica e letteraria, attraversata da variegate esperienze, dall’adesione al Surrelismo, al successivo abbandono, dalla radio, alla pubblicità, al cinema, alla critica, musicale, teatrale e cinematografica, durante l’occupazione nazista Desnos sceglie di impegnarsi nella Resistenza con scritti clandestini.
Di Marco Pasi
Ho appena finito di leggere Vado a vedere se di là è meglio, di Francesco M. Cataluccio. Per chi ha fatto certi viaggi oltrecortina a una certa età, e ama la letteratura dei paesi slavi, è una lettura non solo piacevole ma direi indispensabile. Nel 1977, poco più che ventenne, Cataluccio se ne andò a studiare filosofia a Varsavia. Era l’inizio di un amore per la Polonia...
di Paolo Nori
E noi, come se fossimo tutti agli ordini di quella voce lì, quel giorno lì ci ricordiamo della shoah. E ne parliamo, siamo qua per quello no? E andiamo ad Auschwitz, che va benissimo, ma il fatto che non sia una decisione che ciascuno di noi ha preso per conto suo, ma che abbiamo risposto a una specie di ordine, e di permesso, a me fa venire...
di Claudio Vercelli
Sulla natura del tempo che stiamo vivendo, più ancora che sulla sua qualità, parrebbe di potere dire che siamo oramai calati in una sorta di eterno presente. Un tempo che è senza storia, se non altro perché essa presuppone non solo lo sguardo rivolto all’indietro, ovvero a ciò che è stato, ma anche e soprattutto la fiducia verso quello che potrà essere. La storia, come racconto di...
di Giacomo Verri
“Che cosa restava ad Auschwitz di questa società, di questa gerarchia? Oh, c’erano gradi e ranghi – nel senso ignobile. Le condizioni erano tali che sussisteva, in un certo senso, un simulacro di società, con le sue prostitute e i suoi criminali alla guida di un macchinario organizzato in modo tale che la morte fosse il solo esito”.
Così Charlotte Delbo nella lucida perizia intorno all’universo concentrazionario che...
di Domenico Scarpa
Il Centro Studi Primo Levi (www.primolevi.it) pubblica – grazie alla generosità di Einaudi editore, che ne ha coperto i costi di lavorazione e di stampa – la prima edizione italiana a sé stante del Rapporto su Auschwitz, che Primo Levi scrisse a quattro mani con un suo amico e compagno di Lager, il medico torinese Leonardo De Benedetti.
Si tratta di un’edizione di pregio offerta in sottoscrizione ai...
di Martin Walser
traduzione di Marina Cantoni
(Estratto)
Si è in grado di valutare in un secondo tempo le immagini dell'infanzia o addirittura si è obbligati a farlo, oppure ci si può abbandonare semplicemente per sempre a questo flusso ricco di ricordi? Ho la sensazione di non potere trattare i ricordi a mio piacimento. Ad esempio non mi è possibile modificarli tramite le conoscenze che ho acquisito nel frattempo. Il ricordo torna...
di Massimo Rizzante
«All’inizio il dono dell’arte si manifesta attraverso la malattia. A volte mi sento una creatura in cui coesistono innumerevoli spiriti: l’artista 1, l’artista 2, l’artista 3...»
Di ritorno dal Sud Tirolo, trovo queste parole registrate da una voce umana nella mia segreteria telefonica.
La riconosco: è quella di Nedko Serbajenov, un «essere scelto», un «eletto», un «veggente», un «pittore» sintonizzato con ’universo. Ogni sua opera possiede un suo stile....
di Helena Janeczek
Al cimitero di Orta Nova, in Puglia, c’è’ un piccolo mausoleo di marmo bianco simile a quelli dedicati al Milite Ignoto. Ma il ragazzo che vi è sepolto non è caduto in guerra. E’ morto nei tempi di pace che hanno generato l’Europa unita, è morto perché credeva che potessero circolarvi non solo merci e capitali, ma anche le persone come lui che vogliono scambiare la forza...
Eraldo Affinati risponde a Massimo Rizzante
Massimo Rizzante
Comincerei da una delle tue ultime fatiche, Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori (Fandango, Roma 2006). Questo libro – anche se ha una parte letteraria dedicata agli scrittori che formano il tuo «museo immaginario» – assomiglia alle tue opere precedenti (spesso alla frontiera tra finzione e documento). Anche qui sei presente come autore e allo stesso tempo come protagonista. Da una...
di Linnio Accorroni
“(…) Evitiamo l’oltraggio della cordialità; voilà! Un improperio e uno sputo per ciascuno, sì, questo è un addio serio, un’onesta partenza.(…)
da “All’ “ambiente” di Vittorio Gassman
Curo e coltivo i miei odi con l’accanimento e la devozione d’un giardiniere tenace ed appassionato. Ogni tanto, poi, me li ripasso scrupolosamente uno ad uno; li rimedito e li rivivo, scandendo al ralenti tutti i passaggi, indugiando su dettagli e...
di Giuseppe Rizzo
Capelli di donna. Biondi, scuri, grigi, secchi. Ossa. Femori, clavicole, crani. Denti. Di adulti, di bambini. Valigie. Vestiti. Scarpe, libri, collanine, anelli. Centinaia di lettere mai spedite. Fascicoli. Schedari, numeri. Report di esperimenti. (Tagli coscia destra, soggetto morto per dissanguamento. Ripeti).
Questo è il mondo del padiglione 41 del campo di concentramento nazista di Lublino-Maidanek fino al momento della liberazione. Un secondo dopo, è un’aula di tribunale...
Una civiltà della festa e dell'oblio*
di
Luis de Miranda
pubblicato su LE MONDE | 09.02.08 |
traduzione di effeffe
Nel giugno del 2003, all'età di 32 anni, ho girato per qualche giorno la Polonia, da solo, per concludere il capitolo di una relazione amorosa di due anni con una giovane donna nata a Cracovia. Fu un modo per lasciarla: scoprendo la città in cui era cresciuta. In Polonia avevo una piccola videocamera con...
Il Centro Culturale
La Camera Verde
presenta
CONVERSAZIONI CON GIULIANO MESA
Primo ciclo: 11 ottobre – 6 dicembre 2007
11 ottobre 2007- ore 21.00
La Ginestra.
Leopardi, Baudelaire e il “moderno”
25 ottobre 2007- ore 21.00
Trilce. César Vallejo: il “modernismo” e le “rivoluzioni”
(ricordando Osip Mandel’štam)
8 novembre 2007- ore 21.00
Dopo Auschwitz.
What is the Word: Samuel Beckett.
22 novembre 2007- ore 21.00
Dopo Auschwitz.
Die leere Mitte: Paul Celan.
6 dicembre 2007- ore 21.00
Spazi metrici: Amelia Rosselli.
Forme poetiche, forme del pensiero
(con riferimenti...